27 Felicity

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Quando tornai in salotto con Mary, mi ritrovai davanti lui.
Rimasi paralizzata .Non mi aspettavo di vederlo. Restammo lunghi instanti a guardarci. Indossava una camicia color jeans e dei pinocchietti blu scuro e le scarpe bianche. Era... era come il mio sogno. Non riuscivo a smettere di guardarlo. Mi sembrava assurdo. Lui era qui davanti a me, vestito come nel mio sogno. Poi come se mi fossi svegliata da quel sogno mi avvicinai a lui, gli presi il braccio e lo tirai verso l'ingresso.
<< Che fai qui?>> lui mi guardò e sorrise.
<< Dobbiamo parlare Fatina. E non me ne andrò da qui finché non mi avrai ascoltato>>
<< Scordatelo e poi ho ospiti. Se vuoi parlarmi dovrai chiedere il permesso ai miei genitori>> incrociai le braccia. Lui mi guardò con aria di sfida che ricambiai a mia volta .Sapevo che i miei non mi avrebbero lasciato andare quindi ero tranquilla.
<< Jasper, Giselle posso portare Felicity in un posto? Vi assicuro che non ci metteremo molto>>
I miei genitori si scambiarono uno sguardo e infine dissero<< si certo. Tanto abbiamo finito con la cena>> questa non me lo aspettavo...
Lui mi guardò con sguardo soddisfatto, ma non avrei ceduto così facilmente.
<< Anche se i miei hanno dato il consenso non significa che io voglia venire con te>>
<< Oh ti assicuro che verrai. Se non verrai con le tue gambe, troverò comunque il modo per portarti. Puoi starne certa>> dio lo odiavo quando faceva così.
<< Scordatelo. Non farai assolutamente niente e io non verrò da nessuna parte con te.>> stavo per andarmene quando mi prende per il polso e con una velocità che non pensavo avesse, prese qualcosa dalla tasca me la mise sugli occhi. Sembrava una benda. Poi all' improvviso mi prese di peso e mi trovai sollevata sulla sua palla.
<< Cosa cavolo stai facendo!? Mettimi subito giù!>> dissi dimenandomi sulla sua spalla.
<< Stai ferma. Non vorrai farmi male>> rise.
<< Beh in questo caso sì. Questo si chiama sequestro di persona. Mettimi giù>>
<< Ma che sequestro. Adesso sei diventata avvocato fatina?>> stava camminando a grandi falcate lo sentii dai suoi movimenti anche se non vedevo. Chissà che avrebbero pensato i miei genitori e gli ospiti. Che vergogna. Ma io dopo tutto non centravo assolutamente niente. Era tutta colpa sua.
<< Alex Miller me la pagherai cara te lo assicuro>>
<< Uuuu mi piace questo tuo lato duro. Mi fai quasi credere che me la farei pagare veramente. Non dico che non lo farai ma dopo questa sera penso che non farai niente>>
<< E perché credi che in una serata riuscirai a sbollire la mia rabbia, sentiamo?>> fece un suono roco. Quello di una risata che cercava di trattenere.
<< Lo vedrai>> ma che cavolo ha in mente. A un certo punto mi fece scendere delicatamente dalla sua spalla. Quando posai i piedi a terra sentii il suo petto aderire con la mia schiena, poi luce. Mi tolse la benda e notai che ero in spiaggia e delle lucine mi davano fastidio agli occhi dopo essere stata bendata per un po'. Appena mi fui abituata alla luce guardai ciò che avevo davanti a me. Era un gazebo fatto di legno uno dei tanti che si trovavano spiaggia spiaggia. Era pieno di lucine argentate. Somigliavano a quelle che si usano per fare l'albero di natale. A terra c'erano delle tovaglie e dei cuscini. Dei pezzi di tronchi che si usano anche per arredare le case, disposti in diagonale con sopra degli oggetti.
Sentii le sue mani sulle spalle e la sua guancia vicina alla mia.
<< Ti piace?>> sussurrò nel mio orecchio.
<< Hai - hai fatto tutto questo per me?>> non riuscivo a distogliere lo sguardo. Aveva preparato tutto questo per me. Ma perché?. Lui è innamorato di qualcun'altra. Vuole ancora giocare con me o cosa? Mi girai a guardarlo.
<<Alex che stai facendo? Non è giusto né nei miei confronti  né per la persona che ti piace. Non complicarmi le cose. Noi siamo amici e basta. Lasciami stare. Almeno questo me lo devi>> mi incamminai nella direzione opposta. Ero già a metà strada quando sentii dei passi che correvano dietro di me sulla pedana di legno che si usa per scendere in spiaggia.
<< No, stavolta non ti lascerò andare senza dire niente>> sentii la sua voce e poi la presa sul mio braccio. Mi fece girare verso di lui e vidi la paura nel suo sguardo.
No, non poteva restare ancora lì. Mi scostai dalla sua presa così forte che sembrava come se il suo tocco mi stesse bruciando. Non capivo il perché di tutto questo. Sentivo la rabbia che iniziava a farsi viva dentro di me. Ma no per la sorpresa che mi aveva fatto ma perché avevo paura di lasciarmi andare ancora e che mi faccia illudere di nuovo. Non lo avrei permesso. Cercai di andarmene di nuovo con scarsi risultati.
<< No, non andartene>> mi disse prendendomi per il braccio attirandomi a sé. Ma io mi scossi dalla presa e mi allontanai di nuovo.
<< Perché?>> quasi urlai<<Dammi un motivo, un solo motivo per farmi restare Alex. Me ne basta solo uno>>
<< TI AMO !!>> Lo urlò e la mia anima tremò. Il suo fiato era affannato. <<Io... Io ti amo Felicity. Ti amo da quando avevo dieci anni. Ero confuso lo ammetto, non sapevo cosa provavo ma poi l'ho capito. L'unica cosa che mi frenava era la paura. Paura del sentimento così potente e forte che provo per te. Avevo paura di ferirti e di perderti, così ho provato a starti lontano fallendo miseramente, perché la tua polvere di fata riesce a soggiogarmi e mi è impossibile stare lontano da te anche solo per un secondo>> disse d'un fiato. Mi fermai a sentire quelle parole così pericolose ma così dannatamente belle. Mi girai verso di lui. Aveva ancora il respiro accelerato. Lo notai dal petto che gli si abbassava e  si alzava come una furia.
Mi ha detto Ti Amo....
<< Ti amo. È quello che avrei dovuto dirti l'altra sera ma non l'ho fatto perché sono un idiota... Dio se ti amo. Sei il primo pensiero la mattina quando mi sveglio e l'ultimo prima di addormentarmi. Ti amo da prima che sapessi che cosa significasse amare una persona più di se stesso. Prima che mi accorgessi che per me non eri solo la mia migliore amica.
Ti amo dalla prima volta che ti ho visto anche se eri solo una bambina. Credevo che l'amore che provavo nei tuoi confronti fosse solo quello di un amico o di un fratello ma non lo è.>> Si avvicinó a me e mi prese le mani nelle sue. Sentivo le lacrime pungermi nelle pupille finché una cadde. Ma queste erano lacrime di gioia e amore. Sono io la ragazza di cui ha parlato l'altro giorno e io non lo avevo capito. Tutto aveva finalmente senso anche se non ci credevo. Che stupida. Abbassai lo sguardo. Poi mi premette la sua mano sulla mia guancia e rialzai le mie iridi verdi nelle sue castane dorate che in quel momento brillavano più forti.
Continuò,<<Sento che potrei andare in fiamme solo passandoti a canto. Ogni volta che stai vicino a me, ogni volta che mi sfiori la pelle, ogni volta che mi guardi, un fuoco dentro di me arde e il mio desiderio di starti vicino diventa sempre più forte. Felicity Anderson, ti amo da tutta la vita...>> neanche il tempo di finire la frase e lui mi baciò. Le sue labbra calde incontrarono le mie e il mondo dentro di me esplose. La leggera barba che portava mi faceva il solletico ma non mi dette fastidio . Anzi adoravo la sua leggera barbetta.
Mi strinse ancora più vicina a sé e io portai le mie mani sulle sue spalle.
Il mio primo bacio... Il mio primo bacio è con la persona con cui l' ho sempre desiderato. Il mio primo bacio lo sto ricevendo dal mio primo amore e lo stesso sta valendo per lui. È un bacio a stampo delicato ma poi divenne un po' più potente e impetuoso ma non mi dispiacque per nulla. Sentivo quelle farfalle nello stomaco, ma non solo lì. Le sentivo in tutto il corpo, come se fossero rinchiuse in una gabbia nel mio stomaco e nel momento in cui mi ha baciato si fosse aperta la gabbietta e iniziarono a svolazzare dappertutto.
Dio per fortuna mi stava stringendo perché iniziavo a sentire le gambe che tremavano.
Si staccò delicatamente da me e appoggiò la fronte sulla mia. Mi cinse ancora di più la vita e io gli strinsi di più le spalle. Inspirai il suo profumo.
<< Ti amo>> sussurrò con gli occhi chiusi chino  sulla mia fronte.
<< Ti amo>> risposi sorridendo anch'io con gli occhi chiusi.
Sentii il suo respiro così vicino a me e poi non ci fu nulla. Si spostò un po' più distante per guardarmi negli occhi e mi prese la mano. Mi guardava con quello sguardo.
È lo sguardo del nostro primo appuntamento, ed è lo sguardo che mi rivolge certe volte in spiaggia. In questo momento i suoi occhi brillano e ha un sorriso leggero sul volto che sprigiona gioia da tutti i pori. Per come mi guarda credo che stia pensando la stessa cosa dei miei occhi e del mio sorriso. Dentro ho un vulcano di felicità esploso ed è una sensazione stupenda.
<< Vieni>> sussurrò tendendomi la mano. La presi e mi portò sotto il gazebo. Si sporse a prendere una cosa e quando la vidi rimasi senza parole. Le tre rose bianche....
<< Non posso crederci>> esclamai.
<< Cosa?>> lui sembra un po' confuso.
<< Le rose. Io le ho sognate ed eri tu a darmele>>
<< Sul serio?>> annuii. E il suo volto si illuminò ancora di più e si sporse a baciarmi di nuovo. Stavolta fu un bacio delicato e più veloce degli altri ma mi fece tremare di nuovo. Quando si staccò, mi rivolse un sorriso e Dio quegli occhi brillano tantissimo. Credo che potrei innamorarsi di lui ogni volta sempre di più.
<< Questa credo che sia tua>> uscì qualcosa dalla tasca e me la porse.
<< La mia bandana>> la presi in mano e continuai a guardarla.
<< L' ho tenuta il giorno della sorpresa per Jane. Ammetto che non volevo separarmene e ogni volta che non mi sentivo bene o non riuscivo a dormire, la annusavo e il tuo odore di pistacchio mi faceva rilassare>> mise le mani in tasca e abbassò il viso che si stava colorando di rosso. È imbarazzato.
<< Alex Miller che si imbarazza. Devo immortalare questo momento>> risi. Poi gli presi la mano e gliela restituii.
<< Che fai?>>chiese confuso.
<< Hai detto che ti fa rilassare sentire il mio odore. Puoi tenerla. Ne ho altre a casa. Così tu puoi avere un pezzo di me sempre con te>> il suo sorriso si allargò ancora di più. Strinse la bandana insieme alla mia mano.
<< Non posso crederci>> alzò lo sguardo luminoso su di me.
<< A cosa?>> chiesi non capendo.
<< Che adesso tu sei mia e io sono tuo>> Dio lo amavo davvero tanto.
<< Chi l'avrebbe mai detto che un bradipo e una farfalla bianca si sarebbero innamorati perdutamente l'una dell' altra>>
Sapevo la risposta anche se a dire la frase ero stata proprio io. Era destino che io e lui quel giorno ci dovevamo incontrare. Così per ogni estate finché non ci fossimo innamorati l'uno dell' altro.
Avevo sognato questo momento per un lungo tempo e adesso era reale. Credevo che fossi  l'unica a provare qualcosa nonostante lui l'anno scorso mi fece intendere altro anche se lui mi aveva categoricamente detto che sì mi aveva immaginata in quel modo ma non provava niente nei miei confronti. Disse la stessa cosa a Jane. Che mi vedeva come un'amica e basta ma a quanto pare il cuore a parlato al posto del cervello, facendogli capire ciò che prova realmente.
Non riuscivo ancora a crederci. Lui è qui davanti a me in tutta la sua bellezza e ha detto che mi ama.
Guardai sopra i tronchi d vidi... << È la pietra a forma di navicella di Star Wars che ho trovato in acqua qualche settimana fa>> lui annuii.
<< L' hai conservata>> dissi in un sussurro.
<< Tutto ciò che ti appartiene io la conservo come ->> non finì la frase perché continuai io tutta eccitata vedendo << - la nuvoletta di carta!>> quasi urlai.
<< Sì. È quella che abbiamo trovato in spiaggia dopo la pietra>>
<< Ma non l'avevi buttata>> mi aveva detto quando glielo chiesto che l'aveva buttata, e invece...
<< Ammetto di aver omesso dove l'avevo buttata, cioè nel mio cassetto insieme alle altre cose che troviamo insieme>> lo guardai sbalordita. Adesso credo che sarei potuta morire in pace. Lo abbracciai e lui mi strinse a sé. Poi guardai le rose e le presi.
<< Tornando alle rose>> disse con sguardo malizioso.
<< Si?>> incrociai le braccia al petto e alzai le sopracciglia.
<< Mi sogni la notte eh?>>
<< A volte>> abbassai lo sguardo imbarazzata grattando il naso. Si sporse verso di me piegando la testa in modo che mi potesse vedere il viso.
<< Tu mi sogni la notte fatina>>
<< Si è vero ok? Ti intrufoli pure lì. Come fai me lo spieghi>>
<< A ma è semplice>>
<< A sì?>> gli lanciai uno sguardo di sfida.
<< Si. È molto semplice>>
<< Prego mi esponga la sua tesi Watson>> si avvicinò a me con le mani dietro la schiena e poi disse, << perché tu mi ami. E quando ami una persona che a tua volta ti sogna ti compare nel tuo sogno>> è a un soffio dalle mie labbra.
<< Tu - tu mi hai sognato?>> balbettai.
<< Tu sei sempre nei miei sogni Felicity>> sussurrò al mio orecchio, facendomi venire la pelle d'oca. Poi mi spostò una ciocca in dietro.
Credo proprio di star diventando rossa come un peperone.
<< Vieni>> si sedette a terra e mi sporse le mani. Le presi e accoccolai più vicina a lui come la notte in cui si è scusato per la quasi rissa con Noah e come tutte le altre volte in cui eravamo in spiaggia e ci siamo rannicchiati l'uno con l'altro.
Restammo così a guardare le stelle, a giocare con le nostre mani e ascoltando il battito del nostro cuore che batteva all' unisono, finché la stanchezza dei nostri corpi ci consigliò che era il momento di tornare a casa.
<< Vorrei tanto dormire qui con te ma forse è meglio che ti riporti dai tuoi prima che si preoccupino>>
<< Sì mi sa di si>> una volta alzato mi tese le braccia per farmi alzare. Poi spegne le luci, mi prende  la mano e mi accompagna a casa.
Prima di arrivare davanti casa mia, mi prende da parte e mi bacia.
<< Ammetto che nell' ultimo periodo ho sognato di baciarti parecchie volte. Adesso me li devi tutti nella realtà>> disse naso con naso. Sorrisi.
<< Beh Alex Miller, tu mi devi dare tutti quelli che ho sognato per cinque anni>>
<< Te ne darò anche di più se è quello che desidera la mia fidanzata>>
La sua fidanzata... Quanto è bello sentire quelle tre parole uscire dalla sua bocca. Risi ancora di più.
<< Che c'è?>> chiese sorridendo a sua volta.
<< Niente è che... Hai detto la mia fidanzata>>
<< Be si adesso siamo fidanzati. C'è qualcosa che non va?>>
<< No, assolutamente no. È tutto magnifico e sentirti dire che sono la tua fidanzata mi fa sentire al settimo cielo, perché ho sognato questo momento da molto tempo e adesso... Adesso è finalmente reale>> lui mi prese il viso tra le mani e mi baciò la fronte. Presi con le mani suoi polsi e lo accompagnai con il suo gesto.
<< La cosa più stupida che abbia commesso è che ci abbia messo così tanto a capirlo. Ma da oggi, io e te staremo insieme. Sempre e per sempre>>
<< Sempre e per sempre>> dissi a mia volta. Adesso sono io a baciarlo. Fu un bacio lungo e intenso e... Assolutamente fantastico.
Ci staccammo dall' altro con riluttanza. Mi lascio davanti casa e con le mani in tasca mi sorrise.
<< Sogni d'oro fatina>>
<< Sogni d'oro bradipo>> sorrise un ultima volta e si immerse nel buio della strada.
Stavolta sapevo che tutto era vero e che avrei fatto dei sogni tranquilli.

La mattina dopo qualcuno mi scosse nel letto. Aprii leggermente le palpebre e vidi Mary.
<< Buongiorno. Dai svegliati>>
<< Ma che ero sono?>> bofonchiai assonnata.
<< Le dieci>> a mi sembrava più presto.
<< Allora?>> mi incalzò lei.
<< Allora cosa?>> feci un po' la finta tonta. Sapevo dove voleva andare a parare.
<< Come cosa! No veramente. Vediamo se ti rinfresco la memoria. Ieri sera il ragazzo che ami ti ha caricata in spalla bendata di fronte a tutti dove Dio sa, tornando quasi alle due di notte e tu l'unica cosa che sai dire è "allora cosa"!!!>> iniziai a ridere di gusto. Sembrava una pazza esaurita. Mi stava facendo morire dalle risate anche se la sua espressione non era molto divertita. Sembrava mia madre quando mio padre la stuzzicava in quei periodi del mese.
<< Ok, scusa hai ragione. Ma non riesco a smettere di ridere. Dovresti vedere la tua faccia in questo momento>> Mary allora si ricompose e fece un respiro profondo.
<< Amica mia cara vorresti raccontarmi ciò che è successo ieri sera o devo tirare a indovinare?>>
Mi trattenni dal ridere e poi parlai << bene te lo dirò ma non andare in escandescenza>> lei mi fissò con quello sguardo di speranza che aveva ieri quando ha visto Alex.
<< Bene. Io e Alex stiamo insieme. Lui è il mio ragazzo>>
<< Aaaaaaaa, finalmente>> iniziò a saltare per la mia stanza e a fare gridolini.  Ma chi è questa persona nella mia stanza, perché la Mary che conosco io non credo che si metta a saltare di qua e di là...
<< Dobbiamo dirlo a tutti!!>> urlò eccitata.
<< Si, ok calmati. Con calma dirò tutto a tutti>>
<< Si va bene ma adesso raccontami tutto>> si sedette sul letto incrociando le gambe.
Le raccontai ogni dettaglio e lei sembrava estasiata. Stavamo continuando il discorso ma poi entrò mia madre in camera.
<< Buongiorno ragazze, vedo che siete già sveglie. La colazione è pronta. Vi aspettiamo in cucina>>
<< Va bene mamma>> poi ci alzammo. Andammo in bagno e raggiungiamo i miei in cucina.
<< Buongiorno ragazze>> ci salutò mio padre.
<< Buongiorno papà>> gli diedi un bacio e iniziai a saltellare in cucina canticchiando Till Forever Falls Apart di Ashe e Finneas.
<< Tesoro ti vedo felice stamattina. È successo qualcosa?>>chiese mia madre, anche se so che sapeva che era successo qualcosa di bello da quando è venuta in camera e mi ha guardato. Oggi sprizzo felicità da tutti i pori, ma anche se fossi stata monotona avrebbe capito tutto lo stesso. Perché mia madre ha il dono di capire ogni mio stato d'animo semplicemente con uno sguardo.
<< In realtà sì>> dissi un po' imbarazzata. In realtà io e Alex non avevamo parlato di dillo ai nostri genitori subito ma va bene lo stesso. Tanto se non urlo dico io lo capiranno tra un po' quando saremo scesi in spiaggia. O ora o mai più.
<< Io e Alex stiamo insieme>> dissi con le guance che sapevo stessero prendendo fuoco.
I miei genitori si guardarono e poi si alzarono di botto e facendo gridolini e vennero ad abbracciarmi. Allora questo non me lo aspettavo sul serio. Pensavo di più a una reazione controllata ma non a questo. Ma comunque ero felicissima perché loro erano felici per me.
Ci abbracciamo tutti come se fosse arrivato il ringraziamento e ovviamente raccontai alcuni particolari.
Mi sentivo esplodere dalla gioia. Ed era una sensazione che non provavo da molto tempo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 21 ⏰

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