II giorni passano.
Il re non mi ha più chiamata per parlare.
Krim ogni tanto è venuto da me accompagnato dalla guaritrice, per la ferita, che a mano a mano sembra vada a saturarsi.
"Rimarrà la cicatrice"
Questa settimana ho ripensato spesso alle parole della donna che pare prendere il nome Celia.
'rimarrà la cicatrice'.
E vedo me, tra gli steli dell'erba, tra gli animali, sotto il sole, libera, ma con la cicatrice sul fianco, la stessa che richiude ciò che è successo le settimane dopo essermela procurata.
Aspetto.
Sembra abbiano perso le speranze o che si siano dimenticati di me, invece, mentre sto contando i mattoni della parete, sdraiata sul letto, la porta si apre.
Hades si avvicina al baldacchino.
Io sulla difensiva, come al solito mi sistemo ben dritta, con la posizione di una che potrebbe contrattaccare e attaccare.
Ma credo torni qui solo per farmi infuriare.
<<Quindi...mia piccola manipolatrice, il tuo popolo ha deciso di abbandonarti?>>
Gioca con le sue collane, che attirano la mia attenzione per qualche istante, ma mai quanto i suoi occhi furbi e in cerca di sfida.
<<Deduco che nessuno sappia di te qui.>>
So bene dove vuole arrivare e perciò devio il discorso.
<<Sei stata cacciata, così come tutti i ribelli e adesso vaghi per le città.>>
<<Non sono stata cacciata, sono andata via.>>
Sa più cose di quanto mi aspettassi e l'essere messa in mostra mi fa rispondere con l'imprevedibilità di un animale selvatico.
<<Inutile mentire.>>
<<Non mento.>>
Abbasso lo sguardo.
Ridacchia, sa di avere ragione.
Sospiro rumorosamente.
"È l'ultima volta che cerco di convincerti.
Ti dirò solo questo.
Non hai dove andare.
Sola e abbandonata a te stessa, cosa puoi fare se non accettare e convivere con chi ti sta accogliendo e concedendo la bella vita?"
"Sai anche tu che sei stata allontanata per il tuo spirito, ma qui sta certa che il tuo modo di fare potrebbe renderti una delle donne più importanti del nostro regno, ti ameranno, strisceranno ai tuoi piedi, e diventerai una divinità."
Non lo pensa, è evidente, il tono sarcastico evidenzia la cosa, sarà stato mandato qui da qualcuno, probabilmente ha ogni parola da lui pronunciata scritta sul braccio.
"So di avere il potenziale, ma rimango umile."
Alzo le sopracciglia.
"Non crolli, eh?"
Adesso si sta rigirando un coltello tra le dita, è affiliato e sbrilluccica, lo osservo, quasi incantata.
Lo ha preso dal fodero che tiene attaccato alla cintura.
Potrebbe essere utile.
Semmai riuscissi ad avvicinarmi a lui, abbastanza da prenderlo, avrei un oggetto per difendermi.
Ma riprendo a parlare per non sembrare troppo concentrata su ciò che ancora brilla sotto i miei occhi.
<<E no, non crollo, non sarà il suo discorso preparato a farmi mollare.>>
Ed è in quel momento che una scintilla appare nella mia testa.
Parlo di etica personale, ma la cosa giusta da fare è aggirare il sistema.
Non utilizzerò i poteri a loro piacimento, ma al mio.
"Sire...ho ripensato a ciò che mi avete detto, credo che la cosa giusta da fare sia accettare."
Un sorriso gli inonda il viso.
"Mi fa piacere tu abbia accettato."

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Bull Bones'
FantasyFaye è una manipolatrice, dotata di un dono raro ma anche pericoloso, con la sola forza del pensiero può comandare i movimenti altrui. Da sempre in fuga per non cadere nelle mani di chi vorrebbe solo sfruttarla per raggiungere le vette più alte dell...