22 Alex

30 4 0
                                    

Tornai a casa ed ero ancora sotto shock dal bacio di Vicki. Sapevo che aveva una cotta ma non mi aspettavo questo. Poi vedere Felicity e Noah insieme. Andai in camera per stare solo.
Mi aveva promesso di stargli lontano.... Perché allora era con lui? Volevo solo che lui le stesse lontana. Non volevo che lui gli facesse male.
Dopo qualche minuto Ben entrò come una furia in camera mia.
<< Mi spieghi che cazzo hai combinato?>>
<< Che succede?>>
<< Oh Alex dimmelo tu. Hai baciato Vicki?>>
<< Cosa!? No, è lei che ha baciato me ma io mi sono allontanato>> io non volevo nessun altra a parte Felicity. Io l'amavo.
<< Non ci posso credere>>
<< Ma come fai a saperlo?>>
<< Ti hanno visto>>
<< Chi?>> Ti prego dimmi non lei.
<< Felicity. Era sconvolta Alex. Pensa che tu stia giocando con lei>> Ben si stava iniziando a calmare e stavolta mi stavo innervosendo io.
<< No, no, no>> mi alzai di scatto dal letto e mi strofinai le mani sul viso, << devo andare da lei>> stavo raggiungendo la porta ma Ben mi fermò.
<< Non credo sia una buona idea. Lasciala stare. Oggi è stata una pessima giornata in tutti i sensi>>
Ci riflettei e Ben aveva ragione. Mi risedetti sul letto. Non potevo crederci.
<< Perché lei era con lui?>>
<< Non lo so>>
<< È pericoloso non voglio che le stia vicino>>
<< Alex lui non le farà niente>>
<< Non lo puoi sapere>> ed era vero, non lo poteva sapere. Io non so cosa sia successo a Noah ma era diventato un pochissimo tempo aggressivo. I suoi comportamenti non erano quelli del solito Noah. C'è stato un periodo in cui stava migliorando ma poi era cambiato di nuovo tutto. Lui ci aveva allontanato nonostante noi lo volessimo aiutare e da allora non so più niente.
<< Alex, anche se fosse non credo che Felicity si faccia condizionare così tanto. Non si fiderebbe mai di lui se vedesse dei comportamenti sbagliati verso di lei. Lei sa come comportarsi>>
<< Si hai ragione. È che - ma lui completò la frase per me - ne sei innamorato>> annuii.
<< Ok io ora vado in città. Tra un po' torno. Tu cerca di riposare>>
<< Ok>> e lui uscì dalla stanza. Io mi sdraiai sul letto e presi dal mio comodino la bandana rossa di Felicity. Mi ero dimenticato a dargliela dopo la sorpresa di Jane.
L'annusai. Aveva il suo odore. Sapeva di pistacchio. La tenni così nella mia mano e poi misi le cuffie per ascoltare un po' di musica.
E rimasi così a guardare il soffitto con la musica in sottofondo e con la bandana in mano.

Ben
<< Ciao Axel>> lo salutai appena entrato in gelateria da Johnny.
<< Ciao amico. Che succede? Mi hai chiamato in tutta fretta>> mi diede il cinque e ci sedemmo al tavolo lì vicino.
<< Si è che ti devo dire una cosa>>
<< Cosa?>> Axel si fece incuriosito.
<< Ehm è successo che Vicki ha baciato Alex e Felicity li ha visti>> Axel spalancò gli occhi.
<< Ok, questa non me l'aspettavo.>>
<< E poi - stavo per continuare ma vidi Noah che stava uscendo dalla gelateria così aspettai che se ne andasse. Una volta uscito continuai - Noah si è avvicinato a Felicity e Alex lo ha visto. È su tutte le furie. Dobbiamo fare qualcosa>> dissi con voce bassa in modo che nessuno ci sentisse.
Axel ci rifletté un momento e poi disse << certo la serata di beneficenza! Ci saranno tutti. Possiamo farli riavvicinare lì così parlano>>
<< Si è un ottima idea. Bene credo di averti trattenuto anche troppo>>
<< Tranquillo, Ben. Ah parlerò con Vicki>>
<< Non penso c'è ne sarà bisogno. Ha capito che Alex ama Felicity>>
<< Si ma è testarda. Una parolina in più non le farà male>>
<< Ok ciao>> e così mi avviai per tornare a casa.
Tornato Alex era ancora un po' così quindi non gli dissi altro. Finita la cena lui andò a letto e io feci una doccia. Erano le undici e mezza passate e decisi di sentire Mary. La chiamai. Lei rispose quasi subito.
< Ben, notizie?>> La sua voce era un po' preoccupata.
<< Più o meno>>
<< In che senso?>>
<< Nel senso che lui era al quanto sconvolto e arrabbiato perché lei gli aveva promesso che non si sarebbe avvicinata a Noah, e mi ha detto la metà che dovevo sapere. Ma non è stato lui a baciare quella ragazza ma lei>>
<< Ma chi è la ragazza?>>chiese incuriosita.
<< Si chiama Vicki. È la sorella di Axel. Ha sempre avuto una cotta per lui e gliel'ha detto ma hanno risolto>>
<< Quindi non stanno insieme?>>
<< No>>
<< Menomale ma qui ci sono altri problemi e poi non è stata lei ad avvicinarsi a Noah. Lui le ha detto la verità>>
<< In che senso?>> Lei mi raccontò tutto e mi fece promettere di non dire nulla perché era una loro questione.
<< Porca miseria. Ma adesso che si fa'?>> Dissi alquanto sorpreso. Sapevo che c'era qualcosa sotto ma adesso si spiegava il comportamento di Noah.
<< Non lo so e sono preoccupata per Felicity. Ho chiesto addirittura alle ragazze di tornare>> era al quanto preoccupata dalla situazione la capivo. La misi a suo agio.
<< Tranquilla lentiggini, risolveremo ogni cosa>>
<< Grazie Ben>> la sua voce adesso era più calma. Visto che era tardi le diedi la buona notte.
<< Notte lentiggini>>
<< Notte>> chiusi la chiamata e mi misi a dormire.

Alex
Mi svegliai verso le dieci. Mia zia e i miei cugini erano andati già in spiaggia perché avevo sentito i passi verso le nove. Non avevo dormito molto quindi sembravo uno zombie. I miei genitori erano a lavoro e non sarebbero tornati prima delle cinque di pomeriggio.
Andai in cucina e presi un bicchiere di succo di ananas e cocco e dei biscotti al cioccolato. Neanche cinque minuti dopo che Ben si alzò e venne in cucina.
<< Buongiorno>> disse assonnato.
<< Giorno>>
<< Come va stamattina?>>
<< Non lo so. So solo che ho bisogno di vederla. Non c'è la faccio più mi sembra una tortura>>
<< Ok, bello innamorato. Finisci di fare colazione, ti vesti e ci vai>>
<< Si hai ragione>> mi sbrigai a mangiare e andai in camera. Misi una t-shirt nera e un paio di jeans. Andai in bagno a lavarmi il viso e i denti.
Adesso ero pronto. Salutai Ben che adesso stava facendo lui colazione e mi diressi verso casa di Felicity. Stavo per bussare quando si aprì la porta e una voce disse << a domani se- e si bloccò appena mi vide. Noah. Che ci faceva lui di nuovo lì.
<< A domani cosa?>> Chiesi con un cipiglio scontroso.
<< Alex...>> La sua voce mi fece distogliere l'attenzione da Noah per metterla su di lei. Aveva il volto stanco e indossava quel pigiama bianco simile a quello che aveva il giorno in cui abbiamo cucinato insieme. Quanto era bella... Dischiuse le labbra e gli occhi erano tristi. Volevo solo abbracciarla e tenerla stretta a me. Poi tornai con lo sguardo a Noah che si rivolse a suo volta a Felicity.
<< Ci sentiamo>>
<< Si, si poi vi sentite>> dissi mentre che se ne andava.
<< Che cosa vuoi Alex>> la sua voce sta volta era dura. Vidi che c'erano Mary e Giuly all'entrata della cucina.
<< Dobbiamo parlare>> dissi ed entrai in casa senza chiederle il permesso perché sapevo che mi avrebbe chiuso la porta in faccia.
<< Noi due non dobbiamo parlare di niente e adesso va via>> teneva la porta aperta in modo che io potessi uscire ma non lo feci. Mi avvicinai a lei e velocemente gli tolsi la mano dal pomello e chiusi la porta,<< io non me ne vado.>>
Lei per un momento mi guardò con quello sguardo dolce ma poi si fece duro un altra volta e  tolse la mano dalla mia.
Mary e Giuly ci guardavano ma poi con il segno che fece Felicity per fargli capire che era tutto a posto scomparirono nel lungo corridoio.
Lei prese a fare cose in cucina. Iniziò con il prendere le tazze nel lavandino per lavarle ma io la fermai. << Quelle puoi farle anche dopo. Adesso dobbiamo parlare>>
<< Io non ho niente da dirti>> e continuò a fare le sue cose. Poi girò intorno alla penisola per prendere altre cose, ma io girai dall' altra parte e non fece in tempo a prenderle che l' afferrai tra le mie braccia. Le misi le mani sui fianchi e lei strinse le mani sulle mie braccia. Appoggiai la fronte sulla sua. Lei chiuse gli occhi e poi li riaprì e guardò nei miei. Aveva la tempesta in quegli occhi.
<< Ti prego Alex, lasciami stare. Stammi lontana e vai via>> era quasi come una supplica mista a rabbia. Ma non l'avrei lasciata.
<< Io non me ne vado>> sussurrai a una distanza minima dalle sue labbra. Lei restò un altro po' così e poi come se avesse preso il controllo di sé si staccò. Cercai di trattenerla con scarsi risultati.
<< Va via Alex. Non voglio vederti>>
<< Perché eri con lui? Perché ha detto a domani? Dove dovete andare? Lui è pericoloso. Mi avevi promesso che gli saresti stata lontana>> alzai un po' la voce.
<< Dici che era tuo amico ma non lo cosci affatto. Tu non sai chi è realmente Noah>>
<< E perché tu si>> stavolta stavo per perdere le staffe. Sentivo la rabbia salire.
<< Si, lo conosco più di voi è sicuro>>
<< Dimmi dove dovete andare e perché eri con lui>> cercai di calmarmi.
<< Non ti importa>> era arrabbiata e il mio interrogativo la stava facendo arrabbiare ancora di più ma dovevo sapere.
<<Perché lo hai fatto? Perché hai lasciato che ti si avvicinasse?>>
<< Ti importa?>> Quella domanda sembrava un un pugno in faccia.
<< Non farlo... Non dubitare mai che non mi importi di te>>
<< È difficile crederti. Adesso Alex va via>>
<< Feli io - ma fui interrotto da qualcun altro.
<< Alex ti prego vattene. Lasciala in pace>> questa volta fu Mary a parlare. Non l'avevamo sentita arrivare.
La guardai e poi lasciai cadere lo sguardo di nuovo su Felicity. Era appoggiata alla penisola e teneva gli occhi bassi. Non c'era modo quel giorno di parlarle.
<< Va bene. Vado>> Mary mi accompagnò alla porta e poi mi disse << io so tutto. Ci penso io a lei ma per ora è meglio se rispetti i suoi spazi>>
<< Lo so è che - lei annuì. Non c'era bisogno che le dicessi niente perché aveva capito ciò che stavo per dirle. Mi fece un sorriso e poi richiuse la porta. Restai qualche altro secondo a guardare la porta e poi tornai a casa.

La leggenda della farfalla biancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora