🥀REGNO GRACA-III🥀

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«Grazie per essere venuti» esordì Chandra. «Mi spiace incontrarci in questo luogo e a tarda ora, ma dobbiamo trattare di questioni private».

Chandra aveva intrapreso ancora una volta il viaggio verso il tempio delle Systar, l'aveva fatto per aiutare la sorella ma anche per se stessa. Affrontare la scalata, gonfiarsi i polmoni di aria cristallina e riempirsi le orecchie del silenzio acuto delle montagne non aveva prezzo. A quell'altitudine Chandra si ritrovava sola con i suoi pensieri, ma non veniva più stretta in una morsa di panico, le sue inquietudini venivano filtrate dalla Dea Ulfina e riordinate nella mente della principessa.

Non aveva riferito alle Systar il vero motivo della sua visita, Diana glielo aveva fatto giurare, ma non ce ne fu bisogno. Appena arrivata al tempio la principessa si era inginocchiata sotto la cupola intarsiata dall'immagine della Dea e lei le aveva parlato.

Vide il matrimonio di Diana e Rabirio, quello a cui nessuno era stato invitato, ma che la Dea Ulfina aveva presenziato dall'alto. Scorse le loro pupille dilatate, che si studiavano e si sforzavano di mantenere un fare altezzoso. Si trovavano in un edificio abbandonato, divorato da erbacce e crepe annerite. Chandra giurò di poter udire le parole del ministro, ma non riusciva a distinguerlo. Vedeva solo una gigante nuvola scura alle spalle dei due sposi, li abbracciava e li sovrastava come un'ombra fuori controllo. L'ombra di un oscuro segreto.

«Si tratta della Regina. Diana è in pericolo e io da sola non posso proteggerla» parlò con un certo rammarico che l'eco delle cantine trasformò in un lamento. Le cantine del castello erano il posto più isolato a cui Chandra era riuscita a pensare, dato che di notte non ci lavorava nessuno, neppure le guardie. Non c'era illuminazione e le candele che gli ospiti tenevano in mano li illuminavano da sotto il mento, facendoli sembrare un gruppo di fantasmi.

Chandra osservò quei volti pallidi e ripassò mentalmente il discorso da esporre. Di fianco a lei c'era Alicia, la sua migliore amica, mentre il resto dell'ambiente era occupato dagli amici di Diana, le uniche persone di cui Chandra poteva fidarsi.

«Che succede, principessa?» le chiese Costanza, una ragazza dai lunghissimi capelli neri e dagli occhi da felino. Conosceva la sorella da quando erano bambine anche se dopo la partenza di Diana avevano perso i contatti.

«Si tratta del generale Rabirio, è così bramoso di potere che è disposto a tutto per averlo, anche far del male alla moglie».

«Quel bastardo l'ha picchiata?» Pedro alzò di troppo il tono di voce, guadagnandosi le gomitate dei compagni. Il suo volto pieno di grinze pareva richiamare tutte le ombre dell'abitacolo. La fronte increspata da pieghe, un bottone di pelle al posto del mento e un naso bitorzoluto gli donavano un aspetto spaventoso e bizzarro allo stesso tempo.

«Sì e temo che potrebbe accadere di nuovo. Ho suggerito a Diana di assecondarlo mentre io escogito un modo per sbarazzarcene, ma la verità è che non so da dove iniziare e di certo ci vorrà del tempo».

«Dicci che possiamo fare per aiutarla» bisbigliò Valerio, lisciandosi i capelli biondi all'indietro. Chandra notò che sul suo viso liscio si incominciavano a intravedere delle isole di peluria.

«Dobbiamo guardarle le spalle e proteggerla finché Rabirio non sarà fuori dai giochi» cominciò a spiegare Chandra. «Alicia, continuerai ciò che hai fatto finora: portami ogni informazione che riesci a captare e fingi di essere dalla parte del re, così che non dubiti di te e non ti faccia sorvegliare. Ragazzi, a voi farò avere il programma delle giornate di Diana di modo che possiate seguirla e assicurarvi che Rabirio non le faccia del male. Ovviamente, dovrete essere prudenti e non farvi scoprire né da Rabirio e i suoi uomini né tantomeno da Diana».

«Lei non sa che ci siamo incontrati?» chiese Gloria, amica fidata della regina dall'adolescenza.

«No, temo che non sarebbe d'accordo. Meno sa e meno daremo nell'occhio».

LA GUERRA DEI TRE REGNIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora