I giorni successivi non andarono meglio, vidi qualche volta Alex camminare con ragazze diverse, ovviamente nessuna di queste volte mi feci vedere, però sentivo e lo chiamavano Dylan, aveva avuto anche il coraggio di cambiare nome, che bastardo.
Non sto nemmeno a dire che da quel giorno in cui avevo litigato con Benjamin, non ci eravamo parlati davvero, cosí me andai anche di casa.
Quando mio padre mi chiese come mai, dissi solamente che avevo bisogno di stare lí e che volevo progettare il matrimonio lí con lui.
Era palesemente una cazzata ed ero stata cosí attenta a non fargli capire che stavo mentendo che ci stavo credendo anch'io ad una certa.
Quel giorno infatti Vittorio venne subito da me e mi portò nel salotto dove nessuno ci avrebbe sentito -Hai la corona di mamma-
-Oh sí..un suo regalo, voglio metterla per ricordarla, in nome suo-
-Sarebbe uno spreco non metterla d'altronde é proprio bella- in casa non tutti mettevano la corona, tranne mio padre e i miei fratelli piú grandi come Lucia e Ludovico -Comunque Benjamin mi ha detto quello che é successo- sgranai gli occhi, e lui non si é arrabbiato?
-Mi ha detto che non lo parli perché sei una stupida infantile- sbattei le palpebre piú volte -Ma che stronzo- sputai acida -Perché non lo parli-
-Non sono affari miei?- sbuffai -Avanti- incrociò le braccia -Perché non ha le idee chiare, ora devo andare da papà-
-Che cosa siete diventati? Anime gemelle tu e papà-
-Mai fratello mio, ma posso sapere di piú su quanto mi hai detto- gli sorrisi e andai da lui -Eccoti figlia mia, sei arrivata giusto in tempo per questo ragazzo che dice di chiamarsi?-
-Alex signore- mi bloccai a guardare mio padre seduto al trono e con calma mi andai a sedere anch'io al mio vicino al suo. Guardai Alex da lí, era cosí piccolo che avrei voluto schiacciarlo -Chiedigli che cosa vuole-
-Cosa vuoi da mia figlia?-
-Vorrei poter parlare con lei, ho bisogno di dirgli una cosa maestà- abbassò la testa, mio padre mi guardò ed io sbuffai alzandomi con poca grazia -Vieni con me coglione- mi girai verso mio padre -Scusate vostra grazia- mi inchinai e lo portai da un'altra parte -Hai cinque secondi per parlare dopodiché non ti voglio vedere ne mo e ne mai qui e vicino a me lurido serpente- corrugò la fronte -I-Io mi scuso per qualsiasi cosa abbia fatto, ma non capisco perché non mi parli da giorni- sembrava smarrito, questa é la faccia di uno che mente e alla grande, ma non funziona con me -Mi prendi in giro? Hai approfittato di me l'altra sera, e per di più ti ho visto in questi giorni in montagna con ragazze diverse- corrugò la fronte -Estelle ma io non ti vedo da tanto e non sono stato in montagna- non stava mentendo, non stava mentendo?
-Come scusa?-
-Estelle ti giuro che non ero io- ero confusa -Ti ha visto anche Vittorio e Benjamin-
-Estelle, non, ero, io- scandí bene le parole -Cazzo- si innervosí -Mio fratello-
-Cosa?- mi guardò e mi posò le mani delicatamente sul viso -Ti ha ferito?- gli spostai le mani e lo guardai confusa -Ma cosa stai dicendo-
-Può esser stato mio fratello, il mio gemello- sgranai gli occhi -Hai un gemello e non me l'hai detto?- non stava mentendo -Non andiamo d'accordo come puoi vedere, mi dispiace solo che ci sia andata a finire tu di mezzo- sospirò -Cazzo lo uccido a quello-
-Alex quel giorno però tuo fratello ha parlato di Benjamin , che secondo lui io ero innamorata di lui, come faceva a conoscerlo- sospirò -Gliene ho parlato io, lui per farti credere che ero io ti ha detto cosí, quel pezzo di merda me la pagherà- sbuffò nervoso -Che ti ha fatto?-
-Voleva farmi fare una cosa-
-Ti ha toccata- acconsentii -D'accordo ho sentito già abbastanza, credimi quando ti dico che non ero io, ci sentiamo dopo okay?- acconsentii velocemente prima di vederlo sparire -Sono diventato pazzo oppure ho appena visto uscire correndo Alex-
-Hai visto bene fratello- sospirai -Che ci faceva qua quel coglione-
-Abbiamo sbagliato tutto, in realtà era suo fratello gemello- Vittorio sgranò gli occhi -Dylan?- sgranai gli occhi -Chi é Dylan-
-Suo fratello- ecco perché quelle ragazze lo chiamavano Dylan.. -Sí lui, non lo so okay? So solo che non mentiva-
-E tu gli credi?-
-Sí-
***
-Signore c'è un ragazzo che vuole vedere sua figlia- parlò uno del personale, io ero in cucina a mangiare un gelato e sentivo ogni cosa -Estelle?-
-Sí padre?- urlai -Vieni qui- ordinò ed io sbuffai e andai verso di lui con il gelato tra le mani -Dimmi- fece un cenno all'uomo che ci lasciò da soli -C'é un ragazzo che ti vuole, lo sto facendo entrare- inarcai un sopracciglio e mi girai verso il diretto interessato -Salve maestà- si inchinò, non ci potevo credere anche lui qui, di male in peggio -Che vuoi- borbottai e papà alzò una mano nella mia direzione per zittirmi -Nessuno ti ha invitato qui principe Benjamin-
-Pensate che non lo sappia?- sgranai gli occhi, che cavolo gli prendeva contro mio padre, lui d'altro canto rise -Va' via-
-Devo dire una cosa a vostra figlia- Benjamin mi guardò ed io mi bloccai, ecco di nuovo quella strana sensazione, odiavo quella sensazione -Scusatemi padre- mi inchinai e presi per mano Benjamin portandolo via da lí, fuori di casa -Non venire piú cretino, stupido, imbecille, coglione, stronzo-
-Niente piú?- intrecciò le braccia -Ahhh!- gli chiusi la porta in faccia ma in tempo la bloccò con la mano -Aspetta aspetta..-
-Hai tre secondi per parlare- lo guardai -Mi scuso- sbattei le palpebre, non avevo mai sentito uscire una simile parola dalla sua bocca, stavo sognando?
-Cosa?-
-Mi scuso con te Estelle, e sí dovrei rivedere quello che ho in testa-
-Davvero?- lo analizzai, non ero del tutto sicura di quello che stavo sentendo -Sí?-
-Okay non ti perdono comunque, mi diverte non parlarti-
-Ti diverte? Sai che anche a me, almeno non ho una rottura di coglioni vicino ogni due secondi-
-E io un nullafacente come te, mi sembra che a questo punto non sia servito a nulla venirmi a parlare principe Benjamin- mi lanciò un'occhiataccia e se ne andò via senza dire un'altra parola, ed io sorridendo entrai in casa.

Una goccia di fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora