Capitolo 4 🎹

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Le prime note del pianoforte mi bastano per calmarmi un po'. Chiudo gli occhi, così che posso entrare con facilità nel mio mondo musicale.
Sin da piccola ero legata a questo mondo, all' epoca tenevo la radio accesa 24 ore su 24 e ascoltavo tutti i programmi radiofonici dove facevano girare canzoni per bambini, non importava che cosa facevo, me lo portavo a presso e ancora è così, solo che ho sostituito la radio con il vecchio telefono Samsung di papà (anche se è un po' "passato di moda" tra i miei compagni io lo adoro, abbiamo passato molte avventure insieme).
La musica è un rifugio per me, un mondo dove riesco a essere felice, dove non c'è sofferenza, dove posso sfogarmi sia quando sono infelice e sia quando sono felice.
Inoltre l'ascolto quando studio, leggo, mi lavo... insomma io non respiro ossigeno, ma musica.
Tutta la mia famiglia ha una sua passione musicale, per esempio mia madre ama la musica singalese che l'ha spinta ad amare la cultura del suo Paese d'origine, lo Sri Lanka.
Mentre a me, amo la musica Pop inglese e ascolto molti cantanti come Dua Lupa, Taylor Swift, Ed.Sheeran, Sia, Charlie Puth e tanti altri, loro sono i miei cantanti preferiti, non dico che sono una fan, ma una semplice stanner.
Ma lo stesso non vale per il K-pop.
Il K-pop è tutta la mia anima e corpo, e muoio per due gruppi: Twice, ma il mio gruppo preferito in assoluto sono i... BTS!!!
Sono tutti e sette la mia fonte di ispirazione e ho imparato molte cose da loro. Ho una cotta per tutti e sette i membri, beh... certo il membro che trovo molto più simile a me è Suga dei BTS. Abbiamo molte cose in comune come il fatto che siamo timidi e introversi. Altri due esempi sono che amiamo il basket e l'NBA, certo il mio gioco in campo non è professionale come il suo, ma me la cavo bene. Sono anche migliorata nelle partite scolastiche e riesco a fare canestro con facilità, un altro esempio è che amiamo entrambi il pianoforte.
Se riesco a suonare bene è grazie a mia nonna Lee, lei è un' appassionata di strumenti musicali, infatti, oltre al pianoforte, suonava la chitarra e il violino quando era giovane. Ma mi ha insegnato solo il pianoforte perché è l' unico strumento che è riuscita a conservare in casa ed è l'unico che è molto legata.
Io più che suonare ascolto mia nonna, proprio come sto facendo adesso. È molto rilassante.
Questa sala del pianoforte è in realtà una piccola camera che dovrebbe fungere da soffitta che mia nonna l'ha trasformata in una sala musicale. Si trova accanto alla stanza da letto dei nonni.
Sento che la melodia si sta pian piano dissolvendo...
"Vedo che adesso ti sei calmata".
Apro gli occhi.
"Sì..." ci penso un' attimo "Penso proprio di sì"
Il trauma è ancora lì dentro. Dentro la mia testa.
La musica l'ha attenuata trasformandola in un grande ricordo, come un mostro che è stato imprigionato in una gabbia, che riuscirà ad uscirne appena quella creatura sarà alimentata. Ma va bene così, almeno non piango ogni secondo.
Ho pure una piccola speranza, adesso che ho detto della "relazione" tra me e Chae-Young. Si spera per il meglio.
"Come dovrei intitolarla?" Mi risveglia mia nonna dai miei pensieri.
"Cosa?!" rimango perplessa e perciò mi dà un pizzicotto sul braccio scoperto.
"Se stai bene allora perché sei così distratta?"
"No, no. Sto bene, sul serio e solo che..." mi fermo un' attimo. Dal mio trauma sono passata a un'altro pensiero, sempre molto importante... "intendevi la melodia, giusto?" Dico frettolosamente, dopo averci riflettuto un secondo. "È giusto" si avvicina e mi tocca la punta del mio naso.
"Emm... Non mi viene niente. Ho 'fabbricato' troppi titoli in questi anni che non ho niente dentro la zucca.'' le dico in tono scherzoso così che comprende che stia veramente bene.
Mi sta fissando e quel suo sguardo mi sprona a usare tutta la mia creatività rimasta.
La fantasia è un frutto che viene usato per creare una buona marmellata. Usala anche tu.
Sono due frasi che mia nonna aveva pronunciato la prima volta in cui avevamo fatto questo gioco. Avevo ben 7 anni e il mio primo titolo che ho dato è "Moonrise"
Mi sforzo un attimo.
"Peaceful lovenote, ma penso che sia cringe." vedo lo sguardo sconcertato di nonna, sono sicura al 100% che non conosce la parola "cringe". "Penso che sia imbarazzante, infantile".
Alza gli occhi al cielo e fa un leggero sorriso.
"Arin...ti faccio due domande: perché hai scelto questo titolo?".
"Perché mi ha appena tranquillizzata".
"E lovenote, da dove ti salta fuori? Ci sarà un motivo per cui l'hai scelto" dice, a quanto pare è scocciata dalle mie risposte secche :) (Sono solo stanca).
"Ah beh..." arrossisco un' attimo.
Mi vergogno di raccontare queste cose a voce alta. Mi piace tenerle per me. Ma finché è mia nonna a chiederlo...
"Mi sono immaginata una ragazza, davanti alla spiaggia. Il cielo era sereno, non c'era neanche una nuvola. Ad un certo punto il vento cominciava a soffiare e le scompigliava i capelli castani. Come ho fatto io, anche lei chiuse gli occhi per godersi quel momento meraviglioso.
Quel soffio era morbido e rilassante, come le mani che le stavano cingendo la vita. Quasi sussulta, ma non si volta indietro. Perché sa chi è e si fida di lui.
Lui le bacia la testa e pian piano si avvicina alla bocca della sua fidanzata. La spiaggia non c'era. Era scomparsa facendo rimanere solo loro due".
Nonna Lee ride."Come faccio con te?"
Abbasso gli occhi, imbarazzata. Sono diventata un peperoncino.
"Nanny dai..." mi copro anche la faccia.
"Seconda domanda: ti piace il titolo?"
"Nanny, sono tre domande!" e ridiamo per un' attimo, per poi rispondere "A me... piace, ma non so se a t...''
"Appunto se ti piace, non ti devi preoccupare di nessuno!"
Rimango zitta e osservo mia nonna chiudere il coperchio della tastiera.
"La storia che mi hai raccontato è bella. Saresti brava come scrittrice, non ti piacerebbe
raccontare i tuoi scenari?".
"Scrivere libri non mi piace"
"Allora qual è la tua aspirazione?"
"C'è ne una, ma non so se i miei mi sosterranno".
Distolgo lo sguardo da lei e dal pianoforte e lo concentro sulla porta che sta di lato a me.
È proprio questo argomento che mi ha iniziato a tormentare dopo che i tasti del pianoforte hanno smesso di suonare.
"Mi piacerebbe diventare qualcuno dove posso sperimentare la musica in tutte le sue forme: suonarla, ma soprattutto cantarla e ballarla". Le ultime due parole mi escono dalla bocca con spruzzi di eccitazione. Infatti incurvo la bocca per un sorriso che pare un ghigno.
A cantare sono molto brava infatti nelle recite di fine anno della scuola primaria ero sempre io la cantante principale e succede anche oggi la stessa cosa all' ora di musica (Un altro motivo per cui i miei compagni di classe sono gelosi). Mentre per il ballo vale la stessa cosa riesco a rispettare il ritmo, il problema è che i miei passi non sono professionali e mi muovo con semplicità, anche questo grazie ai vari passi che ho "raccolto"da alcune coreografie K-pop. Ma resta sempre il desiderio di iscrivermi a un corso di ballo...
"Perché lo trovi impossibile?" Rimbomba la voce di nonna Lee nella mia testa, riportandomi alla realtà.
Perché lo trovo impossibile?

Due mesi fa...

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