capitolo 2

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Sbotto mentre guardo in basso. "E senti Faye...com'è andata?" La sua presa diventa meno autoritaria a mano a mano che percorriamo i corridoi larghi. Sembra voglia aiutarmi, ma il suo ruolo non glielo permette. E non voglio neppure farmi aiutare, risulterei debole. Ma sarebbe utile avere qualcuno accanto.

Adesso che il re mi ha dichiarato "guerra" non posso arrendermi e sperare di essere uccisa; quindi, resterò qui e in qualche modo ne uscirò vincitrice e lui senza saperlo mi aiuterà.

"Mi terrà qui, fino a quando non si stancherà."

"Hades può essere cattivo se vuole, quindi ti consiglio di fare ciò che dice."

Hades

Hades

Hades

Il suo nome rimbomba nella mia testa dolente. "Me ne sono accorta." Mugugno. "La tua ferita sta peggiorando." Inciampo e le sue mani mi sostengono. "Sta attenta." "Hm"

Ricominciamo a camminare e arriviamo davanti una porta che solo dopo essere stata colpita dal suo pugno si apre. Una donna mi guarda dalla testa ai piedi.

"Che cosa abbiamo qui?" Sorride.

Non sembra cattiva, ma so che non devo fidarmi, ma al massimo sfruttare la loro falsità.

Indossa una lunga gonna mentre una fascia le copre il petto ed una pelliccia sulle spalle la tiene al caldo.

"Krim è stato cattivo con te?" Osserva l'uomo dietro di me.

Mi sorride. Non capisco perché mi tratti così, quasi come una di loro.

Forse non ha il compito di schierarsi perché il ruolo come guaritrice non lo comprende.

"Togli quegli stracci." Mi ordina.

Guardo Krim, sembra non voglia andare via. "

Non ti preoccupare cara. A lui non importa cosa c'è sotto quei vestiti." Finalmente le mie mani sono libere, la corda è adesso ai miei piedi.

Mi tocco la ferita ma vengo velocemente bloccata dalla donna.

"Non sarai mica così stupida!?" Sospiro. La testa torna a farmi brutti scherzi.

Sembra io abbia bevuto litri di birra. Non riesco a reggermi in piedi, mi poggio con una mano al muro.

Chiudo gli occhi e quando li riapro ci vuole un po' prima che mi abitui di nuovo alla luce.

"Vorrai mica stare qui tutto il giorno?!" Ridacchia Krim. Allora mi decido a togliere i vestiti.

Poso la leggera stoffa poco prima attorno il mio busto su un tavolino e così anche la gonna. Cerco di coprirmi con le braccia il seno, mentre la parte inferiore è ancora nascosta dalla biancheria intima.

I miei capelli bianchi sembrano brillare tra la luce delle candele, e la loro visione mi fa tornare in me.

"Sarò veloce."

Mi sdraio sul lettino e lascio che l'unguento mi coli sul fianco e sul resto delle ferite persino a me sconosciute.

Non brucia eccessivamente, inizialmente, poi prende a frizzare ed un senso di svenimento mi avvolge.

Krim osserva il mio corpo, mentre si contorce sotto le mani della donna.

"Buona...buona." Sussurra.

L' effetto dopo diversi istanti scompare ed un respiro di sollievo da parte mia la fa ridere.

Vorrei potermi alzare e costringerla a bruciare i suoi capelli rossi con il fuoco delle candele.

Per un attimo ripenso alla mia prima impressione su di lei, poi capisco, che tutta questa bontà è come una presa in giro, per farmi abbassare la guardia e poi ridere delle mie sofferenze. Sembra abbia finito.

Mi alzo, non curante dello sguardo dell'uomo e afferro i miei vestiti. Impreco a bassa voce quando la mano ossuta della donna mi afferra il polso.

"Sta ferma."

Adesso è seria.

La guardo e sembra che i suoi occhi abbiano perso la luce di poco prima.

Avvolge i miei fianchi in una fascia, così da tenere a bada la ferita.

Adesso posso rimettere i miei vestiti, immagino.

"Metti questi."

Non capisco da dove l'abbia preso, ma un vestito è adesso tra le sue mani.

È beige.

Stona con la mia carnagione ed i miei capelli, sembra vogliano annullarmi completamente.

Ma non rifiuto, perché sembra essere caldo, in più, semmai facessi la ribelle, potrei perdere la credibilità di starmi affidando a loro.

"grazie" sussurro mentre lo afferro.

Do le spalle ad entrambi e lo infilo.

Ho del tempo per guardarmi attorno, niente che mi possa aiutare per difendermi o per scappare.

Presto vengo portata in una camera, poco illuminata e di piccole dimensioni.

Solo un letto apparentemente comodo ed un tavolino la riempiono.

Krim mi fa entrare e chiude la porta alle mie spalle.

Adesso che sono sola ho il tempo di osservare meglio il vestito.

È caldo, abbastanza da non farmi venire i brividi e ha delle tasche ai lati.

Più strati lo compongono, ma una parte del mio seno rimane scoperta e così anche una parte delle braccia.

Mi siedo sul materasso ed effettivamente non è scomodo.

Mi lascio andare, penso e ripenso.

L' unica cosa che posso fare è affidarmi a me stessa e alle mie scarse abilità e ciò non mi rassicura.

Mi addormento tra la luce fioca delle candele e tra l'odore ripugnante dell'unguento di poco prima.

(Si quello in alto è il mio disegno su Hades)

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