Pantere -Hp-

Cap 39

Era passata una settimana da quando Nut li aveva convocati per la sua punizione per l'irresponsabilità del branco nel prendersi cura del cucciolo. Il terzo giorno era stato estenuante, Nut li aveva fatti combattere in entrambe le forme, avevano passato mezza giornata usando le loro eccezionali abilità come gatti inferno per combattere tra loro e migliorare in combattimento. Dopo pranzo si erano trasformati di nuovo per uscire a caccia di qualche cervo di quelli che c'erano nella foresta, erano ancora stanchi grazie all'allenamento del mattino ma non so si sono lamentati. I cuccioli si erano nascosti in un albero cavo e guardavano gli adulti cacciare un cervo che aveva una zampa zocca, gli avevano chiesto di partecipare ma non li avevano lasciati perché erano molto piccoli. I giorni successivi erano stati una tortura, avevano usato le armi che aveva portato e le hanno perfezionate per migliorarle al massimo. Nut ha insegnato la difesa personale a tutti, ai gatti non piaceva molto combattere nella forma dei Babbani, perché avevano artigli e denti affilati e li usavano sia nella loro forma umana che animale, ma non so che si sono lamentati e si sono sforzati di imparare ciò che Nut insegnava loro. Attualmente erano nel loro periodo di riposo seduti sotto l'ombra di un grande e antico albero

- allora cosa ci toccherà ora? - chiedo Annie che si passa una mano sul viso

- non lo so - rispose Samy con voce stanca

- ci ha fatto allenare ogni giorno - si lamenta Izaro - penso che ci farebbe bene un cambiamento -

- ci credo anch'io Izaro - concordò Nut a pochi metri di distanza

Izaro l'ho guardata sorpresa, non l'avevo sentita arrivare

- non dobbiamo più fare nulla nella foresta. È ora di tornare alla villa - ordinò Nut al branco - una volta lì c'è un'ultima cosa in più che dovrebbero vedere -

Il clan si alzò da terra dove erano seduti e si prepararono a tornare alla villa. Improvvisamente c'era un'aria di felicità ed eccitazione all'idea di tornare a casa, erano stati fuori da lei per una settimana ed era bello tornare a casa loro. Sono andati fino alla capanna e hanno trovato Severus che preparava Harry a uscire

- stiamo andando a casa - disse Liam al suo amico

- sul serio? - chiedo Harry con un sorriso

- questo è Harry - rispose Liam afferrando la sua giacca di pelle nera - andiamo -

Dopo che il clan ha afferrato tutte le sue cose sono uscite dalla capanna insieme, Nut li stava aspettando vicino ad alcuni alberi e presto sono partiti insieme verso l'uscita. Dopo due ore e mezza a piedi tra gli alberi sono riusciti a raggiungere la strada deserta verso le nove di sera, la luna piena brillava sul cielo stellato. Mentre uscivano verso la strada un ululato di lupo si sentì in tutta la foresta, Harry aprì gli occhi e corse verso Severus per nascondersi tra le sue tuniche nere

- va bene Harry, non succede niente - lo ha rassicurato Severus

"Andiamo da qui" chiese Harry con voce spezzata

- ce ne stiamo andando - disse Liam al cucciolo - e Harry, non ci sono lupi mannari qui -

Harry lo guardava con speranza e annuì con la testa. Severus guardò male Liam e questo gli fece un segno che non diceva nulla, era meglio che Harry pensasse che non ci fossero lupi mannari di notte nella foresta. Arrivarono fino alla strada e si allontanarono di lato per presentarsi, presto si trovarono nella foresta che circondava la villa, Harry cominciò a lamentelarsi quando si vedevano di nuovo in una foresta perché non si sentiva del tutto sicuro. Severus accarezzò i capelli neri di suo figlio per calmarlo mentre camminava verso la casa, arrivarono fino al cancello nero e questo si aprì per loro, una volta dentro il cancello nero si chiuse da solo e lo scudo divenne presente, Harry smise di aggrapparsi così forte al collo di suo padre quando sentì le protezioni della casa, se c'era un lupo mannaro fuori questo non sarebbe entrato in una tana nemica. Il branco è entrato in casa ed è stato accolto da Asrael l'elfo domestico