Prologo pt.1 🧳

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Dopo un lungo viaggio sul nostro van bianco, ecco che scendiamo.
Per tutto il tragitto non ho fatto altro che guardare il finestrino; ho visto uno scorrere di palazzi alti e bassi, per poi passare, qualche ora dopo (anzi dopo tutto il giorno), a un paesaggio di verdi campi coltivati.
Lo scorrere del paesaggio ricordava un video di 1,5 speed, dove il finestrino fungeva da schermo di una Tv.
Siamo appena arrivate nella mia città natale, anzi quella mia e di Sakura, Daegu.
Daegu è una città circondata da montagne, dove scorre il fiume Geumho .
Questa volta io e il mio gruppo abbiamo deciso di non dormire in un hotel di lusso come facciamo ogni volta, ma di dormire dai miei genitori.
Siamo letteralmente davanti a casa mia, una piccola villetta a due piani con un giardino. Esso ha un sentiero di pietra, decorato ai lati con dei vasi bassi a ciotola, che conduce dal cancello al portico, illuminato dalle luci candide appese al soffitto.
Ci avviciniamo alla porta di mogano e Yeri bussa.
Siamo tutte e cinque molto stanche; Hui ying sta sorreggendo Ninni che sta crollando per il sonno.
Un piccolo spicchio di porta viene aperto e di conseguenza un piccolo strato di luce giallastra ci abbaglia. Scorgo una figura con i capelli corti  raccolti all' insù da una molletta . In un primo momento penso che sia un demone, ma poi mi accorgo che è quella rompi scatole di mia madre (che è comunque un demone ) . Indossa un pigiama grigio con un koala sopra, con qualche decorazione azzurra, come il colletto.
Casa mia non è una casa come quelle che si trovano a Seoul...
Cioè sì ,è una abbastanza costosa  ,ma molto tradizionale, come per esempio rispetto ad avere un codice/password come serratura c'è quella tradizionale, buco e chiave.  Ammetto che i miei genitori si sono ispirati allo stile di casa dei Cingalesi, ( giardino verde fiorito, casa con il portico... mancano solo le palme :) ) mia madre è una fan della cultura, musica e tradizione dello Sri Lanka...
"Eccovi, ragazze!"  Dice con tono severo "Meno male che avete detto 'non ci metteremo tutto il giorno' ". Posa primo lo sguardo su Yeri per poi posarlo su di me ; le sue sopracciglia si arricciano appena mi scorge.  Vuole dirmi che è colpa mia se abbiamo fatto ritardo (ormai la conosco fin troppo bene).
"Entrate" ci dice e così facciamo.
Varcata la soglia ci ritroviamo direttamente nel salone.
Il salone è la stanza più grande di tutta la casa . Appena si entra dal portone principale si scorge a destra il bracciolo sinistro del divano, che è rivolto verso tre lunghe finestre a sinistra della stanza, davanti a esse ci sono due poltrone , separate da una vaso in stile greco con fiori finti di ogni tipo: girasoli , rose tulipani... Sempre a destra, vicino al bracciolo sinistro c'è la porta che conduce al corridoio.
Vedendo avanti , si vede un muro bianco dov'è appeso un quadro rappresentante il lago Geumho con un albero di ciliegio sulla riva destra , in secondo piano sono presenti alcuni palazzi.
A sinistra della stanza sono presenti tre finestre che si affacciano sul giardino.
Mia sorella, che guardava la TV presente vicino al quadro del fiume, è appoggiata ai coprifili della porta, senza anta che conduce al corridoio.
Mio fratello invece sta leggendo un libro sul divano.  Adesso, i loro sguardi si sono posati su di noi . Mio padre era in cucina - la stanza davanti al salone- adesso invece si catapulta nella stanza e si trova a fianco a mia sorella, voleva accoglierci.
"Come è stato il viaggio di 'due ore'?" Ironizza, ha in mano un bicchiere di soju, una bevanda alcolica incolore.
"Papà!" Dico in tono giocoso, con una vocina come per fare bambina e faccio una smorfia. "Non anche tu, Appa!" E ridiamo.
I miei fratelli maggiori mi sfiorano, in un primo momento non ci faccio molto caso , ma poi vedo con la coda dell'occhio che sono usciti di casa per aiutare Sakura (con l'accento sulla "a") , l'unica che ha un po' di energia... ma come cazzo fa?

  ***

Dopo quello che sembravano due ore (o almeno penso... siamo sicuri che non erano secoli? ) siamo tutte stesse sui nostri letti. C'è chi è ancora bloccato in bagno nel lavandino(Uff, Yeri! Il dio Nettuno ti sta rimorchiando?), chi sta dormendo profondamente, in particolare quella vecchia di Ninni. Inizieremo finalmente il nostro Tour, non vedo l'ora! Sono passati anche dieci anni, ma è difficile credere che tutto questo sia reale.
Tutti e anche io, prima del debutto e del successo, credevano che il mio sogno rimanesse solo un sogno.
In questo preciso momento mi trovo a fissare il soffitto semi oscuro; un miscuglio di emozioni mi sta invadendo, tra tutte prevale l'adrenalina e ansia, quando queste due cose si mixano diventa vera e propria dinamite, si sente una specie di scoppiettio sopra lo stomaco.
So che ballare e cantare sono due azioni fatte e strafatte un milione di volte, ma nonostante ciò ogni volta sul palco è diverso.
Ogni micro-momento è un tesoro insieme ai nostri fan. È questo il bello del mio...ehm... lavoro? Non è un lavoro, ma una cosa molto più grande, forse un hobby, anzi neanche.
Comunque ritornando ai "momenti", trovo che sia stupido rimandare a domani un desiderio, quando oggi si ha la possibilità. E se quel domani non verrà?
Perché dovremmo rendere i momenti noiosi, per avere un momento futuro bello?
"Vuoi che chiudo la lampada?" Mi chiede Yeri.
Mi risveglio dal mio mondo di riflessioni e pensieri.
"No, unnie, sai che non riesco a dormire senza una lucina" dico sospirando e le faccio un sorriso.
***
Il giorno dopo, vedo dalla grande finestra quadrata un verde e un giallo sfocato. Non è solo per via del fatto che mi sono svegliata, ma anche perché sono miope, è così che vedo se non indosso gli occhiali.  Sono ancora accucciata nelle coperte candide.
Non so che ore sono, so soltanto che è tardi. Ho dormito con Sakura (e no, non c'è niente di così pervertito, anzi non significa che solo perché ho dormito con una ragazza ci siamo scop... oppure che siamo lesb... senza offesa) mentre Ninni è Yeri nel letto di fronte al nostro, invece Hui Ying sul letto sopra quello loro. Sono solo io nella stanza, le ragazze si sono già alzate. Decido di alzarmi anche io.
Vado in bagno e dopo qualche minuto mi ritrovo a scendere le scale.
"Buongiorno principessa Arin!" Dice una voce dietro di me.
Mi volto e vedo mio fratello.  Ha i capelli bagnati.  A quanto pare è ritornato dopo la sua corsa mattutina e ha fatto la doccia per liberarsi del sudore.
Dal suo volto poso il mio sguardo sul suo petto nudo...NUDO?!
"FRATELLONE!!" Urlo
"Mmm..." fa lui mentre si asciuga i capelli, non curante. Lui lo sa cosa intendo, ma fa così perché vuole irritarmi.
"Vatti a mettere una maglietta! Ma ti pare?"
"Fa caldo, è più fresco starne senza" e quello stupido fa una smorfia.
"Ti ricordo che ci sono le ragazze" dico con tono severo a digrignando i denti come per dire "Se non lo fai, sei finito"
"E con ciò? Io rimango così... Non dirmi che ti vergogni della mia pagnotta?" Mi stuzzica.
Arrossisco "Certo che no, era solo che..." mio fratello alza un sopracciglio.
"Che?"

'Sta calma Arin. Ti vuole solo provocare.Ci vuole moolta calma'

"Ah! Volevo solo intendere che sarebbe imbarazzante che una delle ragazze ti vedesse così" mordo il labbro inferiore per cercare di rimanere impassibile.
"Sto scherzando" ruota gli occhi ed entra in camera sua.
Entro in cucina e vedo papà parlare con Ninni. Stanno parlando di materassi.
"Buongiorno appa" faccio, ma né papà né Ninni risponde. Rimango sconvolta. Come si fa a essere così concentrati nel parlare di materassi?
Mi preparo un latte e mangio alcuni biscotti.
Dopo un po' ritorno in camera per cambiare il pigiama .
Mi metto una t-shirt bianca e dei jeans corti che mi arrivano fino alle cosce.
Mi pettino, anche, i capelli corvini e mi metto un fiocco rosso.
Mia madre mi ha sempre detto di smetterla con i fiocchi, mollette e mollettine, perché per lei sembravo una bambina, volete sapere una cosa ?
Non me ne potrebbe fregar de' meno, so che è mia madre non posso fare ogni singola cosa che mi dice, anzi certe volte, non sempre, bisogna ribellarsi. Basta pensare a chi sono oggi.
"Hey!! Buongiorno Ari.!"
Mi volto e scorgo Sakura e Yeri.
Sono entrambe vestite per uscire.
Yeri indossa un top di cotone a maniche corte rosa e una gonna di jeans neri, che mette in risalto le sue cosce sexy e muscolose. Sakura invece indossa dei baggy jeans blu e una t-shirt oversize nera con dei numeri rossi nella parte del petto.
Sono una l'opposta dell' altra: Sissi è forte e mostra il suo sé freddo e tarchiato mentre Yeri è molto più delicata e sensibile.
Anche ad uno sconosciuto è facile distinguerle per via del loro stile: Yeri è una Girly; però se dicessi che Sakura è lo stesso, la starei offendendo gravemente, per il semplice motivo che lei è la più Tomboy del nostro quinquetto.
" 'Giorno ragazze, già vestite? Le prove iniziano alle cinque del pomeriggio"
"Volevamo fare un giro tra i negozi di Daegu," dice Yeri "visto che non ci capiterà spesso."
"Be', a differenza di qualcuno, noi non l'abbiamo pesante" mi attacca Sakura, sottolineando quel' "l'abbiamo"
"Pensi veramente che c'è l' ho pesante?" ribatto e la vedo alzare un sopracciglio, in segno di scherno "Anche se così fosse, questa volta ho una giustifica valida per non uscire, ovvero..." faccio una pausa per dare più effetto per quello che stavo per dire dopo "ordinare la soffitta".

I DON'T GIVE A...IDOL?!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora