Capitolo 10

170 49 44
                                    

Megan's POV

Appoggio la fronte alle ginocchia, mentre fumo accovacciata in un angolo della mia stanza.

Il vestito da sera ancora addosso, i tacchi lasciati vicino al letto.
I miei capelli sciolti e ormai scompigliati mi solleticano le clavicole.

Hai fatto la cosa giusta.
Continuo a ripetermi questa frase, come se cercassi di consolarmi almeno un po'.

Cosa speravo di fare? Di avere una storia d'amore come una qualsiasi ragazza di New York? Di passare una serata diversa dal solito e di dimenticarmene il giorno dopo?

Quando Caleb ha fermato l'auto proprio di fronte all'entrata di uno dei ristoranti che frequento sempre con Robert mi sono sentita morire.

Mi auguro che quel damerino di un sommelier non faccia battute strane la prossima volta che mi presenterò con il mio solito accompagnatore.

Lo sguardo deluso di Caleb mi si ripresenta nella mente. Ripenso al silenzio fastidioso del viaggio di ritorno in macchina.

Speravo che mi baciasse ma ora lo ringrazio per non averlo fatto. Sarebbe stato ancora più difficile di così.

Le prime luci del mattino filtrano dalla finestra della mia camera.

Sblocco il telefono e un promemoria segna gli impegni della giornata.

Analisi

Sbuffo e apro subito la chat con Jerry per chiedergli se può accompagnarmi in mattinata all'ospedale.

Decido di farmi una doccia, la testa mi duole, forse per la quantità di vino ingurgitato o forse per la mancanza di sonno.
Mi preparo distrattamente, con la prima maglia e il primo paio di jeans che trovo nell'armadio.

Quando scendo le scale, in cucina trovo mia madre che fa colazione. Sembra serena.

- Ciao mammi -

- Ciao tesoro, ti senti male? Hai un aspetto orribile -

- Oh grazie tante! - mi passo una mano tra i capelli cercando di sistemarmi - Ho dormito male -

- Ho sentito che hai fatto tardi... Ah Meggy, ieri è passato quel tipo strano che viene ogni tanto con la macchina scura, ti cercava -

Trasalisco e a quelle parole sento la terra mancarmi sotto i piedi.

Jerry è stato qui? Robert l'ha mandato a controllare se stessi davvero male?

Oh cazzo cazzo cazzo.

Mi siedo sullo sgabello della cucina in parte a mia madre, non riuscendo bene a reggermi.

- Sei sempre più pallida, vuoi acqua e zucchero? -

- Mamma co..cosa gli hai detto? - domando, cercando di non mostrarmi nell'agitazione più totale.

- A chi? -

- Al signore con la macchina nera! -

- Ah, che non eri in casa ovviamente, perché? -

La morsa di ansia creata nel mio stomaco si stringe ancora di più.

Che grande cazzata ho combinato.

Che scusa posso inventarmi ora?

Robert me la farà pagare, c'è poco da inventarsi. Gli ho mentito e questo basta.

Il citofono suona e mia madre si sporge per controllare chi sia, scostando un po' la tenda dalla finestra.

- Rieccolo qui, vai tu amore? -

Escort or Brave Girl?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora