Re Aronne si era isolato ai margini del salone per apprezzare le danze. Osservava sua moglie Daphne dialogare con famiglie di aristocratici e, seppur lontana, la sua risata zuccherina gli calmava la mente. Sua figlia Isiodora si era lasciata trascinare dall'euforia delle danze. La sua figura bassa e tozza non era affatto sgraziata e il caschetto color miele si muoveva a ritmo della musica, accompagnando ogni suo movimento.
Il re scrutava le espressioni dei sudditi verso di loro. Quelle che rivolgevano a Daphne erano le stesse da decenni, un misto di invidia e ammirazione, mentre quelle che riservavano a sua figlia erano cambiate negli ultimi anni. Chi prima la guardava con avversione e la considerava una ragazzina viziata, ora la osservava con una punta rispetto. Lo infastidiva che molti degli ospiti la trattavano come se fosse una di loro, la toccavano e le sorridevano in amicizia. Sapeva che Isiodora apprezzava quel tipo di atteggiamenti, ma una sovrana doveva essere amica del popolo tanto quanto sua padrona e tra gli sguardi dei sudditi il re Verstand non vedeva ancora il giusto livello di sottomissione. Sperò che obbedienza e subordinazione sarebbero giunti a tempo debito.
Un'ombra scura gli si affiancò. Re Mikaelis scrutava la folla da sotto le sue sopracciglia folte anche se la sua famiglia era dispersa tra la folla. Non vi era traccia di Meera, Magda stava annegando il ricordo della sconfitta nel vino e Micol aveva trascorso l'intera serata al fianco di una serva dalla pelle nera come la pece. Aronne notò che anche il suo nemico fissava Daphne e Isiodora: che stesse facendo le medesime riflessioni? Benché Aronne si reputasse l'uomo più brillante dei tre regni, non aveva mai sottovalutato Mikaelis.
‹‹So tutto›› esordì il sovrano Cryfder senza staccare gli occhi dal vorticare della pista da ballo.
Aronne non capì a che cosa si stesse riferendo. ‹‹Credo di non aver inteso, re Mikaelis. Che cosa sapete?››
Il Re Cryfder si voltò lentamente fino a incontrare le sguardo cristallino e perplesso dell'uomo. ‹‹Il vostro segreto. Da quando mio fratello è deceduto, mi sono immerso in contratti e leggi. Ho sfogliato i resoconti dei burocratici, dei generali e delle spie. L'ho sempre avuto sotto il naso, ma non me ne sono mai accorto. Ho fatto molte ricerche negli ultimi mesi e alla fine l'ho scoperto: il segreto della prosperità del vostro regno. Inizialmente pensavo fosse per vostra avidità, ma ora capisco perché avete preferito mantenerlo segreto. Se non volete che si sappia, dovrete condividerlo con me››.
Il sangue di Re Aronne rimase congelato per alcuni istanti, poi ricominciò a scorrere immemore. Non avrebbe avuto senso negare le accuse. Decise di affrontare la situazione di petto.
‹‹Non direte nulla a nessuno, Mikaelis. Sapete perfettamente che il suo valore viene perso nel momento in cui qualcuno ne viene a conoscenza, per cui mi trovo costretto a rifiutare la vostra richiesta››.
Daphne aveva smesso di dialogare e sostava immobile al centro dell'arena. Aveva visto da lontano i due sovrani parlare e le era bastato vedere l'improvviso cambio di espressione del marito per farle nascere un brutto presentimento.
‹‹Non mi sembra di avervelo chiesto›› disse Mikaelis a labbra strette. ‹‹Se non accettate di darmi una parte di ciò che avete, vi dichiarerò guerra e me la prenderò per intero››.
Non appena re Mikaelis si allontanò, Daphne accorse verso il marito. Dal modo in cui Aronne si scrocchiava il collo e grattava il capo capì che era successo qualcosa di grave. Non dovette neanche chiedere chiarimenti che il marito le spiegò.
‹‹L'ha scoperto. Non so come, ma l'ha scoperto››.
‹‹Come è possibile? Non abbiamo ricevuto nessuna segnalazione!›› cinguettò la moglie.
‹‹Non ce n'era bisogno. Da quel che mi ha rivelato, ci è riuscito rimanendo comodo nei suoi alloggi››.
‹‹Ed ora?››
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LA GUERRA DEI TRE REGNI
FantasyUn precario equilibrio sorregge tre regni in cui sette ragazze fanno i conti con intrighi di corte, tradimenti e giochi di potere. Meera è costretta a sposare un ricco donnaiolo arrogante. Magda ha perso i genitori in un'epidemia di peste. Micol si...