Capitolo 6

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Entro a casa e il profumo del caffè è la prima cosa insolita che noto.

Appoggio la borsa e sospiro, sono stremata dalle 24 ore passate a Miami.

- Buongiorno amore, com'è andata all'università? -

Mia madre è affacciata alla porta della cucina e mi guarda incuriosita.

Oggi deve essere uno dei suoi giorni "sì".

- Oh ciao mamma... Bene - esito - tutto a meraviglia! -

Non si ricorda che non frequento da un po' le lezioni.

Annuisce e torna in cucina a pulire dei piatti nel lavello.

Noto sul tavolo delle foto, mi avvicino e mi accorgono subito essere quelle di Maya.

Oh mamma, perché ti vuoi fare del male?

Le raccolgo e apro lo scatolone in cui erano riposte.

- Non metterle via Meggy... Io ho bisogno di rivedere la mia Yaya qualche volta. -

Annuisco, amo quando mia mamma ripete i nostri nomi in modo così amorevole. Per lei siamo sempre state Meggy e Yaya.

Chissà dov'è adesso.

Do un'occhiata all'orologio e mi accorgo essere tardissimo.
Possibile che io sia sempre in ritardo?

- Mamma volo al lavoro, se hai bisogno chiamami! -

La saluto e corro al pub, notando al mio arrivo alcuni clienti che stanno già bevendo la loro birra pomeridiana.

Devo ammettere che se non ci fosse Dana ad aprire il locale ogni volta che io ritardo non so come farei.

Faccio il giro del bancone ed entro sul retro, nella zona adibita per il personale.
Mi levo velocemente la maglia frugando nella borsa per cercare quella del Bobby's Pub.

Un colpo di tosse mi fa saltare dello spavento.

Mi volto e David mi guarda un po' imbarazzato.
- Abbiamo degli spogliatoi - dice passandosi una mano tra i capelli, cercando di non puntare lo sguardo sul mio reggiseno.

- Mi hai spaventata a morte! Di solito a quest'ora c'è solo Dana... E.. -

- E sei in ritardo - dice ridendo, sciogliendo l'imbarazzo.

- Hai indovinato - rido anche io mettendomi la maglietta. - scusami ancora -

- Tranquilla, non mi è dispiaciuto poi così tanto -

- David! - rido dandogli un colpo sulla spalla.

Se penso che un paio d'anni fa mi ha vista mille volte in intimo mi sento imbarazzata anche io.

Il suo sguardo si fa un po' più serio
-Tutto bene a casa? -

Annuisco e la conversazione viene interrotta da Dana che mi chiama dal bancone.

Faccio un cenno a David e corro dalla mia collega che mi incita ad aiutarla con la marea di clienti di cui si è riempito il pub in pochi minuti.

Mentre lei prende le ordinazioni io spillo le birre, preparo cocktail e mi occupo della caffetteria.

Gentilmente David viene in nostro soccorso e si occupa della cassa.

Sto preparando un ordine quando la voce di un ragazzo al bancone attira la mia attenzione.

- Hey bellissima! Ma allora è destino. -

Mi volto e... il feticista, davvero?

Com'è che si chiamava? Danny?

Escort or Brave Girl?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora