Sento il sudore colarmi sulla pelle come lava che esce da un cratere.
Neanche questi passi vanno bene.
Ho provato di tutto, ma niente è adeguato.
I passi possono essere pur sempre belli, ma se li combino con la canzone che ho scelto, Attention di Charlie Puth, non credo che sarà lo stesso.
Ero già indecisa tra So Far Away di AgustD e 고엽 (Autumn Leave) dei BTS, ma veniva una cosa complicata, tanto che mi potrebbe squalificare alla prima botta di passi. Infine a malincuore ho deciso Attention. (Mi dispiace BTS 🥺, se un giorno leggerete il mio diario, vi chiedo scusa).
Ho già un'idea di base, però non so come metterla in atto. Voglio utilizzare una coreografia new style, che parte con mosse leggere per poi sfumare in veloci e complesse.
(O almeno questa è l' idea, che non so sviluppare).
"Ji', andiamo? Sono le cinque".
La voce di Chae-Won rimbomba nella sala prove.
Oltre alle ragazze della Danceton, siamo solo io e lei, gli altri sono usciti già da un pezzo.
In fondo, chi starebbe a scuola quando li attendono due giorni di riposo?
Sì, Diario, domani, giovedì 4, e venerdì 5, non ci sarà scuola, per il semplice motivo che ci sarà lo sciopero dei mezzi pubblici, dove molti insegnanti vengono col treno, tra i quali i nostri.
"Sì" mi limito a rispondere, sono stanca e non ho ancora avuto una giusta 'illuminazione'.
Ma chi me l'ha fatto fare questo torneo?
Salutiamo le ragazze e ci incamminiamo fuori.
"Ehy, Ji-Won, ti va una bubble te? Mammy mi ha dato 2000 won" mi chiede mia cugina.
Ci rifletto un attimo.
"Va bene" e le sorrido, anche se sono un po' giù col morale. "Ma dove andiamo? Tra un po' si farà buio".
"Andiamo al minimarket, dietro la Daegu Tiffany High school".
"Mamma mia! Dobbiamo fare una lunga camminata" sbuffo per un attimo, ma non riesco ad aggiungere altro che Chae-Won ,con tanto brio, mi prende il braccio e mi trascina con sé.
Superiamo la scuola davanti alla nostra con una corsa, la Daegu Tiffany High school, già dal nome si capisce che il colore rappresentante è il tiffany.
È una scuola scientifica.
La mia e questa sono due delle più importanti delle scuole a Daegu, sono pubbliche, ma per accedervi bisogna che i risultati degli esami siano alti.
Nonostante ciò ci sono molte storielle via dicendo che 30 anni fa ci hanno preso in giro perché il nostro è un generico e che i nostri studenti non sono "bravi come loro". Buh! Non è vero!
Adesso ti starai chiedendo se siamo ancora in lotta.
Rispetto ad anni fa, quasi nessuno ha più quello spirito di avversità, però quei piccoli formicolii tra studenti non mancano mai... per esempio, quando io e Wonny eravamo ancora alle medie, le nostre scuole si sono sfidate in un torneo di basket. Tutti gli insegnanti si guardavano storti reciprocamente e lo stesso vale per gli studenti. Proprio in quel periodo Jisoo, che a quel tempo era del primo anno, mi racconta che per sbaglio si era imbattuta in una ragazza più grande di quella scuola e le ha urlato contro dicendole cose del tipo "Non ci vedi o sei cieca di natura?" Conoscendo mia sorella, pensavo che ci fosse rimasta male, ma invece successe il contrario se ne frego.
Come finì il torneo?
Beh... ovviamente il viola, (e quindi noi), ha vinto 🥳!
Sono con l'affanno. Wonny la dovrebbe smettere di trascinarmi con lei, per di più quando corre. Sono più bassa di lei di qualche centimetro.
Siamo state così veloci?
Stavo correndo così assorta dalle mie riflessioni che non mi sono neanche resa conto che siamo arrivate al minimarket in cinque minuti.
"Quindi che gusto vuoi?" La voce di mia cugina mi risveglia dai miei pensieri.
Prendo un forte respiro e rispondo: "Emm...fragola?"
'Come fai Chae-Won a essere così pimpante, anche dopo una corsa del genere? Non sei umana'
"Ok! Io invece prendo una milk tea!" Non riesco neanche a battere le ciglia che con un 'balzo' Wonny è già dentro al market "Siediti su una panchina, tanto farò subito!"
Vedo la testa spuntare dalla porta, come un coniglietto.
Annuisco con la testa e dopo un po' mi ritrovo sulla panchina a guardare il vuoto. Sono troppo assorta dai miei pensieri. Ho dei balzi d'umore terribili che mi fanno apparire pazza.
Adesso sono impaurita e ho ansia. Il torneo è vicino...
Un vento leggero mi accarezza i capelli e solo allora mi accorgo di quanto è bello la veduta che mi circonda. Il cielo è arancione, tutto è silenzioso, se non fosse per alcune macchine che passano davanti a me.
"Ti dispiace se appoggio lo zaino, per due secondi?" Fa una voce esitante,mai sentita prima.
Mi giro di scatto.
È un ragazzo della mia stessa età circa. Indossa una maglietta bianca e dei jeans azzurri, ha intorno alla vita la sua felpa. Porta un cappello nero, rendedo quasi impossibile vederlo in faccia.
"Nessun problema" dico timidamente, facendogli un leggero sorriso, che lui non ricambia. Mi ferisce un po'.
Immediatamente lo vedo frugare dentro alla sua cartella. Solo adesso mi accorgo delle sue braccia non troppo muscolose. Mi mancano solo gli occhi. Che frustrazione non vederli!
Tira fuori una cosa piccola. Sembra una penna USB.
Noto che stenta un attimo a togliere il cappello, ma poi si decide a toglierlo e lo posa dentro lo zaino.
È di una bellezza incredibile.
Perché assomiglia a Yoongi oppa, ma in versione più adolescente?
Stringo le mani. Non so esattamente dire perché.
Risento la voce sua bassa per la seconda volta, quando dice un semplice "Grazie" (sembra quasi tirato al vento).
Ci fissiamo per un secondo.
Ha gli occhi del cioccolato, uno dei miei dolci preferiti.
Quasi arrossisco. Ma perché?
"Preg..." non faccio in tempo a finire, che quello scorbutico, se ne scappa via correndo. "Che sgarbato!"
Può anche avere gli occhi del colore cioccolato al latte, ma non credo che potrà essere dolce come tale. Non mi ha nemmeno sorriso, che freddo.
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I DON'T GIVE A...IDOL?!
Teen Fiction🌈Choi Ji-Won, conosciuta anche con lo pseudonimo "Arin", è oggi una dea del K-pop, una delle Idol più conosciute al mondo, ma il suo passato non era stato rosa e fiori, anzi tutto il contrario di quello che sta accadendo ora. In sostenuta dai suoi...