10 Felicity

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Mi diressi verso la spiaggia, quando due mani mi coprirono gli occhi.
<< Tranquilla, sono io>> mi sussurrò all'orecchio. La sua foce era calda e potente. Mi fece venire i brividi.
<< Bene, adesso mi fai gli agguati>> dissi ridendo.
<< Una specie. Ma era necessario visto che è una sorpresa>>
<< Uuuu, le cose si fanno interessanti, ma ti avverto se è uno scherzo rimpiangerai quello che hai fatto>> lo sentii ridere forte.
<< Tu sei davvero unica Fatina>>. Ecco adesso penso che sverró.
Continuammo a camminare fin quando non ci fermammo.
<< Adesso ti leverò le mani dagli occhi ma mi devi promettere di tenerli chiusi un altro po'. Devo sistemare una cosa>>
<< Promesso>> allora lui si scostò da me e io tenni gli occhi chiusi come mi aveva detto lui.
<< Ok, adesso puoi aprirli>>. Quando li aprii rimasi senza parole.
C'erano due tovaglie grandi distese sulla spiaggia. Sopra c'erano una vaschetta di sushi, una con degli involtini primavera e poi una pizza , due ciotole di patatine al pomodoro, due lattine di coca cola e due bottigliette d'acqua naturale .Al centro c'era un computer con l'elenco di alcuni film, e a canto al computer c'era una coperta.
<< Oddio, hai fatto tutto questo per me?>>
<< Certo e per chi se no>> il suo sguardo brillava più delle stelle sopra di noi. Mi tese la mano e mi fece sedere e poi anche lui si sedette accanto a me
<< So che non ti piace molto il sushi quindi ho optato per la tua pizza preferita. Io l'ho mangiata oggi quindi ho preferito evitare. Ho preso gli involtini primavera così c'è li possiamo dividere>>.
Lo guardai stupita. Era tutto perfetto.
Lui mi guardò un po' preoccupato perché ero rimasta a guardare tutto in silenzio.
<< Se c'è qualcosa che non va o non ti piace...>>
<< No, è tutto assolutamente perfetto>> gli dissi guardandolo sorridendo.
<< Mi fa piacere che ti piaccia. Ma ora la cosa più importante.>>
<< Cioè?>>
<< Il film>>
In effetti il film era la cosa più importante, ma io sapevo già quale volevo guardare.
<< Ti va se ci rivediamo Hotel Transilvania 3?>>
<< Si. Mi ricordo quando l'abbiamo visto tre anni fa. Stavamo morendo dalle risate>>.
A quel ricordo non potei fare a meno che sorridere. Quella sera eravamo io, lui e Daniel. Giuly purtroppo non c'era. Era dovuta uscire con i suoi genitori. Non sapevamo cosa fare, fino a quando Alex propose di vedere Hotel Transilvania 3 che era appena uscito. E quella sera le nostre risate si potevano udire fino a Princeton.
<< Ok, allora mettiamo questo>>. Appena iniziato il film, iniziammo a mangiare. Io la mia pizza con patatine fritte e salame piccante e lui i suoi roll di sushi. Quando finimmo ci dividemmo gli involtini primavera.
Nel frattempo iniziammo a ridere come matti per il film.
<< Questa scena è la migliore>> disse lui ridendo.
<< La migliore per me è quando il mostro marino inizia a ballare la macarena>> dissi ridendo a mia volta.
Ci guardammo negli occhi per un istante, poi lui prese un tovagliolino e mi pulí vicino al labro.
<< Ecco, fatto.Avevi un po' di pomodoro>>.
<< Grazie>> dissi imbarazzata abbassando lo sguardo.
Quando il film fu finito ci guardammo. << È sempre bello come la prima volta>> sorrisi.
Ma lo sguardo di Alex era diventato più triste. Sapevo che c'era qualcosa che non andava, quindi ero disposta ad ascoltare tutto quello che doveva dirmi.
<< Felicity>>.
<< Dimmi pure>>.
<< Io voglio scusarmi con te>> mi immagino che si trattava di questo. Si è vero si è scaldato troppo ma alla fine non ha fatto niente, anche se non era per me lo avrebbe fatto.
<< Alex, non...>>
<< No aspetta. Voglio spiegare>> mi interruppe.
<< Va bene. Parla pure>>.
<< Io lo so che ho esagerato oggi. E mi dispiace perché hai dovuto assistere, che hai dovuto trattenermi. Mi dispiace davvero tanto>> il suo sguardo diceva tutto. Ci teneva a scusarsi e si vedeva. Ma volevo sapere cosa lo ha fatto scattare, quindi glielo chiesi.
<< Tranquillo, accetto le tue scuse. Ma posso farti una domanda?>>.
<< Tutto quello che vuoi>> .
<< Cosa ti ha fatto scattare così? >> la mia domanda era arrivata dritta a lui. Lo capii perché abbassò lo sguardo.
<< Il modo in cui si è rivolto a te>> . Rimasi basita perché si è stato maleducato ma non mi ha detto chissà che cosa.
<< Puoi spiegarti meglio?>> .
<< Si. È che non sopporto il fatto che lui si è rivolto a te con un tono che non mi è piaciuto. La verità è che non voglio che nessuno si rivolga a te in questo modo>>. Ok la cosa si sta approfondendo.
<< Hai avuto un istinto di protezione verso di me>>
<< Si esattamente>> e poi mi guardò dritto negli occhi. Mi avvicinai a lui e lo abbracciai.
<< Grazie per essere il mio cavaliere, ma non preoccuparti per me. So proteggermi anche da sola ma sono onorata ad avere te come difensore>> poi lo guardai negli occhi ridendo<< ma la prossima volta stai più calmo>>.
<< Ci proverò>> mi disse sorridendo. Mi accarezzò la guancia e poi mi attirò a sé e mi strinse forte.
<< Ti va di distenderci  e guardare le stelle?>> la sua proposta mi rese davvero felice. Adoravo guardare le stelle.
<< E come se mi va>> . Allora ci distendemmo sulle tovaglie, presi la coperta e la misi sulle nostre gambe perché iniziava a fare un po' di freddo.
<< Ti va se ti avvicini un po' di più così ci riscaldiamo. Sento un po' di freddo>>
<< Ok, come mi devo mettere?>>
<< Come ti senti comoda tu>>. Allora mi misi su un fianco con la testa sul suo petto con la mano vicino al mio viso. Lui mi circondò con il braccio  e mi mise la mano sul fianco. L'altra mano invece la mise sulla mia mano che era sul suo petto.
<< Così va meglio?>> gli chiesi.
<< Si, va molto meglio>>.
Pian piano sentii la sua mano accarezzarmi i capelli.
<< Ti avviso se mi accarezzi i capelli mi addormento>> lui scrollò le spalle.
<< Non importa>> disse. Con l'altra accarezzava la mia di mano. C'è le aveva calde e morbide. Mi stavo rilassando segno che tra un po' mi sarei addormentata. Dopo avermi accarezzato i capelli passò alla schiena. I suoi movimenti erano lenti e delicati. In quel momento chiusi gli occhi e sentii posarmi un bacio sulla testa.
<< Sappi che mi sto per addormentare>> dissi quasi sottovoce.
<< Anch'io. Possiamo addormentarci un pochino e poi andiamo a casa>>.
<< Va bene>> mi accoccolai un po' più vicino a lui e poi richiusi gli occhi.
Sentii il suo respiro rilassato, e il suo battito cardiaco accelerato ma stava tornando regolare.
In quel momento non capii più niente. Mi addormentai.
Il rumore del mare era soave. C'era un venticello fresco che mi accarezzava il viso. All'improvviso sentii un rumore. Non seppi riconoscerlo all'inizio, ma poi capii. Era la mia sveglia. Avevo il telefono vicino quindi non fu difficile spegnerla. Alzai la testa delicatamente per evitare di svegliarlo.
Dormiva profondamente. Sembrava un bambino. Era davvero tenero.
Notai con piacere che le nostre mani erano ancora unite. Eravamo rimasti nella stessa posizione di quando ci eravamo addormentati.
Alzai un altro po' la testa e vidi l'alba. Era davvero bellissima. Con i suoi colori rosa, giallo e arancione che trasmettevano serenità.
Tornai a guardare lui. Tirai piano via la mia mano da sotto la sua e gli accarezzai il viso.
Si era addormentato con gli occhiali messi, infatti erano un po' storti. Era buffo.
Ma poi pensai che io e lui eravamo solo amici, forse era stato un errore addormentarci insieme. Forse c'è ne dovevamo andare già quando avevamo sonno. Nonostante tutto questo poteva essere sbagliato non potei fare a meno di essere felice.
Ma era meglio fermare il sogno. Non voglio soffrire, non voglio illudermi perché non c'è la farei. Lui la detto sempre chiaramente che eravamo solo amici. Non provava niente per me e mai lo avrebbe provato. Quindi decido di svegliarlo.
<< Ale, Ale, sveglia. Ci siamo addormentati qui>>
<< Mhhh, che ore sono?>>
<< Le sei e mezza>> mi misi in ginocchio gli presi le mani e lo incitai ad alzarlo, fallendo miseramente. Allora lui mi attirò sopra di lui.
<< Alex, dobbiamo andare>> dissi ridendo nell'incavo del suo collo.
<< Si, si ora andiamo>> ma non ne aveva intensione perché mi strinse ancora di più. Riuscii a liberarmi e lo tirai su.
<< Avanti dai, andiamo se no ci daranno per dispersi>> . Appena si alzò mi aiutò a piegare le tovaglie, buttammo le confezioni di cibo e poi mi abbracciò di nuovo da dietro.
<< Ora possiamo andare>> disse. Non potei fare a meno di ridere.
<< Ok, andiamo>> e così abbracciati salimmo dalla spiaggia.
Arrivati a casa mia lui mi lasciò con difficoltà.
<< Allora ci vediamo dopo Fatina>>.
<<A dopo Bradipo>> . Così dicendo ci separammo e entrambi tornammo a casa nelle nostre case.
Entrai in casa e vidi le mie amiche addormentate sul divano.
<< Buongiorno fiorellini, sono tornata>> dissi ridendo.
<< E chi va là>> disse Giuly alzandosi di botto disorientata.
<< Sono io stai tranquilla>> .
<< Ma sei tornata adesso?>>
<< No guarda, mi sono alzata mi sono vestita come ieri sera e alle sette del mattino vi sono venuta a svegliare>>,<< certo che sono tornata ora>>.
<< Felicity, finalmente sei tornata ti aspettavamo>> disse Mary assonnata. Poi si svegliarono pure Myriam e Sarah.
<<Adesso ci devi raccontare tutto>> disse Giuly fiondandosi su di me.
<< Va bene ora vi dico tutto>>.
Preparai il caffè con il latte per tutte, ci sedemmo sugli sgabelli della penisola e gli raccontai tutto.
<< Oddio Felicity, siete troppo carini>> disse Giuly satterlando di qua e di là.
<< Si è vero, ma non ti vedo molto entusiasta>> disse Mary.
<<È vero>> dissero all'unisono Myriam e Sarah.
<< È che... Io ci sto provando veramente a essere solo sua amica. A reprimere ciò che provo per lui ma non ci riesco. Lui ha sempre detto che siamo solo amici, non proverà mai qualcosa per me, non voglio illudermi. È stato uno sbaglio addormentarci insieme la scorsa notte. Perché è un momento intimo e questa sensazione di felicità poi si trasformerà in odio per me stessa perché potevo evitarlo. Ammettiamolo, mi sto solo facendo del male da sola>> .
<< Ma tu credi veramente che lui non provi nulla per te. Ma lo vedi come ti guarda, come ti tratta. Ma sei seria>> disse Giuly.
<< Ma lo fa solo come amico>>.
<< No veramente se dici ancora che lo fa per amicizia io non so cosa ti faccio>> disse Mary.
<< Esatto, non si comporta così un amico>> disse Sarah.
<< Beh a quanto pare lui si>>
<< Ma la vuoi smettere! L'unico modo per chiudere questa questione dovresti dirgli ciò che provi>> disse Miryam.
<< No, non posso>>
<< Perché?>> chiederò tutte insieme.
<< Perché è il mio migliore amico. Preferisco averlo accanto come amico che non averlo proprio. È troppo importante. Forse è meglio che non sappia niente, è giusto così. Anzi cercherò di stargli lontana così riuscirò a vederlo solo come un amico senza provare di più>>.
<< No vabbè, voi due siete due cause perse. Secondo te ti preparava una sorpresa in spiaggia, ti prendeva la tua pizza preferita perché il sushi non ti piace e prendere degli involtini primavera da dividere?>>disse Giuly.
<< E non dire che è per amicizia perché io mi vado a sotterrare>> disse Miryam con la sua solita ironia.
<< Io voglio provare a starci più lontana, se poi lui fa qualcosa, poi si vede>>.
<< Fai quello che senti, ma quest'anno deve essere il tuo anno, ricordatelo. Partirà per il college e chi sa quando lo rivedi, oppure lui incontra qualcuno. Cogli l'attimo Felicity perché te ne potresti pentire>>disse Mary.
Cogli l'attimo ormai lo leggo e lo sento dappertutto e forse dovevo apprendere i segnali dal destino ma non ora. Adesso dovevo concentrarmi a stargli lontana per quanto possa essere difficile e spero che lui non me la complichi ancora di più. Non ho intenzione di non parlarci però di fargli semplicemente l'amica, niente di più niente di meno.
Io amo Alex Miller  con tutta me stessa ma dovevo pensare a me stessa, non potevo e non volevo soffrire ancora.


La leggenda della farfalla biancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora