QUATTRO GIORNI DOPO L'ESILIOAl mio risveglio la luce della mattina filtra attraverso la grande finestra della camera, seppur sia una giornata nuvolosa, la luce che si irradia mi impedisce di continuare a dormire.
Decido dunque di alzarmi, indosso un paio di pantaloni beige e una camicia a righe bianca e marroncina, le bretelle e le scarpe e mi dirigo in cucina. Il languore che sento nello stomaco mi suggerisce che il mio corpo umano ha bisogno di mangiare, cosí prendo la borsa di Margaret che avevo lasciato sul tavolo, infilo qualche contante nella tasca dei pantaloni, prendo uno dei taccuini nella libreria deciso a studiarlo meglio ed esco di casa, con la speranza di trovare qualcosa di aperto che possa servirmi la colazione.Alla locanda, l'unica che trovo aperta, una signora gentile mi chiede l'ordinazione una volta seduto, portandomi delle uova e un bicchiere d'acqua. Mi é nuova la sensazione dell'appetito e provo con piacere l'esperienza di soddisfare questo bisogno divorando le uova strapazzate che trovo nel piatto.
Sto portando l'ultimo boccone alla bocca, intento a guardare la copertina nera di pelle del taccuino, quando sento aprisi la porta alle mie spalle e la voce cordiale della signora dare il benvenuto a chi é appena entrato.
La ragazza si siede di fronte a me nel mio tavolo e solo allora distolgo l'attenzione dal diario che ho tra le mani per guardare la figura che ho davanti a me. Laila mi guarda con il più dolce degli sguardi. Senza dire altro mi alzo per andarle vicino e stringerla forte. Sono davvero felice di vedere un volto conosciuto, specie se quello della mia sorella preferita.
"Kal, come stai? Aeliana mi ha raccontato cosa é accaduto ieri sera."
"Quel bastardo se lo meritava. Era feccia, comunque: nessuno si accorgerà della sua morte e a nessuno mancherà."
"Si, ho chiesto informazioni a Seraphine sul suo conto, e mi ha detto che sarebbe comunque morto quella sera stessa, ma per overdose. Voglio sapere come stai tu, Kal." chiede stringendo la mia mano e guardandomi attentamente negli occhi. La sua forma umana é decisamente meno appariscente rispetto a quella da Divina. Preserva sempre i suoi occhi azzurro limpido ma i capelli sono più corti, fino alla base delle orecchie, e di un nocciola caldo rossastro.
"Non ho mai provato quelle sensazioni prima, Laila. Tutto qui é nuovo per me. Sento dei bisogni che prima non provavo: avverto la fame, la stanchezza, il desiderio. Ma ieri é stato diverso: provavo... potere. La vita e la morte di quell'uomo erano nelle mie mani."
"Posso portarle qualcosa, mia cara?" La voce dolce della cameriera interrompe la mia conversazione rivolgendosi a mia sorella.
"Un bicchiere d'acqua, grazie mille." Le sorride di rimando e la signora si allontana. Laila non ha bisogno di bere o mangiare, lo ha fatto sicuramente per gentilezza.
"Kal, non posso nasconderti la mia preoccupazione. Nella tua forma attuale sei influenzabile dagli angeli o dai demoni, un gentile suggerimento a nostro padre di Seraphine, immagino. La scelta su chi tu voglia essere o come voglia comportarti dipende esclusivamente da te e saranno le tue azioni a portarti sull'una o l'altra strada: nostro padre ha lasciato a te anche questa decisione." Laila assume un tono gentile e pieno di apprensione mentre mi supplica tacitamente di non lasciarmi conquistare dalla parte più oscusa dell'essenza umana.
"Oltre a questo, sono venuta a riferirti quale sarà il tuo compito sulla Terra." La guardo con aria interrogativa per esortarla a proseguire.
Laila osserva distrattamente il bicchiere d'acqua che la cameriera le ha posato davanti.
"Nostro Padre é molte cose, Kal, e "vendicativo" è sicuramente una di queste. Sai che desidera avere il controllo su tutto, specie sui suoi figli. Conosci Seraphiel, pensavi davvero che ti avrebbe permesso di andare via senza fartene pagare le conseguenze?. Vedo che hai trovato i taccuini." Allunga una mano sul diario nero che ho posato di fianco al piatto.
"Sì, ce ne sono diversi nel mio appartamento. A che cosa servono, Laila?." Rileggo nella mia testa la scritta dorata posta sulla copertine. Law of Destiny.
"Questi diari ti serviranno per cambiare il destino delle persone che incontrerai lungo il tuo cammino, Kal. Sai quanto gli umani tengano a cose per noi incomprensibili, come cerchino di cambiare il futuro che per loro è già scritto, il loro futuro. O come ne desiderino uno diverso per i loro famigliari e amici. Sono ormai abituai ad accettare gli eventi incolpando o benedicendo il destino, perchè sono semplicemente impotenti di fronte ad esso. Tu, Kal, potrai invece dar loro una possibilità, una scelta, e cambiare così ciò che è stato scritto." Sono più confuso di prima. Il mio silenzio é già di per se' eloquente. All'improvviso ricordo le parole di Seraphiel, quando ho preso la mia scelta: potrai stringere patti e accordi con loro, ma dovrai comunque garantire il mantenimento dell'equilibrio.
"Raccoglierai le richieste e le loro scelte in questi diari a te lasciati e potrai così cambiare la loro sorte o quella dei loro cari. Ma bada: tutto ha un prezzo, l'equilibrio deve sempre essere ripristinato."
"Qual é il prezzo che dovranno pagare, Laila?"
"Non solo loro, Kal. Tu stesso sarai il primo a pagare per le tue azioni. Dopo che hai privato la vita di quell'uomo, hai notato la comparsa di segni sul tuo corpo?"
"Sì, sul collo del piede sinistro. Un disegno semplice, ricorda i rami di un albero."
"Come temevo, è già cominciato." Laila porta entrambe le mani sui suoi occhi prima di proseguire.
"Ogni volta che cambierai il destino già scritto di qualcuno quel disegno crescerà e si espanderà. Una sorta di clausola che nostro Padre ha volutamente deciso di non specificarti, quando ti ha posto davanti alla tua scelta. Fai attenzione, fratello mio: se quei rami raggiungeranno il tuo cuore, sarai perso per sempre."
Quindi le mie azioni saranno limitate. O aiuto gli umani, o salvo me stesso. Rifletto sulle parole di mia sorella prima di chiedere ciò che mi interessa di più.
"Quale sarà invece il prezzo che pagheranno gli umani, Laila?"
Laila, con uno sguardo serio ma gentile, si alza in piedi e mi risponde con una voce che sembra trasportare il peso delle parole che sta per pronunciare:
"Il prezzo, Kal, sarà ciò a cui tengono di più: la propria vita."
Detto questo scompare, lasciandomi con un milione di domande in sospeso.

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The Law of Destiny
RomanceIn un regno oltre il tempo e lo spazio, i Divini governano il destino degli esseri umani, prescrivendo il percorso di ogni anima che scende sulla Terra. Kal, primogenito di Seraphiel, il Padre dei Divini, si distingue per la sua empatia verso gli u...