6-l'amichevole

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Sveglia alle 8.00, mio papà mi butta giù dal letto, io completamente distrutta dato che la notte prima ho dormito se va bene 4 ore.
Mi guardo allo specchio e mi sembra di aver visto un cadavere.
Dunque scendo prima a fare colazione, ho voglia di qualcosa di cucciolo che mi faccia dimenticare tutto e che mi dia le forze per affrontare una nuova giornata, sperando che sia meglio di quella precedente.
Torno in camera dopo aver ma fiato metà sacchetto di biscotti della pan di stelle e sono pronta a darmi una sistemata.
Mi piastro i capelli per farli diventare lisci perfetti e poi mi trucco leggermente, copro un po' le occhiaie enormi che mi ritrovo ad avere alla misera età di 17 anni e infine scelgo qualcosa da mettermi.
Ovviamente indosso la maglietta del Barcellona del mio migliore amico e poi ci abbino un paio di jorts azzurri scuro, fa ancora caldo per cui sfrutto questi pantaloni finché posso.
Aggiungo qualche gioiello, ma niente di che e dopo un'ora e mezza sono pronta.
Mio papà sta camminando avanti e indietro nel corridoio davanti alla mia stanza, forse un po' irritato dal fatto che sono in ritardo, ma nemmeno poi così tanto.
In macchina c'è un silenzio assoluto, mi mancavano questi momenti pre partita ansiosi.
Io sono tranquilla in questo momento, pronta a godermi un po' la giornata.
Arriviamo poco dopo e mio papà, va di fretta verso i suoi colleghi e io come al solito vado in tribuna, prima però passo dagli spogliatoi a salutare il mio migliore amico.

-Vita mia- dico abbracciandolo
-Sono ansioso-
-Vai tranquillo, io sarò lì a farti il tifo e so che ce la farai va bene?-
-Grazie vita-
-Mi raccomando, non permettere a nessuno di abbatterti, sei fortissimo e fai vedere chi sei-
-Come fai senza di te-
-In effetti- dico ridendo e con un filo di ironia
-Dai io vado, ci vediamo dopo- dice abbracciandomi e dandomi un bacio sulla fronte

Vado diretta nelle tribune senza però vedere Lamine, onestamente non so dove sia finito, ma poco importa, sono qui per mio papà e per il mio migliore amico non è nei miei piani Lamine.
Raggiungo la famiglia di Pedri, che non vedevo da un sacco di tempo e resto lì con loro.
All'ingresso in campo noto immediatamente il ragazzo che poco prima mi domandavo dove fosse.
Vedo che ha gli occhi puntati verso la tribuna, e appena mi nota sorride, gli faccio un "ciao" con la mano e i ricambia con un cenno con la testa.
Guarda la partita e intanto chiacchiero con la mamma di Pedri, le ho raccontato un po' dei miei mesi a Madrid.
Il tempo passa velocissimo, infatti finisce subito la partita, tra l'altro abbiamo vinto, questo renderai fieri i miei uomini.
Scendo con calma dalle tribune agli spogliatoi e aspetto che i ragazzi si facciano la doccia.
Per primo, inaspettatamente, esce Lamine.

-Mati ciao- mi dice appena mi vede
-Ciao- dico un po' sorpresa
-Come stai?-
-Molto meglio, ieri quando ero tornata a casa ho pianto ma poi è andata bene-
-Potevi chiamarmi-
-Ma no dai non volevo disturbarti-
-Non mi disturbi davvero, se capitasse di nuovo non esitare a chiamare o a scrivere-
-Va bene grazie allora-
-Ma di che, tra l'altro oggi faccio una specie di festa a casa mia in piscina, siamo io Pedri Gavi e altri della squadra, ti va di venire?-
-Assolutamente, grazie dell'invito-
-Allora dai mando Pedri a prenderti alle 15.00-
-Perfetto, ah e ci sarà anche la tua ragazza?-
-Non è ancora la mia ragazza, ma no ha un altro impegno-
-Va bene allora ci vediamo oggi-
-A dopo Mati-

Aspetto il mio migliore amico e mio padre, aggiorno Pedri su quello che mi ha detto Lamine e accetta di venirmi a prendere e farmi un passaggio, lo adoro.
Torno a casa con mio padre, tra l'altro molto felice, mangiamo insieme alla mamma che odia il calcio e le partite e poi mi preparo per andare alla festa.
Mi ha detto festa in piscina quindi, costume e poi metto i jorts di sta mattina con un top un po' più estivo, perfetto per la piscina.
Mio papà è davvero felice che esco con nuove persone e sa che si può fidare dei ragazzi della squadra.
Alle 15.00 in punto, mi arriva il messaggio "scendi" da parte di Pedri.

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