16. Kalyel

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DURANTE LA GRANDE GUERRA

Come ordinato siamo partiti poco dopo per la nostra missione. Mark cammina davanti a me e Carl, in un silenzio assorto. Posso solo immaginare i suoi pensieri e i suoi tormenti. Ha appena firmato un accordo che decreta la sua morte, in cambio di quella della sua promessa sposa. Da dopo il nostro accordo non mi ha più rivolto la parola, e ora se ne sta da solo a camminare stringendo il suo fucile.
"Sai cos'è successo a Mark? È da dopo il vostro incontro che non parla ed è tornato con una faccia pallida e un aspetto spettrale." Domanda Carl a bassa voce per non farsi sentire dal compagno.
"Immagino sia solo in pensiero per la missione." Rispondo elusivo per non continuare la conversazione. Sinceramente, nemmeno a me va di parlare. Ho appena condannato a morte l'unico amico che abbia mai avuto nella mia intera esistenza, senza contare il fatto che deluderò Margaret, al mio ritorno, non essendo riuscito a rispettare ed esaudire la sua richiesta. Spero solo non sia troppo tardi. Laila non ha definito come viene attuato lo scambio una volta siglato l'accordo. Non so come finirà la vita di Mark ora che ha deciso di sacrificarsi per lei e la bambina. Come si può amare a tal punto da rinunciare a vivere per proteggere l'altro?. Lo ammiravo già molto e, dopo questa prova, ancora di più.

Continuiamo a procedere in silenzio, ognuno assorto nei propri pensieri e tormenti.

Passa qualche ora di cammino in mezzo al nulla, io e Mark ci fermiamo per poter bere dalle nostre borracce, asciugandoci il sudore sulla fronte dovuto all'afa e alla stanchezza.
"Prima arriviamo, prima potremo tornare indietro." Carl ci sorpassa e inizia a caminare davanti a noi quando, dopo pochi passi, sentiamo un rumore che non avremmo mai voluto udire.
"Carl, fermati. Non muoverti di un passo." Urlo al mio compagno avvicinandomi cautamente a lui. Carl si immobilizza, sbarrando gli occhi. Mark mi raggiunge e rimane pietrificato abbassando lo sguardo e direzionandolo nello stesso punto che sto guardando io. Carl ha appena posato il piede sopra una mina antiuomo.
"Non devi muoverti." Ripete Mark alzando entrambe le mani, rivolgendo i palmi verso il compagno che inizia a tremare e guardare il cielo singhiozzando, la paura lo ha immobilizzato.
Mark si volta verso di me, stabilendo il primo contatto da questa mattina, rivolgendomi una domanda silenziosa che non fatico a comprendere. Vuole sostituirsi a lui. Lo prendo per un braccio e sposto con me per non essere sentiti da Carl.
"No, Mark. Non so ancora quale sia la modalità con cui avverà lo scambio. Non posso lasciartelo fare. Probabilmente il destino prescritto per Carl era questo e non bisogna mai mettersi contro il destino."
"Tu lo hai fatto, o sbaglio? È proprio quello che hai scelto di fare. Se posso salvare la vita anche a lui e tenere fede all'accordo preso con te per salvare Margaret e mia figlia, è quello che farò." Mark si mostra risoluto ma pronuncia il suo verdetto in una maniera talmente priva di emozioni da lasciarmi senza la capacità di ribattere. Si allontana da me per tornare verso Carl, rimasto pietrificato.
"Carl, ora ascoltami bene. Posizionerò il mio piede sopra la mina, accanto al tuo. Dopodichè tu ti allontanerai il più possibile e Kal verrà con te. Chiaro?".
"Ma cosa stai dicendo Mark, sei impazzito? Lo capisci che é un suicidio? Kalyel diglielo anche tu!" Entrambi mi guardano, ma non riesco a pronunciare nessuna parola. Dopo qualche secondo mi giro verso Mark, stringendolo in un abbraccio carico di stima e capace di comunicare quei sentimenti che non riesco a esprimere.
"Tu promettimi che penserai a tenere in vita la mia famiglia, Kal. Quando tornerai da Margaret chiedile scusa da parte mia per non essere tornato e dille che la amo, che la amo immensamente e follemente. E che non c'è stato giorno da quando sono stato portato in questo posto dimenticato da Dio che non abbia pensato a lei e alla bambina, immaginandone ogni piccolo dettaglio. Spero tanto che sarà identica alla madre."
Sciolgo l'abbraccio e poso entrambe le mani sulle sue spalle, guardandolo intensamente negli occhi. Poso la mia fronte sulla sua ed entrambi chiudiamo gli occhi, suggellando un ulteriore accordo.
"Carl, fai come dice Mark." Torniamo dal nostro compagno e Mark si posiziona davanti a lui, posando delicatamente il piede vicino al suo, sospirando leggermente.
Carl arretra di un passo, in modo estremamente lento e cauto fin quando non é completamente fuori pericolo, poi mi raggiunge senza togliere gli occhi di dosso a Mark.
"Andate ora. Kal, ricorda: io e te abbiamo un patto."
Io e Carl ci allontaniamo velocemente dal punto in cui abbiamo condannato il nostro compagno, riparandoci dietro ad una collinetta di radici e arbusti. Sento sia il mio cuore che quello di Carl battere senza sosta finché non udiamo l'esplosione e stringiamo forte le mani a riparo delle orecchie serrando gli occhi.

"Addio, amico mio." Dico a bassa voce.

The Law of DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora