Capitolo 56

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«Nel silenzio dei sogni si nascondono le urla di chi osa vivere davvero.»

Declan

Uno sfarzo di luce mi colpisce in pieno viso, facendomi sobbalzare nel letto. Grugnisco e, ancora immerso nel sonno, allungo la mano verso il lato del materasso accanto a me. È freddo e vuoto. Scatto in piedi, il cuore che batte più forte, mentre mi passo le mani sul viso, cercando di scrollarmi di dosso la confusione del risveglio brusco. Senza perdere altro tempo, mi avvio verso la cucina.

Il sollievo è immediato non appena la vedo lì, seduta sul divano. È rannicchiata su se stessa, avvolta in una coperta di cashmere, con una tazza calda tra le mani e lo sguardo fisso sul telefono.

È come se la mia vita trovasse il suo equilibrio perfetto in questo momento. Lei nel mio appartamento, l'ambiente che ho progettato con cura sembra fondersi con la sua presenza, e un amore che non sapevo nemmeno esistesse avvolge tutto, diventando il centro di ogni cosa.

Lei è il tassello mancante del mio puzzle, quello che non sapevo nemmeno stesse mancando, ma che ora, con la sua presenza, rende tutto incredibilmente completo. Ogni dettaglio della mia vita ha trovato un nuovo equilibrio da quando è entrata in essa, ogni piccola imperfezione sembra svanire al suo fianco, e tutto acquista un senso che prima non riuscivo a comprendere. Con lei, ogni cosa sembra essere al posto giusto, come se il mondo intero si fosse finalmente allineato per creare la perfezione che non sapevo di desiderare.

Evie solleva lo sguardo e mi fissa con un'espressione dolce. «Ti ho svegliato?»

Scuoto la testa e mi avvicino a lei, mi siedo accanto e faccio scivolare le labbra sulle sue in un bacio casto ma carico di un sentimento che mi sembra impossibile controllare.

«Buongiorno, amore mio.» Mormoro, sentendo un sorriso nascere agli angoli della mia bocca.

Lei ricambia il sorriso, i suoi occhi brillano di una luce che mi fa sentire fortunato. Sento il ritmo del suo cuore, anche se lei è calma all'apparenza. Si morde leggermente il labbro inferiore, un gesto che ho imparato a conoscere bene, e si ritrae solo un po', ancora avvolta nel suo rifugio di lana.

«Cos'è quest'odore di felicità questa mattina?» Ride piano, con un'aria maliziosa.

«Sei tu l'odore della mia felicità.» Le rispondo con sincerità, facendo scorrere una mano tra i suoi capelli morbidi.

Lei scuote la testa, divertita, e prende un altro sorso del suo caffè.

«Voglio che tutte le mattine siano così.» Le dico con una certezza che sento crescere dentro di me. «Per il resto della mia vita.»

Evie si volta verso di me, con le sopracciglia leggermente aggrottate, sorpresa da quella dichiarazione.

Sono sorpreso da me stesso tanto quanto lei. Forse persino di più.

«Trasferisciti qui da me.» Il mio tono non ammette repliche. Non è una richiesta, è una decisione, un ordine. Voglio che sia con me, ogni singolo giorno. «Prendi tutte le tue cose e vieni a vivere con me.»

Evie batte le palpebre, sembra sorpresa, come se non riuscisse a credere a ciò che le sto chiedendo. Nella mia mente, vedo il progetto della casa che sto costruendo per noi, il mio regalo per lei, il nostro futuro insieme.

Deglutisce, cercando di mettere ordine nei suoi pensieri. «Stiamo già praticamente insieme.» Mi fa notare, cercando di razionalizzare la mia proposta.

«Lo so.» Costato, tirandomi leggermente indietro per guardarla meglio. «Ma sono stufo di fare avanti e indietro tra casa tua e casa mia. Questo continuo spostamento, il fatto che tu debba sempre tornare a casa a prendere le tue cose o viceversa... Non ne posso più. Viviamo insieme e basta.»

Fire in my bloodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora