Capitolo 3

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Mi rigiro nel letto mentre la luce del giorno mi infastidisce.

Ma che ore sono?

14:06

Spalanco gli occhi rendendomi conto di non aver messo la sveglia.

Cazzo, Robert mi starà aspettando per andare a Miami!

Mi vesto alla velocità della luce e scendo  le scale rischiando di cadere per la fretta.
Tutto ciò che mi serve per prepararmi al meglio per l'evento verrà imbarcato dallo staff di Robert, grazie al cielo.

Non devo portare nulla se non me stessa, eppure sono in grado di arrivare in ritardo ugualmente!

Guardo verso la camera di mia madre e lei è ancora lì, nel letto. I capelli castani sono tutti in disordine, Il viso tirato anche se dorme per gran parte delle sue giornate.

- Mamma.. non hai ancora preso la pillola - la sveglio notando che nulla è stato spostato da dove l'ho posizionato io.
Lei mi guarda farfugliando qualcosa, si solleva quanto basta per bere l'acqua e ingoiare la pastiglia.
- Non tornerò stasera, ti ho lasciato la cena in frigo, è solo da scaldare. -

- Dove vai? - mi chiede con gli occhi chiusi.
- Sono via per lavoro -
Lei non risponde. Lei lo sa ma non dice nulla.

Qualche volta, durante i suoi giorni migliori in cui mostra una parvenza di normalità, ne abbiamo parlato ma non sono mai riuscita a dirle tutta la verità. Probabilmente pensa che faccia la Escort per tirare qualche soldo in piú e a me va bene così.

Non può giudicarmi per questo visto che lei non lavora più da tempo, da quando la depressione ha cominciato a impedirle di fare qualsiasi attività quotidiana.

Lasciarla sola per un giorno intero mi spaventa sempre, è così fragile e sempre sull'orlo di un'altra crisi. Non ho alternative purtroppo, devo solo sperare che le pastiglie la mantengano stabile e che non faccia pazzie mentre non ci sono.

Esco di casa e un auto nera con i finestrini oscurati mi sta già aspettando.
- Buongiorno Jerry! - saluto con un sorriso il mio autista preferito.

- Signorina Charlotte, in ritardo come al solito! -
- Allora sbrigati con questo carro funebre - lo prendo in giro.

In breve tempo siamo arrivati al terminal privato dell'aeroporto da dove partirà il nostro jet.

- Charlotte! Aspettavamo solo te, come sempre d'altronde -
Robert si avvicina canzonandomi.  Allunga la sua mano fino a cingermi i fianchi e mi accompagna sulla scala d'imbarco.

- Mi sembra più grande del solito - dico osservando il velivolo.
- Beh andiamo a Miami e ci sarà molta gente importante. Sai, anche in questo campo si fa a gara a chi ce l'ha più grosso! - Ride divertito dal suo stesso umorismo.

Mi affaccio all'interno e come al solito noto che Robert non ha per nulla badato a spese. Questo jet è uno sfarzo unico.

Dopo pochi minuti dal decollo, Robert si siede nel posto affianco al mio, mettendo una mano sulla mia coscia.
- Abbiamo due ore di volo. Prenditi il tempo che ti pare per sistemarti, devi essere perfetta stasera. - annuisco.
- Lilibeth ti accompagnerà nella cabina in cui sono state portate le tue cose. -

indica una hostess che subito si avvicina. È una ragazza giovane molto carina, non l'ho mai vista sui nostri voli.

- Prego signorina Charlotte -

La seguo contentissima, durante i tragitti in jet solitamente sono sempre con Rober. Vuole sempre che io lo "aiuti a rilassarsi". Deve essere un evento davvero importante.

Almeno oggi non arriverò già stanca ancora prima di iniziare la serata.

Lilibeth apre la porta di una cabina e mi fa entrare.
Ne resto sbalordita. Questa è una suite!
- Le serve una mano a prepararsi signorina? Il signor Robert mi ha assunta perché sono una make-up-artist, quindi sono a sua disposizione. -

- Puoi darmi del tu Lilibeth - sorrido.

- Oh ok, tu allora chiamami pure Lily -

Mi faccio una doccia nel bagno privato della suite mentre Lily prepara la postazione trucco e parrucco.

È simpatica e passiamo molto tempo a parlare mentre mi prepara. Non è mai invadente e non mi fa domande scomode a cui devo evitare di rispondere.

Dopo avermi truccata Lily mi aiuta a infilare il vestito e poi mi sistema i lunghi capelli castani in un'acconciatura raccolta ed elegante.

- Sei incantevole - osserva guardandomi allo specchio.

- Grazie, ma è tutto merito tuo -

Il trucco risalta benissimo i miei occhi verdi e anche il vestito blu è una scelta azzeccata. Mette in risalto il mio fisico ma senza essere volgare.

Esco dalla cabina e torno verso Robert mentre un cameriere mi invita a sedermi per l'atterraggio.

Robert mi guarda e io gli sorrido ricambiando lo sguardo.

- Non sorridermi così altrimenti mi costringerai a rovinarti il make up e l'acconciatura ... sei perfetta -

Lo ringrazio, nello stesso momento il comandante ci invita tramite gli altoparlanti a sederci per l'approdo.

Il jet atterra, Robert ed io ci incamminiamo verso l'uscita dove uno Stewart ci dà il benvenuto a Miami.

Siamo in una pista per jet privati nella quale varie limousine vengono a prendere i  milionari che si recano allo yacht show.

Osservo tutto e ogni volta mi sembra così assurdo che ci siano persone che vivono la loro quotidianità così.

Guardo Robert che sorride soddisfatto.

Mi avvicino, prendendolo sottobraccio.
- Credo che tu abbia vinto la gara a chi ce l'ha più grosso - 

                        

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