17. Give me my respect, give me my respect

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Abbey's Pov

«No - assumo una risatina nervosa - io non ci entro lì dentro.»

Kevin mi mostra il taglierino, pronto a aprirmi la pelle se non obbedisco.

Siamo davanti ad una casa. Una piccola casa, ridotta male. Le finestre ingiallite e, stranamente la porta socchiusa.

Holden mi spinge in avanti, invitandomi a darmi una mossa.

«La porta è aperta.» spiego.

«Entra e non dire cazzate.» esordisce Kevin.

Mi avvicino con cautela, le gambe mi tremano e cerco di attutire un passo normale.

Busso alla porta, facendo finta che la porta non sia veramente aperta.

Nessuno risponde, così busso un'altra volta, un po' più forte.

Mi volto a chiedere spiegazioni a Holden e Kevin, ma loro non ci sono più.

Fa parte del piano?

Busso fante volte e finalmente ottengo risposta.

«Chi cazzo sei?» sento, ma nessuno si avvicina alla porta per aprirmi.

È lui.

«Abbey Rooney. Sono qui per avere risposte.»

Esita un attimo e poi risponde.

«Vuoi ottenere le tue risposte? Vaffanculo. Ecco quali sono.»

«Newt, so di te.» dico.

Non so nulla di lui. Fa solo parte del piano.

«Chi te l'ha detto?» chiede.

«Mi fai entrare?»
Chiedo, ma ormai sono già dentro. Non richiudo la porta alle mie spalle, la lascio così com'era e mi incammino per la casa in cerca di lui.

È una casa piccola, perciò non ci metto molto a trovarlo, come mi aspettavo, si trova sul divano. Completamente sbracato, si mangia gli Oreo, guardandosi sulla televisione davanti a lui un filmato spinto.

«Perchè sei qui?» mi chiede, guardando, però, la televisione.

Mi faccio coraggio e mi siedo affianco a lui.

«Volevo parlare del fatto che l'altra sera mi conoscevi già.»
Provo a non far tremare la voce, ma sembra quasi impossibile.

Il rumore continuo della televisione e le immagini esagerate fanno aumentare la voglia di uscire da questo posto lurido.

Il divano è pieno di merendine già finite, qualche insetto si fa vedere, correndo da una parete all'altra e, per non parlare dell'odore. Odore di tabacco e Marijuana.

«Non c'è niente da dire. E sicuro non dirò un cazzo a te, mocciosetta.» esordisce, masticando un Oreo.

«Hai completamente ragione ma, questo potremmo anche chiamarlo Stalking. Potresti essere arrestato.»

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