Mi ero addormentata nel letto, ma qualcosa mi aveva svegliato, oltre al leggero languorino anche un rumore simile ad una cassa che riproduceva musica assordante lo fece.
Mi alzai con i gomiti e cercai di mettere a fuoco la stanza, era tutto buio e sembrava che fuori dalla porta ci fosse una festa.
Accesi la luce e notai che davanti alla porta finestra ci avevano messo qualcosa, quindi provai subito ad aprire la porta, ma ero chiusa dentro -Maledetto- borbottai nervosa -Aiuto! Aiuto!- tirai pugni alla porta ed urlai, ma nessuno mi sentí.
Dove cavolo si era cacciato Gabriel?
Mi guardai attorno e mi avvicinai al letto, con molta forza staccai dell'oro, palesemente finto, dal letto. Papà avrà sostituito le decorazioni del letto con oro finto. Aveva paura che Benjamin rubasse? Ma alla camera non ci aveva pensato, é ricoperta d'oro!
Mi precipitai alla porta e la scassinai se si può dire cosí.
Oltre a combattere, papà ci aveva insegnato anche a come sopravvivere in certe situazioni e aveva spiegato che se fossimo stati agitati o in ansia, prim di calmarci e poi agire e pensare lucidamente.
Riuscii ad aprire la porta e a mia volta quando fui fuori la chiusi a chiave.
Non potevo credere a quello che stavo vedendo, se papà scoprisse che c'è una festa nella nostra villa darebbe di matto.
Molte persone erano sedute sul divano a guardare al maxi schermo -Dov'è Benjamin- strinsi i pugni, in cucina non c'era, nella sala TV neanche, cosí andai fuori -Ma che cazzo..-
-Bei capelli mi piacciono- disse un ragazzo che mi passò affianco -D-D'accordo Estelle concentrati, devi trov..- trovato.
Tra tutta quella gente, lui era dentro la piscina che parlava con due ragazze abbracciate a lui -Shui!- gli urlai, lui sgranò gli occhi quando mi vide, non si aspettava di vedermi -Scusate non la conosco-
-Perché cavolo mi hai chiuso nella stanza!-
-Solo un secondo- gli disse e venne verso di me uscendo dalla piscina -Che vuoi-
-Che vuoi? Mi hai chiuso nella stanza e hai fatto una festa, nella mia villa-
-E quindi?- incrociò le braccia e non riuscii a non guardare i muscoli tesi, sta barando -Io..- ad un tratto persi le parole e non ricordai neanche quello che avevo da dirgli -Bene perfetto, vai a dormire stellina- mi guardò da capo a piedi e ridacchiò, solo ora mi resi conto di essere uscita dalla stanza con il pigiama -É una svitata perdonatemi-
-Deficiente- andai verso la cucina e mangiai una fetta di pizza -Estelle-
-Mmh?- mi guardai davanti e notai Daphne salutarmi -E tu che ci fai qui-
-Benjamin ha invitato tutta la scuola qui-
-Cosa?- notai che era vero conoscevo tutti qui e ora che ci pensavo quel ragazzo di prima viene con me a lezione di scienze -Estelle hai un aspetto selvaggio- ridacchiò -Mi sono svegliata di soprassalto, non ne sapevo nulla di questa festa- venne vicino a me -Il pigiama é un ottimo vestito-
-Voglio stare comoda a casa mia- sbuffai e la guardai -Tu stai veramente bene- dissi sconvolta -Oh ehm grazie-
-Sorellina- feci un sorriso grande e corsi ad abbracciare Vittorio -Che ci fai qui tu!-
-Benjamin mi ha invitato, papà non ne sa nulla- mi staccai da lui -Menomale-
-Vedo che stai bene..- acconsentii, il suo sguardo però fu catturato da qualcun'altro -..Daphne ti vedo bene anche a te-
-Ciao..- gli sorrise inchinandosi -Ma no che fai rialzati- ridacchiò -Andiamo in piscina?- gli chiese -Oh d'accordo- gli guardai scioccata -Ci vediamo dopo- mi sorrise Daphne ed io sbuffai, continuai a mangiare la pizza mentre la gente mi guardava strano.
Dopodiché decisi di tornare a letto, domani saremmo tornati a scuola.
Mi alzai controvoglia e buttai un cuscino addosso a Benjamin ma non c'era. Corrugai la fronte ed uscii dalla stanza -Buongiorno Estelle-
-Dov'eri finito ieri sera Gabriel?- si toccò il collo a disagio -Il principe mi ha lasciato la sera libera, non ho avuto scelte- inarcai le sopracciglia scioccata -Bene, il principe sai dov'è?-
-Lí principessa- mi indicò il divano ed io andai verso di esso, era lí sí, mezzo nudo, con i capelli tutti sfatti e un bicchiere alla mano destra che ancora teneva -Devo fargli una foto, non l'avevo mai visto ridotto cosí- risi e corsi in camera a prendere il telefono, ritornai nella sala TV e gli feci una foto -Foto ricordo o foto ricatto?- scrollai le spalle divertita -Gabriel mi passi un bicchiere d'acqua?-
-Certamente- riempí il bicchiere d'acqua e me lo passò -Un bel bagnetto- glielo versai addosso e lui si alzò buttandosi anche il poco che restava dentro al suo di bicchiere -Ma che cazzo!- risi guardandolo -Tu..- si alzò dal divano passandosi le mani tra i capelli bagnati e tirandoli all'indietro -Guarda che hai fatto, ora puzzo anche di birra- io ridevo, ma avevo fatto un grande sbaglio, era ancora piú attraente cosí -Q-Questo é per ieri, e non immagino cos'hai fatto ieri sera per essere in queste condizioni- diedi il bicchiere a Gabriel e Benjamin si avvicinò a me -Vuoi davvero sapere cos'ho fatto ieri sera?- fece salire la sua mano lungo il mio braccio -No non lo voglio sapere grazie- gli tolsi la mano dal mio braccio -Ora lavati, fai colazione e poi andremo a scuola-
-Sei noiosa sappilo-
-E tu un traditore-
-Perché mai lo sarei, stiamo solo fingendo di stare insieme, perché io non dovrei divertirmi con altre ragazze- scrollò le spalle bevendo la sua tazza di caffé -Hai ragione, allora ti starai divertendo a fare la tua ragazza una cornuta- sorrise -Non sai quanto-
-Bene- sorrisi -Bene- mi chiusi in camera uscendo poi con la divisa della scuola.
-Dici a Benjamin che lo sto aspettando fuori-
-Sí Estelle, buona giornata- gli sorrisi -Anche a te Gabriel, ci vediamo dopo- uscii fuori e mi sedetti sull'erba, per passare il tempo raccolsi qualche fiore. Mamma mi ha sempre paragonato ad una margherita, diceva che gli davo le vibes di quel fiore.
-Sembri una fottuta bambina con quella coda di cavallo e gli occhiali- mi alzai da terra, per le femmine il vestiario era gonna blu, maglietta blu, stivaletti neri e la coda, mentre per i maschi era pantaloni lunghi blu, maglia blu e scarpe nere -Questo linguaggio non si addice ad un principe-
-Anche come parlo non ti va bene?-
-Di te non mi va bene nulla e ora andiamo- sto vivendo un incubo.

Una goccia di fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora