14. Don't Worry

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Abbey's Pov

Lo specchio è la mia unica condanna.

Forse unica non è il termine giusto, direi più "è la mia più grande condanna".

Ma la vita va avanti. Va avanti se mi guardo allo specchio e noto i più minimi particolari anche meno importanti, ma che per me sono fondamentali. Si, la vita va avanti, ma in quel momento sento come se si bloccasse. Finché va avanti, diceva mamma, è tutto apposto.

È tutto apposto

Si, anche quando papà mi minacciava di morire. Che la mia nascita è stata solo uno sbaglio. Si, anche la la vita continua ad andare avanti, e non è finita.

Quando mamma mi proteggeva dalle sue grinfie, quando era lei l'unica ad averne bisogno. Ma io ero una stupida, ignorante e egoista e non lo sapevo, non sapevo veramente cosa stesse succedendo.

Ma ora sono qui. Sono ancora viva, la vita è andata avanti e solo ora ho capito che forse era solo una sciocchezza. Una merdata da deboli. Tutto quello che è successo in questa casa dove ora vivo e dove ho sempre vissuto, era solo una merdata.

Ma sono disperata. Ogni volta che passo per le scale non faccio altro che ricordare quel punto come un nascondiglio, ma che viene rivelato dalla mia stessa rabbia. Passo per la cucina e non posso non ricordarmi quando in frigo non c'era più nulla, e le parole di papà che dicevano chiaramente che se lui non avesse potuto decidere in questa casa, avrebbe tenuto tutto il cibo pee se. Guardo il salone e i ricordi di tutte le litigate iniziate proprio da questa stanza riaffiorano piano piano, fino a infilzare pugnalate profonde nel tuo petto. Passo per il bagno e ormai non posso più vederlo come un bagno normale, più come il mio ricovero personale dove preferivo sentire il dolore prima, che dopo con le parole di papà. Ora però una parte del dolore è passato.

È rimasto solo quello della camera.

La camera, piena di odio, dolore, disperazione e tormento, ma anche felicità, euforia, piena di canti esaltanti e balli stupidi.

La camera ha visto tutto.

Ogni. mio. incubo.

L'ha vissuto anche lei.

Col tempo avevo imparato a nascondermi tra le note di una canzone. Al tempo era Be My Baby andando avanti il mio rifugio è diventato Style di Taylor Swift, altre volte My Kind Of Woman di Mac DeMarco e altre addirittura più di una.

Si, forse le persone hanno ragione. Sono proprio un casino e a quei tempi anche di più.

Ma una cosa la so, la mia vita è iniziata di merda e proseguirà di stile. Me lo sento.

Mi sono rifugiata nelle canzoni perché era l'unica cosa che potevo fare.

«Non sei nella favola di Biancaneve e i sette nani, dove appena Biancaneve piange arrivano i sette nani, cogliona.»

Questo diceva papà, con la sua solita rabbia repressa.

«Cogliona.»

«Stupida.»

«Lagnosa.»

«Cretina.»

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