1. Play with Fire

42 9 24
                                    


La storia di un ragazzo definito cattivo, ma che voleva solo essere il principe azzurro della storia.
La storia di una semplice ragazza, che forse tanto semplice non è, con un lucchetto chiuso di cui solo lei ha la chiave.
La storia di un forte legame, assemblato da una grande sofferenza e che solo con un po' di aiuto poteva essere superato.
Una storia di amicizie, come cinque ragazzi, che hanno dovuto guadagnarsi da vivere, anche nei momenti in cui sapevano che non ci sarebbero riusciti.

Questa è «Insanity»


Kyle picchietta il piede sul pavimento con nervosismo. Solo il rumore ripetuto della suola della sua scarpa, nient'altro.

Guardo fuori dalla finestra le goccioline della pioggia, che si schiantano sul vetro come attratte da qualcosa, ma prese dall'inganno, cadono, scivolano giù. Fuori è tutto bagnato, sulle strade ti ci puoi ormai specchiare con tutte quelle pozzanghere.

In questi giorni piove spesso e ciò è raro, visto che ci troviamo in una città soleggiata.

Il mio sguardo va da Kyle al preside, aspettando una risposta o qualcosa che spieghi il perché sono per l'ennesima volta in presidenza a sostenere il mio amico per le sue solite scemenze.

«Griffin che le è saltato in mente? Lo sa benissimo che i bagni non servono a fare quei giochetti sporchi» il preside spezza il silenzio, facendo finalmente buttare giù tutto il respiro sottratto che reprimevo.

Kyle, alla frase del preside, mi guarda e io alzo le sopracciglia per aver realizzato che il preside ha detto chiaro e tondo "giochetti sporchi". «No, aspetta. Niente fraintendimenti. Con giochetti sporchi si intende aver manomesso manualmente i rubinetti, scambiando l'acqua con sciocchezze. Una cazzata.» dice Kyle, agitandosi sulla sedia.

Bè, non l'avrei mai detto, ma questo mi mette ancora più in difficoltà. Perciò alzo un sopracciglio, per la seconda volta, e Kyle perde la pazienza.

«Oltre a moderare il linguaggio, glie lo vuole spiegare lei che tipo di sciocchezza ha fatto?» il preside si rivolge a Kyle, guardando me con un uno sguardo preoccupato.

Come se fosse preoccupante quello che fa ogni giorno Kyle. Oramai è un abitudine.

«No ma veramente una sciocchezza, niente di c-» Kyle insiste, mentre il preside, spazientito, risponde al posto suo.

«L'acqua è ormai una leggenda. Mi spiego meglio. Lacqua potabile, ora è colorata. Sicuramente neanche più potabile come un tempo.»

Kyle capisce che non ha più speranze e lascia tutto il peso sullo schienale della sedia, provocando un piccolo scricchiolio.

«Imbecille» sospiro a bassa voce.

Giuro che se per farlo ha sfruttato lo spray colorato per capelli che gli ho regalato per la festa in maschera di Halloween, quasi alle porte, gli do un pugno così forte che lo rigira addirittura tre volte sulla sedia.

Così, Kyle, fa finta di niente giocando con la sedia girevole e provocando una marea di rumori fastidiosi.

«Kyle Christopher Griffin, si dia una mossa a colpevolizzarsi.» si infuria il preside. Sembra più infastidito per lo scricchiolio della sedia che per la mancante risposta di Kyle. Quella che, conoscendo Kyle, non avrà mai.

«Avanti, ormai è chiaro che è stato lui.» intervengo io.
Non vedo solo l'ora di uscire da questo maledetto ufficio che puzza di lavanda.

Kyle smette immediatamente di rigirarsi sulla sedia e mi fissa a bocca aperta.

InsanityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora