Capitolo 6

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È tarda sera , Pansy dorme , è il momento perfetto per riportare il diario in camera di Tom.

Apro lentamente la porta della mia camera ed esamino il corridoio per assicurarmi che sia vuoto.

Chiudo la porta, sgattaiolo nel corridoio e senza farmi notare da nessuno riesco ad arrivare davanti alla camera di Tom.

Provo ad aprire la porta , ma è chiusa, avrà usato un incantesimo.

Io: "Alohomora."

Sussurro puntando la bacchetta contro la serratura.

La porta si apre ed entro velocemente nella camera , richiudendola.

È una camera singola come già sapevo , le tende , nere e lunghe , coprono le finestre evitando di far entrare luce.
Il letto è ricoperto da coperte verdi e nere, i colori della nostra casata.
Le pareti sono nere, a destra c'è una scrivania con sopra diversi libri e vicino c'è la porta del bagno.
A sinistra invece c'è un lungo armadio in legno nero.

Mi avvicino alla scrivania per appoggiarci sopra il diario, ma se lo lascio qui si accorgerà che qualcuno è entrato in camera sua.
Cerco un posto un po' più nascosto dove lasciarlo, mi avvicino all'armadio , mi guardo un po' intorno, cammino verso il suo comodino , ma prima che lo appoggi la porta si apre.

T: "Cosa ci fai qui?"

Mi volto a guardarlo, sembra arrabbiato.

Beh, sono nella sua camera , con in mano il suo diario...

T: "Perché hai il mio diario in mano?
Dove l'hai preso?"

Si avvicina velocemente cercando di prenderlo , ma mi allontano.

Io: "Tom..."

T: "Ridammelo subito!"

Io: "L'ho già letto."

T: "Cosa?"

Vedo un filo di preoccupazione nei suoi occhi.

Io: "L'ho già letto, tutto."

T: "Beh...non è reale."

Dice serio.

Io: "Non è reale?"

Guardo il diario tra le mie mani.

T: "Esatto, tutto quello che hai letto, non è reale."

Accenno un sorriso.

Io: "ah , quindi non ti fa impazzire il modo in cui ti guardo?"

Faccio un passo verso di lui e guardandolo meglio capisco quanto è nervoso.

T: "No."

Io: mmh... e non ti piace il modo in cui ti sfido?"

Faccio un altro passo verso di lui, ma resta immobile, impassibile davanti a me.

T: "No, ma se fosse vero... cosa faresti?"

Sorrido.

Io: "Probabilmente ti sfiderei più spesso."

T: "Non giocare con me, Madison."

Si avvicina a me tenendo il contatto visivo.

T: "Tu non sai cosa mi fai."

A questa affermazione mi avvicino ancora di più a lui.

Io: "Spiegati meglio, Riddle."

Sussurro a qualche centimetro dalle sue labbra.

Porta la mano  sul mio collo e con un gesto rapido mi sbatte contro la parete.
La mia schiena aderisce ad essa con forza.

Con l'altra mano mi sposta i capelli e mi lascia un bacio sulla guancia.

Io: "Smettila Tom, stammi lontano."

Non voglio che mi stia lontano, voglio che continui.

T: "Me lo hai chiesto tu."

Sento la sua mano accarezzarmi la gamba e salire sempre più su e una sensazione mai sentita prima si fa spazio nel mio basso ventre.
Il mio respiro si fa irregolare e il battito aumenta quando sento la sua mano fermarsi nel mio interno coscia.

Io: "Tom..."

Si avvicina ancora di più a me e sento il rigonfiamento dei suoi pantaloni a contatto con il mio corpo.

T: "Ecco cosa mi fai."

Io: "Smettila Tom."

Toglie la mano dalla mia gamba e si allontana.

T: "Dimentica quello che hai letto."

Apre la porta.

T: "E non entrare mai più in camera mia , non senza il mio permesso."

Serra la mascella e mi guarda serio.
Sorrido per infastidirlo.

T: "Sono serio, Madison."

Io: "Anche io, Tom.

T: "Va via, ci metto poco ad avvisare Silente che non sei nella tua camera."

Io: "Non lo faresti."

Dico sicura di me.

Resta in silenzio, perché ho ragione e lo sa anche lui.

Io: "Buonanotte Riddle."

Dico prima che chiuda la porta.
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Ciao lettori, vi sta piacendo la storia?
Domani pubblicherò il capitolo 7.
Votate e fatemi sapere cosa ne pensate!❤️

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