Capitolo 6 pt. 2 🩰

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"Sta zitta!" e digrigna i denti quel mostro di mia madre. "Giuro che ti picchio finché non esce sangue sangue dalla bocca e muori" Se ci minaccia di morte è normale quando ci sgrida.
Trattengo le lacrime appena si avvicina a me con pugno in mano. "Non fai che stare seduta come una stronza a scrivere canzoni o a ballare! MI VERGOGNO DI TE!!!"
Vedo i suoi occhi arricciarsi per l'ira. Sono i più cattivi che ho visto in vita mia.
Si ferma per prendere fiato. Prende qualcosa da sopra il frigorifero e lo metto in tasca.
I nonni non ci sono, sono andati in città.
"Sei la ragazza più brutta che abbia mai visto. Non ti impegni neanche a migliorarti, non servono cose costose per farlo. Ma perché non sei come le altre ragazze, asino?"
È una bugia. Non è vero che non faccio niente per essere bella. Ogni cacchio di mattina mi faccio la mia skincare con le aloe vere prese da quelle fuori casa.
Ma lei non lo nota MAI.
Non vede mai quanto mi impegno per un test di scuola, lei pensa che sto fino a tardi con le candele a olio per guardare il telefono.
È cieca per caso?
Lei sa che sono brava a scuola, ma non capisce che è per merito di tutte quelle notti in bianco.
Se devo essere sincera mia madre non era neanche come me quando si tratta di voti. Prendeva sempre 20/100 e sulla lista è tra gli ultimi. Mentre io prendo sempre 80,90 o 100 su 100. Proprio per questo lei vuole che mi impegni per altro come appunto nell' essere bella ed educata... ma io sono bella ed educata:(.
Succede spesso che litighiamo (e brutalmente aggiungerei). Mi vede sempre arrabbiata, quando non lo sono e peggio in questi momenti: in realtà a ogni suo insulto non mi incazzo, ma soffro dentro.
La mia espressione facciale mi tradisce.
Io sì, soffro di violenza mentale, la più grande sofferenza che si può avere. Preferisco quella fisica, almeno il dolore è momentaneo. Proprio per questo, certe notti mi ritrovo a piangere in silenzio mentre Jisoo e Jin-Hong dormono.
-Hai mai provato a parlare?
Ovvio che ci ho provato, eppure non serve a niente. Alcune volte mi dice cose come:
"Ma non ti vergogni di trovare i miei difetti? Sono tua MADRE!"
Oppure mi ascolta, però il giorno dopo mi sgrida utilizzando le mie vulnerabilità. Come sta facendo ora con il mio sogno.
Mia mamma non sa ascoltare, sa solo giungere a fatti senza neanche sapere se è vero o no.
Per esempio una volta mi ha sgridato dicendo che compro i libri solo per spendere i soldi a papà, quando solo una volta al mese mi posso permettere un libro, che ovviamente mi ha tolto.
Sempre quella volta mi ha sgridato dicendo:
"Sei una merda di figlia. Sei la ragazza più brutta del mondo, sei uno schifo." Quella volta ho corso nella mia stanza e ho pianto per due ore e più.
Sono uscita solo per pranzare, lei ha approfittato della situazione per ridermi in faccia vedendo le mie lacrime asciutte.
E lo stesso lo sta facendo oggi, ho fatto l' errore di  per tutta la casa del torneo, per qualcosa all'altra siamo arrivate a questo.
Forse non mi ha torto neanche un capello ma le parole fanno più male delle azioni.
Quel mostro se ne va dalla cucina.
Io invece corro in camera mia.
***
Sono distesa sul letto con le lacrime agli occhi. Sto fissando il soffitto pieno di spezzoni.
Cos' è successo due ore fa?
Mia madre si è incazzata perché le ho se potevo partecipare al torneo. Forse ha pure ragione, non ho speranze. Mi devo arrendere. Dovrei smetterla di scrivere canzoni, suonare il pianoforte e ballare , tanto tutti pensano che sia impossibile, quindi...
"Cos'è che è impossibile Ji-Won?" Fa una voce
Mi volto, ma non c'è nessuno. Mi rigiro sul letto.
"Ji-Won, guardami!"cerco il proprietario, ma finisco di nuovo per ignorarlo.
'È tutto nella tua testa". Così penso.
"JI-WON!!!" Mi urla.
"MA CHI SEI? E DOVE SEI?" urlo più forte, mandando giù tutta la mia rabbia.
"Sono di fronte a te, sciocchina".
Alzo la testa e l'unica cosa che vedo è il mio riflesso o... sinceramente non so come definirla, perché sto appena vedendo quel che sembra il mio riflesso, parlarmi quando non ho neanche aperto bocca.
"Ciao, altra me" e fa una risatina, per poi tornare seria.
Apro e chiudo gli occhi per accettarmi che non sia uno scherzo.
"Ma che è uno scherzo?"
"No, non lo è". I suoi lineamenti facciali sono molto scocciati. "Chiudi quella bocca prima che questa mosca ci entri dentro". Fa girare gli occhi in direzione di quella creatura che sta volando davanti a lei.
Lei sbatte le palpebre, notando che sono ancora sorpresa.
"E così vuoi arrenderti, quando non hai neanche iniziato?" dice cercando di cambiare discorso.
Questa di certo non è la mia voce, è come il vetro.
"Avrei altra scelta?"dico facendo roteare gli occhi. Sono irritata e frustrata. Non ce la faccio più.
"Sì, che hai un' altra scelta, quella di provare. Stai urlando quando non hai neanche iniziato".
"Se va be', se intendi partecipare al torneo, te lo scordi, mia madre mi ucciderà. Vuoi capirlo che non vuole..."
"Ma è quella la tua aspirazione, allora..." mi interrompe, cosa che mi fa arrabbiare di più. Infatti...
"NON TI ASCOLTO!" Grido, interrompendola a mia volta "tutti dicono che tutto è possibile, ma io non ci credo, è solo un detto per bambocci, ma la pura verità è che questa frase viene detta per nascondere la crudeltà presente nella vita. Il mondo stesso è egoista.
Anche se il mio sogno è possibile chi mi aiuterà? TU, MUCCHIO DI VETRO?
Non c'è nessuno per me, pure la mia madre biologica mi schifa, quindi figurati e se lo vuoi davvero sapere la musica non serve a niente!" Ansimo, ho detto tutto d'un fiato. Mi pento di quello che ho detto.
Ho mentito. Non è vero che la musica non serve, la musica è tutto per me.
Mi sdraio di nuovo all' ingiù e piango più forte. Mi ritrovo a dimenarmi sul cuscino.
Questa volta ho scatenato in modo molto brusco le mie emozioni negative.
So benissimo che mi sarei pentita della mia aggressione su qualcuno di innocente, non appena mi sarei calmata. Capita spesso.
Infatti dopo un po' chiedo scusa, ma lei non c'è più.
ASPETTA! Ma questa "lei" sono io.
Ho sgridato a me stessa.
Cosa che mi fa stare ancora più male. Mi volto dall' altro lato, all'insù, i miei occhi sono fissi sul soffitto e un' altra lacrima scorre.

"Hey"
Alzo lo sguardo verso lo specchio per vedere se è lei, ma non c'è nessuno.
Knock knock
Qualcosa sta bussando... da dentro il cassetto del comodino?!
"Siamo qui!" squittisce una voce. È molto carina.
Non appena lo apro, mi ricordo che sotto le mutandine e i calzini, c'è una figurina dei BTS.
Ma la cosa più assurda è che mi ritrovo due omini, piccoli come il mio mignolo (o forse un po' più grandi).
Realizzo che i due sono... Suga e V dei BTS! (Ma in dimensioni di un biscotto di pan di zenzero. Credo di star sognando di brutto 🙃)
"Ciao" esordisce Taehyung oppa e mi saluta con la mano.
Apro e chiudo gli occhi. "C-ciao" dico balbettando per la timidità. Sposto gli occhi da V a Suga, quasi arrossisco. (Ah! No,  sono già rossa come un pomodoro).
Tutti i netizen dicono che sia un ragazzo freddo e senza cuore, come il principe dei ghiacci, ma proprio quel principe mi sta appena sorridendo dolcemente, cosa che trovo difficile ricambiare. Quello che rivolge sempre alle Army.
"Stavi... piangendo, giusto?" Mi chiede Yoongi oppa, notando i fazzoletti di tessuto sparsi sul letto.
Annuisco alla sua domanda.
"C-come..." le emozioni mi stanno assalendo "come è possibile tutto questo?"
Sono confusa.
"Non lo so". Dice V oppa.
Credo che subito dopo ha notato la mia incertezza, perché aggiunge:
"Ma credo che sia dovuto a questo" e prende il foglietto di giornale dentro il cassetto.
E dopo vedo la cosa più carina del mondo: Taehyung oppa è così piccolo che tiene il foglietto con tutte e due le mani, sopra la sua testa.
Prendo il pezzo di carta e noto infatti che nella foto di gruppo i due membri sono scomparsi.
"Non credo che sia importante" dice V oppa "Adesso bisogna pensare a farti sorridere..."
"Perché stavi piangendo?" Dice Suga oppa senza troppi giri di parole, interrompendolo.
Mi chino in avanti e racconto tutto il litigio con mia mamma.
Vedo tutta la loro comprensione, soprattutto da parte di Yoongi.
Quasi dimenticavo che anche loro sono di Daegu e che ne hanno passate tante prima di diventare Idol.
Si dice che Taehyung viene da un' umile famiglia di contadine. I suoi erano così impegnati da prendersi cura di lui che passava molto tempo da sua nonna.
Anche Yoongi viene da una famiglia umile, ma si dice che i suoi non l'hanno mai sostenuto nel suo sogno di diventare rapper.
"Senti" dice Suga oppa improvvisamente "le persone intorno a te non hanno nessun motivo per apprezzarti o sostenerti in quello che dici o fai. Hanno tutto il diritto del mondo per schifarti" si ferma un attimo per dare un po' più di enfasi.
Il suo sguardo è deciso e severo, ma pieno di tenerezza, come un fratello maggiore.
"L'unica cosa che è meglio che tu faccia è credere in te stessa  e essere determinata nel realizzare i tuoi sogni".
"Ma..." cerco le parole giuste "È pur sempre mia mamma". dico a un filo di voce.
"Pure mio padre era così..." ora i suoi lineamenti sono cambiati in un emozione che non riesco a decifrare. Forse tristezza. " ma come ti ho detto credi in te stessa e il resto verrà da sé" sussurra frettolosamente.
"Yoongi hyung, ha ragione" interviene Taehyung, che per tutto questo tempo è rimasto seduto sopra una mia molletta rosa presente sul comodino. "Nessuna condizione ti dovrebbe abbattere, neanche il fatto che sei foglia di un contadino, guarda me per esempio anche io sono figlio di un contadino eppure sono un idol".
Ci rifletto un'attimo "Avete ragione"
Stavo per aprire bocca per cambiare discorso quando proprio in quel momento vengo scossa bruscamente.
"Oi Ji-Won, svegliati".
Apro gli occhi e vedo mia cugina.

MESSAGGIO: volevo tanto scusarmi se nei miei capitoli trovate errori grammaticali e ortografici, oppure semplicemente una parola per un'altra. Sto pubblicando senza rileggere ciò che scrivo... so che è un orrore però... scusatemi 😅.
Però prometto al più presto possibile darò un occhiata.  Vi voglio bene 💛

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