Capitolo 7

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Dopo la chiusura del Pub saluto le ragazze e mi incammino sulla strada di casa.

- Hey Megan -

Faccio un leggero sobbalzo, inizialmente presa alla sprovvista.

Appena mi volto lo sguardo di Caleb incontra il mio.

Non ci siamo più visti dopo lo sgradevole episodio avvenuto con Louis. Quando sono rientrata nel pub lui se ne era andato.

- Ciao Caleb - gli sorrido un po' indecisa.

Cosa vuole da me? Louis gli avrà raccontato tutto?

Si avvicina a me, è vestito in modo meno "curato" rispetto a prima.
Indossa una felpa nera e dei jeans.

Ha un profumo fresco, leggermente agrumato. Potrei giurare essere Dior Sauvage.

- Cosa fai qui? - gli domando stranita.

- Sono uscito a prendere le sigarette-

- All'una di notte? - rido incredula.

- Ok, forse sono uscito per prendere le sigarette e contemporaneamente per vedere se avessi finito di lavorare -

- Certo che tra il tuo amico feticista e tu che fai lo stalker non so chi mi spaventi di più - lo prendo in giro.

- Io non sono .. ahh lasciamo perdere- esclama esasperato. - Posso offrirti una sigaretta? Visto che le ho comprate - sottolinea

- Un po' misero come primo appuntamento non trovi? -

- Ma se neanche ti conosco - ora è lui a fare del sarcasmo.

Alzo le spalle - Ma sai che hai ragione? Ciao-

- Megan - mi richiama mentre mi allontano - almeno posso accompagnarti a casa? -

- Vuoi vedere dove abito così da appostarti fuori per stalkerizzarmi meglio? -

- Cosa? No! -

Rido per la sua faccia.

- Allora se vuoi posso accompagnare io te-

Caleb ride a sua volta, scuotendo la testa e mi indica una via: - per di qua-

Le strade ormai sono vuote e silenziose.

Ci incamminiamo e Caleb cerca di intavolare una conversazione sensata chiedendomi perché ho scelto questa facoltà universitaria.

Gli spiego cosa mi appassiona dell'ambito finanziario e lui mi ascolta realmente interessato.

- e invece tu? - gli domando curiosa.

- Io, beh non posso dire che sia stata una scelta ponderata. Diciamo che l'hanno deciso i miei per me. Ero in un periodo complicato della mia vita e loro volevano che seguissi l'esempio di mio fratello maggiore che invece è sempre stato il figlio perfetto. Ora col senno del poi devo dire che è stata una buona scelta. -

Sorride un po' amaramente.

- Non mi sembri uno così ribelle -
Caleb ha la faccia da bravo ragazzo, non mi sembra che vada in cerca di guai.

- Beh ora non lo sono più, è brutto avere l'odio addosso, soprattutto verso i propri genitori. Non voglio più essere quella persona che deve sfogare la propria rabbia con il mondo ferendo tutti quelli che cercano di avvicinarsi. -
Il suo sguardo è rivolto verso il cielo, perso nei meandri dei suoi pensieri.

Quanto conosco bene quell'odio di cui parla. È la prima volta che conosco qualcuno che sembra poter comprendere parte del mio dolore più grande.

Quante liti, quanti pianti, quante urla.

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