IN PAUSA
Sara Yamal è la sorellastra di Lamine Yamal, quest'ultimo ormai è diventato un calciatore di fama mondiale nonostante la sua giovane età. Sara è nata dopo che il padre di Lamine ha divorziato con la moglie, risposandosi con una donna italia...
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SARA'S POV
Martedì 11 giugno (sera)
«Sara finisci questa benedetta valigia e vai a letto per favore.» Mi dice mia madre.
«Mamma mi manca ancora il beauty con i trucchi e la pochette con le medicine! Non si sa mai che potrebbe succedere.»
«Okay, però datti una mossa» Mi dice con tono frettoloso. Pensavo avesse finito di parlare, e invece no. «Ah, e mi raccomando domani ti sveglio abbastanza presto, così ti prepari con calma e poi andiamo all'aeroporto.»
«Va bene!»
Ecco il problema di essere la sorellastra di un calciatore famoso, dover partire con lui. Potrà sembrare strano, ma io odio tutto ciò; la fama, essere fermati per strada ed essere conosciuti da praticamente tutto il mondo. Io preferisco di gran lunga leggere e stare in camera mia, chiusa nel mio mondo.
Ora però c'era anche un altro problema.
La valigia che non ne vuole proprio sapere di chiudersi. Mi ci metto sopra e alla fine dopo diversi tentativi finalmente riesco a chiuderla.
Entro su Whatsapp e scrivo a Camila:
Cami 🫶🏻🩷
Ei amoo! Mi mancherai da morire, ora come faccio a stare tutto questo tempo senza di te?? 😭😭😭
Sarà bella dura eh? Io ti invidio da morire, puoi stare con quel bonazzo di Lamine, che fortuna.
Mah guarda farei molto volentieri a cambio con te, io me ne resto a casa e vai tu.
MA MAGARIIIII!
Vabbè ci sentiamo domani 🩷🩷
A domanii 🩷 Visualizzato
Dopo mi metto a scrivere anche ad Adrian.
L'amore mio❣️
Eii, da domani non ci vediamo 😭😭
Lo so, mi dispiace tanto 😭❣️
Dai che passerà in fretta (spero e credo) L'amore mio❣️ ha reagito con 🤣 Visualizzato
Dopo aver scritto anche ad Adrian mi lavo i denti e vado a dormire verso le nove e un quarto, sapendo che domani l'aereo per la Germania partirà abbastanza presto.
Mercoledì 12 giugno
Stavo dormendo beatamente quando sento la voce squillante di mia madre chiamarmi o meglio urlarmi, dal piano di sotto:
