Pantere -Hp-

Cap 3

Harry si sedette sul letto dove si trovava, si era appena svegliato ed era molto disorientato. Perché era in un letto? Chi l'aveva messo lì? Dov'era? Cosa era successo? Mi sono guardato intorno ma non ha potuto vedere nulla, tutto era buio e per qualche motivo questo non lo ha fatto sentire al sicuro. Un senso di paura ha preso il sopravvento su di lui, essere apparentemente solo e in completa oscurità in una stanza sconosciuta non era una buona cosa. E se qualcuno lo attaccasse? E se c'era qualcuno o qualcosa di nascosto nella stanza insieme a lui? Il cuore di Harry si accelerò e questo giù dal letto, la sua mente adolescente gli diceva che queste paure erano ridicole, era chiaro che non c'era nessuno nella stanza insieme a lui , e se c'era qualcuno, perché avrebbe aspettato che Harry si svegliasse per attaccarlo? Eppure Harry non poté fare a meno di provare paura, si avvicinò alla porta e mise la mano sulla manopola, proprio quando stava per aprirla un rumore dietro di lui lo fece saltare dallo spavento. La sua mente è passata dal cercare di ragionare logicamente la situazione alla fuga, ha aperto la porta a colpo e è scappato, poiché non stava guardando dove stava andando si è schiantato contro qualcosa, o meglio qualcuno. Harry non pensò molto e si aggrapò alla persona con cui si era scontrato, lo faceva sentire al sicuro

- rassicurati Potter - disse una voce setosa - non c'è nessuno qui che possa farti del male -

Harry aprì gli occhi e si allontanò bruscamente. Ha dovuto guardare in alto per vedere il suo insegnante di pozioni meno preferito, questo lo guardava senza alcun pizzico di cattiveria, presa in giro o disprezzo abituale

- signore? - disse Harry confuso

Harry fece una smorfia quando sentì la sua voce, solo lì la sua mente sembrava ricordare tutto ciò che aveva vissuto finora. Il cane che lo aveva attaccato a casa dei Dursley, la pantera gigante che lo aveva salvato, che si è rivelato essere il suo insegnante di pozioni, in modo che alla fine diventasse qualcosa che ancora non riusciva a capire

- prima di spiegarti meglio cosa sei, devo guarirti quella spalla - disse Snape portando il bambino nella stanza

Harry si lasciò trasportare dal suo insegnante, lui lo sedette sul suo letto e andò alla scrivania, tirò fuori delle bende e un unguento giallo. Severus ha proceduto a mettere la pozione nella ferita e poi ho messo le bende. Tutto questo lo fece mentre Harry lo osservava attentamente, sapeva che il bambino aveva domande e aveva paura di farle, Severus finì il suo lavoro e guardò il bambino negli occhi, gli occhi verdi e neri si osservarono per qualche secondo, e come temeva Snape sentì la connessione tra il bambino e lui. Severus si sedette sul letto accanto a Harry

- non mi hai prestato attenzione ieri vero? - chiedo Snape senza alcuna presa in giro o sarcasmo nella sua voce

Harry disse di no con la testa e sotto la vista verso terra. Snape ha potuto sentire il "mi dispiace" sussurrato dal bambino

- non importa. Fai attenzione ora - Snape ha visto come il ragazzo ha alzato la testa e lo ha guardato attentamente - come ho detto prima, sei un gatto infernale. Una rara e insolita specie magica, che è empatica, da lì si può sentire con molta più forza e chiarezza le emozioni e i sentimenti degli altri. Siamo nati umani ma la forma di gatto si ottiene a diciassette anni, il che ci serve per più avanti nella nostra vita. All'inizio ti trasformi in un gattino, un cucciolo...-

Harry annuì con la testa mentre guardava il piccolo specchio sopra il comodino

- siamo umani?- chiedo Harry osservando il suo riflesso

- sì e no. Siamo umani ma non del tutto - ha risposto Snape

Harry annuì e guardo Snape in attesa di qualcos'altro che dovesse dirgli o sapere

- la nostra aspettativa di vita è molto più lunga di quella dei maghi e delle streghe, il che significa che la nostra infanzia, adolescenza e età adulta è leggermente diversa essendo una specie diversa. - ha spiegato Snape