𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟏𝟑

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Le emozioni inespresse non moriranno mai. Sono sepolte vive e usciranno più avanti in un modo peggiore.

-Sigmund Freud


Due mesi dopo...

«Hai visto questo che bello? Ti starebbe d'incanto!»

In questo momento mi rendo conto di quanto sia stata stupida nell'aver assecondato Nora in questa idiozia.

Dovevo starmene seduta comodamente nel mio letto a osservare il muro senza aprir bocca per ore intere, sarebbe stato molto più interessante che sopportare questa tortura.

Era da settimane che tentava di trascinarmi via dalla mia camera, con la forza oltre tutto, non ci è mai riuscita finché oggi, maledetta me, ho deciso di concederglielo sperando che potesse cambiare idea per i prossimi giorni e lasciarmi finalmente sola.

Non avrei mai immaginato che sarebbe andata così.

Avevo pensato a una semplice passeggiata nei parchi vicino casa oppure a bere una bibita in qualche bar; invece, mi ha portato in pieno centro città, di domenica pomeriggio, nei più grandi centri commerciali di Phoenix, dove non si trova spazio nemmeno per camminare.

Non posso sopportare di avere così tante persone attorno, mi sento come se tutti mi stessero osservando e commentando nelle loro menti malate.

Mi guardo intorno e non riesco a smettere di guardarli a una a una.

Cosa staranno pensando? Perché quella signora si è girata a guardarmi? Perché quel ragazzino ha incrociato il mio sguardo? Ho bisogno di sapere cosa pensano di me.

«Hey Min ci sei?» Nora sventola la mano verso la mia direzione.

Mi volto verso di lei e la osservo.

Mi guarda negli occhi e senza aspettare una mia risposta si gira verso gli altri vestiti esposti.

«Va bene, questo nulla.» Percepisco il sorriso forzato della mia amica mentre riposiziona un lungo vestito aderente di un colore che sta sul bianco-rosa e con lo spacco a sirena.

«Una volta ti sarebbe piaciuta tantissimo, ha anche i tuoi colori preferiti.» sforza un ulteriore sorriso e ritorna a osservare altri colori disponibili con un entusiasmo che non le ho mai visto fare.

«Già... una volta.» richiudo la bocca e rindirizzo i pensieri nell'unico punto favorito che non mi rinchiuderebbe in quel vortice soffocante di sofferenza.

Devo distrarre il cervello prima che si prenda gioco di me.

Siamo da più di un'ora fuori con un caldo che non si sentiva da mesi, nonostante siamo in piena estate riesco a percepire la cute bruciarsi ogni volta che sfiora un piccolo raggio di luce. Il mio corpo non è più abituato alla luce solare, a dover respirare molecole di ossigeno diverse da quelle chiuse in camera mia.

Mi guardo intorno e rimango completamente chiusa.

Non sono più quella di una volta, non percepisco più le giornate solari come le percepivo prima. Il profumo dei fiori e il canto degli uccellini che mi strappavano un sorriso tutte le mattine. Quella gioia incontrollata che portavo dentro di me e che riuscivo a trasmettere alle altre persone.

Sono cambiata e non trovo più un senso in quello che vivo.

Le mie giornate sono diventate bianche e nere, non ritrovo più quell'entusiasmo che avevo prima.

Nella mia testa non ci sono più pensieri intrusivi e compiacevoli, nella mia vita ora canta solo una canzone: "Another Love".

In loop come se stesse già prevedendo il mio futuro.

𝑪𝒓𝒚𝒑𝒕𝒊𝒄/𝑫𝒂𝒓𝒌 𝑹𝒐𝒎𝒂𝒏𝒄𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora