Capitolo 6 pt.1 🩰

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"Non lo so" mento a mia nonna e la ritorno a guardare. Non sa neanche lei che dire, ma so che mi sta scrutando, sa benissimo che le ho mentito.
"So solo che ho sonno" dico rompendo il silenzio che ha invaso la stanza.
Mi alzo e dopo due falchi sono arrivata alla porta.
"Buonanotte, Arin!"
E le sorrido.
Scendo le scale e apro la porta principale.
Tutto è buio e silenzioso. Scavalco il recinto dei nonni e mi ritrovo nel giardino di casa mia. Le nostre due case si trovano una vicino all'altra.
La nostra è piccolissima, ha quattro stanze. Potrei dire che il colore bianco della nostra dimora è puro, ma non lo faccio perché diventerei una bugiarda. Infatti è piena di muffa.
Come ho detto prima le stanze sono quattro, un bagno, una cucina e due stanze, una delle due quella un più grande e la mia... ma le devo condividere con i miei fratelli e con Chae-Won, quando viene da noi (quasi ogni giorno) 😐.
Appena entro corro in bagno per lavarmi il viso e i piedi, che fino ad ora erano scalzi.
Mi tolgo il mio vestito ampio candido che indosso. È senza maniche, corto che mi mette in risalto le mie cosce e la mia statura minuta, sembra un sottabito.
Rimango in canotta aderente e mi metto dei pantaloncini neri, di mio fratello che adesso li vanno stretti, mentre a me è il contrario. Mi metto anche un giacchetto per coprirmi le spalle nude.
Prima di uscire appendo tutto sull'appendiabiti.
Le due camere da letto si trova una davanti all'altra. La nostra è semichiusa e appena ci entro non faccio altro che buttarmi sul letto. Si è fatto rumore, ma nessuno dei miei fratelli si è alzato o forse... proprio per il balzo che ho fatto mi ritrovo due braccia possenti che mi avvolgono la vita.
"Lunedì andiamo insieme a scuola" dice una voce profonda dietro di me. È mio fratello maggiore.
"Ma Jin-Hong..."
"Niente ma." e mi strinse le guance morbide le ho prese da papà.
"Non ne ho bisogno, vado con Chae-Won" affermo.
"No, io vengo. Ho annullato anche l'incontro con la mia gang per te e poi non vedo l'ora di spezzare le gambe a Chae-Young"
"Uh... quanto sei tenero, Jin-Hong" piagnucolo a mo' di presa in giro. "Ma non ne ho bisogno" e gli faccio un sorriso a trentasei denti.
"Prima di tutto io sono un bad boy e la parola tenero non è proprio quella che mi si addice. Secondo, perché dici che non hai bisogno di me?"
"Perché Chae-Won fa già paura e tu non serv..."
"Guarda che i ragazzi di classi più grandi fanno paura" alza il tono.
"Ha parlato quello che ha paura anche di un piccolo insetto" dice una voce femminile accanto a me e da un colpetto al braccio. È Jisoo, mia sorella maggiore.
Lei è più grande di me di due anni, mentre mio fratello di uno e io sono la più piccola. In poche parole andiamo in scala numerica. Io ho 16 anni, mio fratello 17 e mia sorella 18.
Facciamo tutti e tre la stessa scuola.
"E tu sta zitta" ribatte mio fratello.
"Posso dormire in pace?!" Dico alzando le mani in due pugni. "A lunedì ci pensiamo dopo, tanto abbiamo un intero weekend, buonanotte" e chiudo gli occhi per addormentarmi, ma non funziona, infatti dopo tre, quattro ore li riapro.
Non faccio che ripensare a oggi, una giornata piena di emozioni e meno male che è il mio compleanno. Mi giro e mi rigiro.
***
Mi sveglio e sono le 4 del mattino. Quel maledetto gallo sta cantando.
È lunedì, una nuova settimana sta per cominciare.
Peccato che il weekend è solo di due giorni.
Penso alzandomi dal letto, non c'è nessuno in stanza, solo mia sorella in intimo che si sta mettendo la divisa.
Il weekend è passato piuttosto bene. Ho aiutato nonna nel suo bancone, prendere le uova dalle galline e aiutare il nonno con l'orto, ma questo è solo il sabato. Ieri io e Chae-Won siamo andate in città, con la piccola somma di denaro che abbiamo accumulato, abbiamo comprato delle caramelle gommose e cioccolata, il resto dei nostri soldi li abbiamo spesi nel comprare qualche quaderno e penna per la scuola.
Quaderni noiosi, penne noiose e classiche. Se spendessimo i nostri soldi per quelle robbette carine, solo una misera penna compreremmo, per dire.
All' ora di pranzo siamo ritornate e ci siamo lavate, per poi riuscire a camminare, ma questa volta tra i campi verdi.
Esco di casa e trovo Chae-Won dietro il cancello. Saliamo in bus. Due braccio ci avvolge la schiena. Per mia sfortuna, mio fratello è un uomo di parola, infatti ci sta accompagnando a scuola, come una bambina di tre anni. Roteo gli occhi per il fastidio e sbuffo, facciendo alzare delle ciocche di capelli.
Lui, a differenza, mia è il figo della classe e tra qualche giorno anche dell' intera scuola.
Quasi nessuno, apparte i suoi amici, sa che noi tre siamo fratelli. Come ho detto solo la sua fedele gang.
Corpo muscoloso e sexy + bel sorriso e bad boy = tutte le ragazze lo vogliono.
Di certo mio fratello non si può permettere di andare in palestra, ma creato dei solleva pesi con delle bottiglie di 2 litri e ogni sacro santo giorno li solleva, in più corre intorno a casa nostra, fa stretching e allenamenti per addominali.
Per vostra sfortuna ragazze, non è il ragazzo che va a letto con donne a caso. No, non è un puttaniere.
Bad boy fuckboy
Se pensi veramente che bad boy è sinonimo di fuckboy, no ti sbagli. Un bad boy è solo un ragazzo che si presenta ribelle, con un bel ciuffo e una bella pancia, freddo, ma in realtà è un tenerone solo con te, non un playboy ribelle, con un bel ciuffo e una bella pancia, freddo che fa sesso con chi capita. E mio fratello di certo non è un fuckboy, se mai lo direi a papà e lui sa benissimo la sua fine. (Finirebbe fuori casa, per strada).
Mio fratello è un leone alpha che sta aspettando la sua leonessa, un principe che aspetta di portare la sua principessa al ballo. Quella giusta per lui, che lo merita e che segue i suoi standards: dolce, gentile e femmina, ma indipendente, che sia simpatica anche con me e Jisoo.
E ovviamente Chae-Young non rispecchia proprio queste caratteristiche, ma ha una grave cotta per Jin-Hong, gli ha mandato almeno un miliardo di lettere, già dall' inizio dell' anno. Ha già giocato con i sentimenti di una ragazza solo perché prendeva in giro Jisoo per il suo primo F.
Ma non si è mai fidanzato.
Nel bus ci sono una trentina di studenti e studentesse che è del nostro stesso rango. Molti sono della nostra scuola, mentre altri di quella davanti alla nostra. È facile distinguere, le nostre due divise. Oltre a gonne/pantaloni bianchi e camicia, sopra a quest' ultima ci sono i nostri due stemmi, anche i nostri colori, il nostro colore è lilla, mentre il loro verde acqua. Un' altra differenza è che la nostra giacca non è quella classica, ma una giacca da baseball viola.
So benissimo che quelli della nostra, stanno pensando che io e Wonny ci siamo fidanzate con mio fratello. Ed ecco i pettegolezzi divulgare... Sento già le chiacchiere che si sono sollevate. Di sicuro si stanno dicendo.
"Che puttaniere", "Voglio essere pure una delle sue ragazze", "Ma perché proprio le cugine?".
(E bene sì, a parte le "frontiere nemiche" che ci chiamano con nomignoli fastidiosi, le frontiere neutre ci chiamano "le cugine").
Io e Wonny ci scambiamo due paia di occhiate divertite e scoppiamo in una mini risata.
Nonostante tutto, la situazione è abbastanza divertente perché tutti credono che siamo fidanzati senza minimamente sapere che siamo io sono sua sorella e Chae-Won sua cugina.
Ecco perché si dice di lasciarli parlare, per il motivo che non sapranno mai la verità.
Il bus si ferma con un suono brusco. È rosso ed è scasso e rozzo, cosa che non smetterò mai di dire.
Mio fratello mi accompagna fino in classe, dieci minuti prima della campana e corre in classe perché la sua prima ora è appena cominciata, abbiamo gli orari scaglionati, mia sorella inizia venti minuti prima di me ed esce prima.
Oggi si comincia con educazione fisica.
Dopo aver messo dei pantaloncini sotto la gonna, noi ragazze usciamo dallo spogliatoio.
Iniziamo con la nostra solita corsa di riscaldamento, dopo esserci messi in fila da quattro. Ovviamente io sono sempre stata con Chae-Won quando di tratta di coppie e squadre. Oggi con noi ci sono Kim J-Ax e Lee Mila, lei è cinese e lui è dislessico. Se li metto in confronto con gli altri compagni credo che siano molto meglio. Non siamo proprio amici, ma almeno per strada ci salutiamo, in queste occasioni facciamo squadra e sì, siamo ottimi compagni, ma l'amicizia è diversa, non so in futuro, ma per adesso siamo solo conoscenti e loro lo sanno. Fino ad ora sono stata io a sacrificare me stessa per loro, aiutandoli con i compiti e in certi casi salvandoli il culo dalle punizioni degli insegnanti, eppure loro apparte i compiti non mi hanno mai aiutato intimamente, ma va bene così, almeno non sono i miei predatori. Hanno anche una buona relazione con Chae-Won e va benissimo.
Un fischietto fischia. Ci fermiamo tutti. È il prof. che ha appena smesso di parlare con la prof. di sostegno e si è ricordato che esistiamo.
"Venite in cerchio" ci ordina. Obbedisco e resisto anche alla tentazione di dargli un pugno in faccia 😁.
Siamo in cerchio. Io sto con le braccia incrociate davanti al petto, sto cercando di acquisire una faccia da Poker, una cosa che faccio con tutti quelli che mi stanno sul caz... che non ho.
"Dal secondo lunedì di maggio, il 8, si terrà il torneo di danza fino al 13, sabato".
Sussulto rabbrividendo. Q-quel... COSA!?
"In tutta la Corea del Sud, la Danceton, ha scelto ben sette scuole sparse nella penisola, e una di loro è la nostra, la Daegu Boranseg Gudemhaggu. Bisogna avere minimo 90 partecipanti in tutta la scuola e tra essi solo i 10 più talentuosi avranno il privilegio di andare in questa accademia, senza spese".
Quasi svengo. Le mie orbite ormai sono uscite dagli occhi per la sorpresa.
Non ci posso credere che l' accademia di ballo più prestigiosa in tutta la nazione sta organizzando questo "torneo".
Molti Idol e backup dancers vengono da questa scuola.
Devo partecipare pure io al torneo.
Devo essere una di quei 10.
È la mia occasione.
"Entro domani voglio almeno 10 partecipanti nella vostra classe". Dice fulminandomi, credo che abbia notato il mio sguardo sognante. Lo volevo ricambiare ma non ci riesco.
Lascio perdere la sua faccia da gorilla e lui in sé.

Per tutto il giorno non ho fatto che pensare al torneo e quali opportunità mi potrà offrire se lo vincessi.
Saltello per la strada al ritorno e Chae-Won mi fa da compagnia. Anche lei è emozionata.
Al bivio della strada ci separiamo, io vado a destra e lei a sinistra.
Entro in casa dei nonni, getto via lo zaino in un angolo dell' entrata e dalla soglia urlo:
"Nonna, domani ci saranno le iscrizioni per il torneo di danza della Danceton, l'accademia di ballo più prestigiosa di tutta la Corea. Se faccio parte dei 10 vincitori, potrei frequentarla senza pagar..."
Non avrei mai pensato che al posto della nonna ci fosse mia madre.

***
(Continua...)

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