Capitolo 12

14 4 0
                                    


Rimango sola per tutto il resto della giornata, aspettando di essere chiamata per la cena e assistere al possibile teatrino di Hades.

L'ansia sembra essere passata, forse perché ho realizzato che mancano un bel po' di ore prima del verdetto finale.

Continuo a guardarmi allo specchio, a stendermi sul letto, a guardare tra i vestiti che ho a disposizione.

Faccio un bagno caldo, che spero possa farmi dimenticare i cattivi pensieri, ma sembra non funzionare.

Dal buio fuori sembra sia sera, quindi tra poco verrò scortata sino la sala da pranzo.

Mi preparo ad affrontare la cena.

Mentre aspetto mi siedo sul davanzale della finestra, che sfortunatamente è sbarrata, ma anche se non lo fosse, sarebbe impossibile uscire, perché troppo in alto.

Tra le sbarre di ferro vedo la foresta innevata che da una parte mi dà un senso di pace, dall'altra invece mi ricorda dove sono, ed è la cosa peggiore.

Quando finalmente vengo chiamata per la cena, ogni passo sembra essere più pesante e le gambe sempre più stanche, ma nella stanchezza, velocemente mi ritrovo al cospetto di tutta la famiglia reale, così cerco di sembrare sicura di me, ma evidentemente si capisce che non lo sono, perché delle risatine mi giungono all'orecchio e sono certa che provengano dai gemelli.

Mi accomodo al mio solito posto e dopo qualche istante prendiamo mangiare.

Sembra il cibo non voglia scendere giù per la mia trachea, anche se spesso, mi aiuta a smaltire lo stress.

Un silenzio imbarazzante cala tra tutti noi, perciò i gemelli intervengono raccontando la loro giornata e le beffarde azioni compiute, ma il re sembra non gradire, perciò li interrompe.

Mi si gela il sangue, penso mi stia per dire che è stata una stupidaggine ciò che ho fatto, che adesso sarà costretto a rinchiudermi in quella stanza giorno e notte.

"Faye, spero tu stia bene dopo ciò che è successo e spero tu sia comprensiva quando ti dico che, è una tradizione e che non sei né la prima né l'ultima."

"Capisco, sire."

Mi rilasso, anche se non dovrei, perché cosciente della cattiveria del principe.

"E spero tu sappia che semmai tu dovessi tradire la mia fiducia...saremmo costretti a portare via parte di te e ti assicuro che non sarebbe piacevole."

Osservo Hades, che adesso con un ghigno si guarda la mano.

Aspetto ricambi il mio sguardo ma i secondi passano e non ricevo nessuna sua attenzione.

Ma sa che sono preoccupata per ciò che potrebbe dire.

Lo sta facendo apposta, sa che l'attesa mi uccide.

"In ogni caso, domani verrai fatta esercitare sui nostri uomini, capisci bene che devi saper utilizzare i tuoi poteri, così che tutto vada bene."

Credo si stiano buttando l'ascia sui piedi, poi capisco che quella più debole sono io.

Non so usare bene ciò che possiedo, sono sola e contro uomini più forti di me, ma magari un giorno riuscirò a sfruttare al massimo il mio potere e la forza che ne deriva e così mi farò lasciare andare.

Ma adesso devo pensare al presente e a ciò che potrebbe succedere da un momento all'altro e che potrebbe cancellare ogni mia speranza.

Per tutta la cena diversamente da come pensavo non ha detto nulla.

Bull Bones'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora