Capitolo 18

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- Corri Jerry -

- Sto facendo del mio meglio - dice l'autista sfrecciando per le vie di New York.
Un'auto ci suona mentre la nostra la supera, sfiorandola per un soffio.

Il telefono di Betty squilla a vuoto, dopo pochi secondi scatta la segreteria.

- Cazzo - impreco.

- Si può sapere cosa sta succedendo davvero? - domanda con voce autoritaria.

- Un' amica ha bisogno di aiuto - dico torturandomi le mani, non potendo più mentire.

- Aspetta.. Robert non sarebbe mai d'accordo a farti allontanare da una delle sue riunioni per questo -

Dopo il messaggio sono sgattaiolata dal retro in fretta e furia, lasciando Christopher nella saletta fumatori senza mezza spiegazione.

Sono corsa da Jerry e gli ho detto che Robert mi aveva autorizzato ad andare al campus, dove avevo dimenticato dei documenti importanti e privati di una delle sue aziende.

Jerry ci ha messo poco a capire che fosse tutta una scusa, forse non ci ha mai creduto ma mi ha assecondata comunque.

- Ne parliamo dopo, mi prendo io tutta la responsabilità -

- Andiamo bene - bisbiglia tra i denti.

Spero di non arrivare troppo tardi.

Intravedo il campus dritto a noi, illuminato dai lampioni.

- Gira a destra - dico sicura.

- Ma che cazzo? -

- Gira e basta, Jerry! -

Se uno studente vuole della droga, questa è la via più conosciuta e più vicina ai dormitori universitari in cui comprarla.

Spero terribilmente che con quel messaggio Betty intendesse questo, ma se penso a Eric in quella situazione è la prima cosa che mi è venuta in mente.

L'ho accompagnato troppe volte in questa via prima delle feste.

Fino al giorno dell'overdose, dove la paura di perderlo ha portato anche me a cadere con lui.

Il vicolo è buio, i fari del Mercedes illuminano l'asfalto bagnato dalla pioggia.

Qualche malcapitato in preda a delle sostanze è riversato sul ciglio della strada, ma tra questi non vedo Betty.

- Dio mio... - commenta a bassa voce Jerry, capendo la gravità della situazione.

L'auto procede lentamente e io sto quasi per perdere le speranze, quando noto due figure, in piedi sul marciapiede.

In una delle due, quella di spalle, riconosco i capelli biondi di Bethany.

- Accosta - dico, posando una mano sul braccio dell'autista.

Jerry frena e io mi scendo velocemente dalla vettura.

Il rumore dei miei tacchi rimbomba nel vicolo, mentre mi avvicino velocemente ai due. La pioggia scende piano, bagnando il mio abito da sera.

- Betty - la richiamo.

La ragazza si volta, i suoi occhi sono persi e gonfi di pianto.
Sono sollevata di vederla, sento il peso che avevo sul petto alleggerirsi lentamente.

Sono arrivata in tempo.

Fa un passo indietro, spaventata, e solo in quel momento posso inquadrare il ragazzo che è con lei.

Mi blocco, a un paio di metri da loro.

- Max - dico seria.

Ecco una delle persone che speravo di non rivedere mai.

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