Capitolo 1

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- Sono distrutta! - esclama Annie accasciandosi sul bancone del bar.
- È stato un servizio decisamente impegnativo- ammetto io finendo di asciugare l'ultimo boccale di birra.
- Forza! Sbrigatevi a pulire che non vedo l'ora di uscire da questo pub del cazzo - esclama Dana. Penso che questa donna sia l'ultima persona che chiunque vorrebbe come collega.

Annie mi lancia uno sguardo scocciato e si rimette subito a sistemare i tavoli.

Un messaggio illumina il mio telefono.
Il numero non è salvato ma io lo conosco a memoria.
- passa da me quando finisci al pub-

Non rispondo, lui sa che ci andrò.

Quando la sala è sistemata io e Annie prepariamo tutto l'occorrente per l'indomani mattina.
Dana comincia a chiudere le tapparelle e a quel punto il campanello della porta risuona nel silenzio del locale.

-Siamo chiusi! - sbotta Annie esasperata.

- Calma, sono passato a vedere se è tutto ok -

- Oh David! Perdonami.. - farfuglia Annie improvvisamente rossa in viso.
Annie si sente sempre in soggezione quando il nostro capo le parla... In realtà non basterebbe un raggio di 200 metri a a separarli senza farla sentire a disagio.

Beh non si può darle torto, David è un uomo di bell'aspetto, alto il giusto, moro nonostante abbia i capelli cortissimi, con dei lineamenti ben scolpiti.  Sembra uscito da un film poliziesco, ma devo ammettere che ha il suo fascino.

- Buonasera David!- attacca bottone Dana-  Come va? Qui al pub è stata una giornata carica di lavoro, è andato tutto a meraviglia, il tempo vola quando ci si diverte! - 

Che leccaculo.

- vedo come sei radiosa - David sembra molto dubbioso ma cerca di assecondarla.

- ha appena detto che è un pub del cazzo- intervengo.

- MEGAN!

David ride e Annie lo guarda con gli occhi a cuoricino mentre si passa tra le dita i capelli della coda bionda.

- Va bene ragazze, ho capito che siete stanche. Chiudiamo tutto e andiamo a dormire -

David è davvero troppo buono, e noi non ci libereremo mai di Dana!

Lo penso con un filo di ironia, alla fine mi diverto a farla arrabbiare.

Mentre recupero le mie cose negli spogliatoi mi accorgo di quanto sia una fortuna avere David come capo.

È così disponibile, sincero e umano. Per me è stata una vera e propria spalla su cui poggiarmi nel periodo più difficile della mia vita.

Gli devo moltissimo.
Vorrei dire che è più un amico che un capo ma non sarebbe abbastanza, è stato un vero angelo custode.

Usciamo e l'aria fredda di New York ci investe.

David chiude a chiave la porta del locale e mi affianca.

- Tutto bene? - domanda con gli occhi di chi te lo sta chiedendo davvero, e non per fare una semplice domanda.

Annuisco.

- Se ti serve qualcosa sai che puoi chiamarmi.-

-Grazie.. -

Sa che non lo farò, non come intende lui perlomeno.

Annie e Dana ci raggiungono e David saluta tutte prima di andarsene.

- Secondo voi uscirebbe con me? - domanda Annie

- Mah, forse per una botta e via! - esclama Dana

- Per lui potrei accettare anche quello -

- Annie! Non dirmi così! Tu sei una da  vero amore e basta- esclamo plateale.

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