8. Emma

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"Notate la precisione con cui le arterie coronarie forniscono sangue al muscolo cardiaco stesso. Un'interruzione qui, anche minima, può avere conseguenze catastrofiche."

Sto seguendo attentamente la lezione del professor Hyle ormai da un'ora e un quarto, prendendo appunti e cercando di memorizzare le informazioni principali per impiegare meno tempo nello studio quando la vibrazione del cellulare mi distrae con l'arrivo di una notifica.
Noah ha creato un gruppo whatsapp con me e Abeline una volta tornati a casa ieri sera e ci chiede se dopo le rispettive lezioni vogliamo incontrarci alla caffetteria dell'università. Mi giro alla mia destra, Noah é a fianco a me. Poteva benissimo chiedermelo a voce!
"Ti manca già Abeline?!" Gli chiedo ridacchiando sottovoce per non farmi notare dal professore e non disturbare la lezione.
"Em, ho bisogno del tuo aiuto, devi farmi da spalla. Dopo in caffetteria potresti, che ne so, elogiare ed elencare tutte le mie migliori qualità, per esempio. Ma con disinvoltura mi raccomando, altrimenti potrebbe sospettare qualcosa." Scuoto la testa sorridendo e torno a concentrami sulle parole del professore fino alla fine della seconda ora di lezione.

"Per oggi abbiamo finito. Potete andare, ci vediamo domani." Raccolgo le mie cose e chiudo il quadernone ad anelli su cui prendo i miei appunti. Quasi tutti gli studenti utilizzano un laptop, ma io preferisco così. Prendo la borsa a tracolla e sto per alzarmi e seguire Noah che mi aspetta a fianco della porta pronto a dirigersi alla caffetteria quando il ragazzo seduto al mio fianco mi ferma.
"Tu ti chiami Emma, giusto?" Mi chiede. Annuisco chiedendomi lui chi sia, non lo avevo mai notato prima, ma non mi stupisce: siamo in molti a seguire questo corso e non avendo un posto assegnato ti ritrovi seduta vicino a sconosciuti la maggior parte delle volte. Non faccio in tempo a domandargli come faccia a sapere il mio nome perché non perde tempo a presentarsi.
"Piacere, io sono Ryan." Mi allunga una mano mentre porta l'altra sulla nuca scompigliandosi i corti capelli biondi con aria da finto timido. "Non voglio disturbarti ma ecco, mi chiedevo se tu ci avessi capito qualcosa della lezione di oggi."
"Piacere, Ryan! Beh in effetti non é stato un argomento semplice, ma sono sicura che rileggendo con calma i tuoi appunti troverai tutto meno complesso di quanto sembri." Rispondo sorridendo dopo aver ricambiato la stretta di mano.
"Beh ecco, il fatto é che sono una frana a prendere appunti e mi chiedevo se, per caso, ti andasse di trovarci uno di questi giorni per confrontarli con i tuoi e studiare insieme." Senza dubbio, é davvero molto carino e anche i suoi modi sembrano gentili.
"Non ho molto tempo libero ultimamente, ma studiare devo studiare, per cui se posso provare a darti una mano possiamo provare a metterci d'accordo." Sorrido cordiale studiando l'espressione felice che compare sul suo volto. Prende un pezzetto di carta che ricava strappando un angolo da un foglio del suo quaderno e si appoggia sul banco con una penna in mano.
"Lasciami il tuo numero, così posso scriverti per accordarci". Gli lascio il mio numero e lo saluto, raggiungendo Noah che spazientito per l'attesa alza gli occhi al cielo.
"Beh piccola Em, si direbbe che tu abbia fatto conquiste! I pianeti si stanno allineando per entrambi: potremmo organizzare un uscita a quat"
"Ehi frena, frena, frena! Nessuna uscita a quattro, se era quello che stavi per dire! Mi ha solo chiesto una mano per lo studio, niente di più!"
"Si ma sai come funziona: da cosa nasce cosa. E anche se sono un ragazzo so riconoscere quelli carini del mio stesso sesso ammettendolo senza problemi e quello, quello é davvero un bel tipo!"
"Si, Noah, grazie ma anche io ho gli occhi! È solo che non ho tempo né testa per imbarcarmi in una relazione ora come ora e lo sai."

Stiamo battibeccando fino a quando non raggiungiamo la caffetteria, Abeline ha già preso posto in un tavolo riservandoci il posto e, avendoci visto all'ingresso, ci saluta con un cenno della mano invitandoci a raggiungerla. Nonostante la sua recente rottura con Finn, é radiosa. Un maglioncino rosa cipria abbinato ad un jeans blu scuro aderente che le fasciano perfettamente le forme, esaltano la sua bellezza delicata e quella punta di rosa valorizza i suoi lunghi capelli lisci e castani.
"Abe sei magnifica!" Noah non perde tempo per fare un apprezzamento alla mia amica e io la abbraccio chiedendole come sta.
"Una meraviglia!" Risponde, "Anche se Finn non molla un attimo. Non so quanti messaggi mi ha inviato chiedendo di poterci incontrare, che può spiegarmi tutto e che la nostra storia è troppo importante per finire per una che manco ricorda come si chiama. Ma vi rendete conto?! Ovviamente gli ho detto di sparire e che per quanto mi riguarda può anche andarla a cercare e mettersi con quella di cui non ricorda nemmeno il nome." Abeline prende posto e Noah fa lo stesso mentre io chiedo loro cosa vogliano da bere e mi avvicino alla coda per la cassa.

Mentre sono in fila, avverto di nuovo quella strana sensazione di essere... osservata. Mi guardo intorno e noto che un ragazzo alto e ben piazzato non mi toglie gli occhi di dosso, appoggiato con una gamba piegata contro il muro vicino alla grande porta finestra che conduce ai tavolini esterni della caffetteria. Seppur lontano riesco fin da qui a notare i suoi occhi. Sono di un verde intenso e i suoi capelli mossi e castano creano una cornice perfetta sul suo volto squadrato e dai lineamenti virili. Indossa un completo elegante, una camicia bianca sbottonata sul collo e un pantalone nero dal taglio sartoriale, il che è insolito per i ragazzi che frequentano normalmente l'ambiente universitario, che preferiscono un abbigliamento più comodo e casual. Teniamo il contatto visivo per qualche secondo finché la cassiera mi domanda cosa voglio ordinare.
"Due cappuccini e una coca cola, per favore. Prendo anche un muffin con le gocce di cioccolato e una bottiglietta d'acqua naturale, grazie."
Pago e mi volto nuovamente verso lo sconosciuto, ma lui non è più lì. Mi guardo intorno per cercare di individuarlo ma non c'è traccia del misterioso ragazzo.

Prendo le nostre ordinazioni e mi dirigo verso i miei amici, notando che Finn ha trovato Abeline e che stanno battibeccando dando spettacolo davanti a tutti. Noah lo guarda con astio.
"Amore mio, piccola mia, ti prego permettimi di spiegarti io... io lo so che ho sbagliato ma ero ubriaco, non ragionavo. Quella ragazza mi si è seduta addosso e mi ha praticamente infilato la lingua in bocca!" Si cerca di giustificare Finn gesticolando senza fine.
"Avevi una scelta, Finn! Potevi scegliere di togliertela di dosso e dirle che eri impegnato o starci per fare lo splendido davanti ai tuoi amici e tu hai scelto di tradirmi! Non posso credere a tutte le scenate di gelosia che mi hai sempre fatto quando parlavo anche solo con un ragazzo che non conoscevi! Quando io non ti avrei mai tradito, mai! Oltre a questo mi hai profondamente umiliata! Le scelte hanno sempre delle conseguenze! E con la tua, hai perso me! Per sempre, Finn." Pronuncia quel per sempre lentamente e scandendo ogni singola lettera.
"Ma io..."
"Ehi, Finn. Hai sentito Abeline. Ora devi toglierti di mezzo e sparire." Noah si è alzato in piedi, frapponendosi tra Finn e Abe, e punta un indice sul petto di Finn che indietreggia colto alla sprovvista. Non l'ho mai visto così spavaldo e sicuro di sé, probabilmente la mia amica gli piace sul serio se rischia di prendersi un pugno in faccia per lei davanti a tutti.
Osservo la scena che segue rimanendo in piedi vicino al tavolo, con ancora il vassoio in mano.
"E tu chi cazzo sei? Abeline non hai perso tempo, vedo. Ora capisco perché non vuoi darmi un'altra possibilità! Sei solo una tro.." Finn non finisce di pronunciare quella parola che Noah gli stampa un fragoroso pungo in faccia che lo stende direttamente a terra. Alla fine, quanto meno, il pugno non l'ha preso lui. Il mio amico scuote la mano in aria lamentandosi del dolore che avverte per il colpo appena sferrato e Abeline emette un gridolino. Io poso il vassoio sul tavolo e porto le mani alla bocca, sbarrando gli occhi. Le persone intorno a noi osservano la scena in silenzio, mentre i proprietari della caffetteria intimano di smetterla e dicono di andare a chiamare la sicurezza.
Finn si rialza da terra, dal suo naso colano piccoli rivoli di sangue. Sa che non può reagire davanti a tutti, si limita a indicare prima Noah e poi Abeline con uno sguardo omicida.
"Non finisce qui." Dice rivolgendosi ai miei amici, dopodiché esce a grandi falcate dalla caffetteria sotto lo sguardo interdetto di tutti i presenti.
"Lo spettacolo è finito, tornate a farvi i fatti vostri." Dice Noah a gran voce prima di prendere posto.

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