6. Emma

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Io e Abeline aspettiamo fuori dalla scuola di danza che Noah arrivi a prendermi per andare da lui per la nostra serata pizza e film. Abeline non sta passando un bel periodo con il suo fidanzato Finn e una serata tra amici sicuramente può risollevare il suo animo tanto quanto a me. Per questo quando Noah arriva a prendermi mi avvicino al lato della guida e gli chiedo se può venire anche la mia amica. So che non è carino invitare qualcuno a casa di altri, ma Noah ne è entusiasta: ha sempre desiderato conoscere Abeline, sicuramente ammaliato dalla sua elegante bellezza, e trova quella l'occasione ideale.
Scende dall'auto, ci dirigiamo verso la mia amica e Noah si presenta con un'aria impacciata che non gli si addice. Ci mettiamo d'accordo per farci seguire in auto e ci dirigiamo verso la maestosa villa dei Milligan.

Noah ci fa strada all'ingresso, dove troviamo Karen e Asher in procinto di uscire.
"Emma, che piacere vederti!" Mi abbraccia affettuosamente la mamma di Noah.
"Signora Milligan è un piacere anche per me!"
"In ospedale mi hanno avvisato della crisi di Alex, sono passato a fine turno come mi ha chiesto Noah. Per ora puoi star tranquilla, riposava tranquillamente. Come sai possono essere frequenti questi episodi nella sua patologia." Il dottor Milligan cerca di rassicurarmi sorridendomi e posandomi una mano sulla spalla.
"La ringrazio per l'interesse signor Milligan. Spero solo che mio fratello possa riprendersi al più presto."
Salutiamo i genitori di Noah dopo che Abeline si è loro presentata e saliamo di sopra nella stanza dove passeremo la serata.

"Allora, ragazze. Che pizza volete? Così prenoto."
"Io.." faccio per rispondere a Noah che subito mi interrompe per rispondere al mio posto "Una margherita, lo so!" Ridacchia e alzo le braccia al cielo di rimando.
"Per me una vegetariana, grazie." Sceglie Abeline.
"Perfetto, chiamo subito. Iniziate ad accendere la televisione e a scegliere il film, arrivo subito." Noah scende al piano di sotto mentre io e Abe ci sediamo come sul divano blu di velluto in camera del mio amico. Accendiamo la televisione e scegliamo di guardare "sliding doors".
Il film è in pausa sull'inizio quando Noah torna da noi porgendoci una bottiglia di birra e si accomoda nel mezzo.
"Le pizze arriveranno tra mezz'ora. Cosa avete scelto di guardare?"
"Sliding Doors." Risposiamo all'unisono io e Abeline.
"Ancora? Ma l'avrai visto un milione di volte Em!"
"Lo so, lo so! Ma adoro quel film! Mi fa riflettere così tanto! Ti fa veramente capire come una singola scelta o un insieme di coincidenze anche di poco conto possano definire il tuo futuro!" Rispondo con entusiasmo per giustificarmi.
"Va bene allora, sliding doors sia!" Brindiamo con le nostre bottiglie e facciamo partire il film.

Passa poco tempo dall'inizio del film quando il telefono di Abeline inizia a vibrare a raffica, segnalando l'arrivo di nuovi messaggi. Lei prende il telefono in mano, sbuffa rumorosamente e lancia il cellulare lontano, nell'angolo del divano.
"Ancora quel cretino?" Chiedo intuendo il suo umore.
"È da tutto il giorno che mi stressa e continua a scrivere, nonostante io gli abbia chiaramente detto di non farlo."
"Ehm, aggiornereste anche me? Sapete, mi chiamo Noah e sono qui, vicino a voi!" Guardo entrambi i miei amici e lascio che a spiegare sia Abeline, spetta a lei decidere se confidarsi o meno con lui.
"Quel deficiente di Finn, il mio ragazzo. O meglio, ex ragazzo. L'altra sera ha festeggiato il compleanno del suo amico al Destiny ed é sparito per tutta la serata."
"Il Destiny? Non è quel locale dove il weekend è pieno di spogliarelliste che fanno spettacolo e puoi affittare una delle stanze per fare non so bene cosa?" La interrompe Noah e Abeline annuisce in risposta.
"Ero preoccupata, non si faceva sentire e, conoscendo i suoi amici, ho pensato si potesse essere immischiato in qualche casino. Così a notte fonda sono uscita di casa per fiondarmi là e controllare se fosse tutto ok. Chiedo alla ragazza all'ingresso di indicarmi il tavolo del festeggiato e una volta raggiunto lo trovo ubriaco marcio, sdraiato sul divanetto in pelle con la camicia sbottonata a pomiciare con una di quelle ragazze mentre i suoi amichetti lo incitavano a darci dentro."
"Oh, merda." Risponde Noah portandosi una mano alla testa e scuotendola con decisione.
"Ah, lui ci é finito sicuramente! "Sei l'amore della mia vita, non voglio altre se non te" e blah blah blah. Tante belle parole. Ah ma stavolta se lo scorda che ci torno insieme. Ci siamo fidanzati a 17 anni, ora ne ho 23 e in sei anni non ha fatto altro che tradirmi e supplicarmi di non andare via. Ma ora basta! Non ho intenzione di farmi rovinare un altro singolo giorno della mia vita da uno così. Sarà anche popolare e bellissimo, ma merito di meglio, cazzo. Evidentemente, non era destino." Si sfoga tutto di getto la mia amica, indicando il film con il collo della bottiglia, dopodiché propone un brindisi e facciamo scontrare le nostre birre a suono di "ben detto" e "é proprio uno stronzo".
Segue qualche secondo di silenzio prima che Noah, spinto dalla disinvoltura e dalla leggerezza della birra che ha ora finito tutto d'un fiato, chieda: "Quindi se ora sei single posso provarci?!". Scoppiamo tutti a ridere mentre io prendo un cuscino e lo tiro in faccia al mio amico dandogli dell'idiota.

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