CATE'S POV.
Guardai Michele e Giulio con faccia strabiliata.
"Ma non vi dovete preoccupare. Posso andare anche da sola a casa" Cercai di convincerli. Quella frase la avevo ripetuta ormai mille volte. Ma non c'è stato verso. Sono letteralmente cocciuti quei due!
"Caterina... Tu sei svenuta nemmeno un ora fa. Non possiamo lasciarti andare come se nulla fosse. E poi con 'sto caldo... Rischi di svenire ancora" Provò a convincermi Giulio. Michele era stato zitto tutto il tempo e non smetteva di fissarmi. Era una sensazione bellissima sentire i suoi occhi di un verde speciale sui miei. Era una sensazione bellissima anche solo il fatto che si stesse preoccupando per me.
"Okay. Va bene" Dissi io esausta di quella situazione. "Ma solo se avete una stanza in più. Sennò dormo sul divano!" Continuai.
"Non ti preoccupare. Dormi in camera mia. Dormo io sul divano." Disse, dopo ore del suo silenzio, Michele. Non smetteva di guardarmi.
Sentirmi i suoi occhi addosso era una sensazione inquietantemente bellissima!
"No. Doro io sul divano. Sennò torno a casa in metro e se sento che c'è l'aria condizionata scendo e aspetto quella dopo. Così arrivo a casa già cremata. Non dovete nemmeno sbattervi per trovare una bara..." Dissi. Non mi andava di far dormire il mio idolo sul divano per colpa mia...
"Preparo una brandina. Io dormo su quella in camera mia e tu sul mio letto. O così o mi metto a dormire a terra!" Contrattò lui. Giulio stava zitto chattando con qualcuno col suo telefono.
"Okay. Ma ti aiuto a preparare la brandina." Mi rassegnai io. Alla fine potevo vantarmi di aver dormito sul letto di Michele Bravi.
Andammo fino in camera sua. Era alla destra del bagno. Non era molto grande. C'era un pianoforte come continuazione del letto. Una scrivania era appena sotto la finestra. Era come si poteva immaginare.
Aprì un armadio e tirò fuori delle lenzuola. Il suo letto era di quelli con il secondo letto sotto... Quelli che io chiamo 'Tecnologici'!
Aiutai Michele a fare il letto. E, anche se nessuno dei due sapeva bene come fare, il letto non venne così male...
Andammo poi in cucina. C'era un post-it attaccato al frigorifero. Michele lo prese e lo lesse ad alta voce.
"Scusami... Questioni di poche ore. Torno dopo cena. Giulio." Lesse. "Ci ha lasciato soli." Continuò. Io annuii. Avevo più o meno già capito che tipo era Giulio. Ma volevo che la mia idea su di lui cambiasse.
"Che ore sono?" Chiesi. Non sapevo dove fosse il mio telefono. E non volevo nemmeno cercarlo. Troppi ricordi.
"Sono le sette e mezza. Vuoi mangiare qualcosa?" Io annuii. A pensarci non avevo mangiato niente a pranzo e nemmeno a colazione. E avevo fame. Tanta fame. "Okay. Abbiamo pesce, pollo, o ordino qualcosa" Disse lui. Si poteva intuire perfettamente cosa voleva lui.
"Sushi?" Chiesi speranzosa. Lui annuì. Sapevo che era il suo cibo preferito. Ma era anche il mio quindi...
Prese il suo telefono e chiamò un ristorante giapponese che portava il cibo anche a casa. Ordinò del sushi al salmone, sashimi allo stesso pesce per quattro. Io, appena disse per quante persone fosse, lo guardai stupita. Chiuse la chiamata dopo aver detto l'indirizzo. Mi accorsi subito dopo che non aveva detto il nome di chi chiamava.
"Le porzione sono davvero striminzite" Rispose alla mia domanda muta.
"E poi il sushi al salmone non è mai abbastanza" Continuai io.
"Parole sante, Caterina. Parole sante!" E ridemmo. Dio la sua risata. Così melodica come la sua voce. Così.... Perfetta. Sì, era semplicemente perfetta.
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Mai 'Na Gioia || Michele Bravi
RandomUn incontro che cambierà la vita di molte persone. In meglio o in peggio?