Caterina's P.O.V.
Continuò a baciarmi e io lo spinsi ancora più vicino a me finché non si stese accanto a me.
Io, non contenta, lo costrinsi a mettersi sopra di me.Le mie mani andarono ad accarezzargli i capelli e le sue mi accarezzavano le guance.
Non smettemmo di baciarci nemmeno quando sentimmo la porta di camera mia.
Solo mia madre riuscì a farci staccare. Prese Michele per le spalle e lo lanciò a terra.
"Ma che cazzo?!" Urlai scioccata dal comportamento di mia madre.
"Adesso scopi pure in mia presenza?! Io non voglio una puttana come figlia! Vattene da casa mia e non tornare mai più troia!" Strillò ferendomi molto.
Come poteva mia madre aver detto quelle cose?
"Mam-" provai io.
"Niente MAMMA! Tu non sei degna di essere mia figlia! VATTENE DA CASA MIA E PORTA CON TE QUESTO PUTTANIERE DEL CAZZO!" E detto questo se ne andò dalla camera.
Io guardai Michele che era ancora steso atterra. Aveva una faccia a dir poco scioccata.
"Cathy" si avvicinò e mi abbracciò stretto stretto a lui. Da quel calore che sapeva di casa scoppiai a piangere.
"Shh Cathy. Per favore. Non piangere" provò a tranquillizzarmi lui.
"Era seria. Non mi vuole qui" piansi sul suo petto bagnando la maglietta.
"Hey hey Cathy guardami" e alzai gli occhi per vedere i suoi verdi confortanti "vieni da me. C'è posto! Al massimo spediamo Giulio dalla sorella!"
Sorrisi. Qualcuno che mi voleva c'era. Annuii. "G-grazie. D-d-davvero. Graz-ie" singhiozzai.
"Però facciamo una cosa, mhm? Prepariamo le valigie e mandiamo a fanculo i tuoi e usciamo a testa alta okay?" Annuii sorridendo.
Quanto mi può fare felice ancora questo ragazzo?
Preparammo le valigie mentre lui mi sorrideva mettendo in mostra le sue fossette adorabili.
Finito tutto mi prese per mano e uscimmo da quella che era stata per pochissimo tempo casa mia, perché io non la ho mai chiamata casa. Non ho mai sentito il bisogno di chiamare quell'unità familiare (*) casa.
Arrivammo a casa sua dopo un'ora e mezza.
Salimmo i piani di scale in silenzio mentre lui portava le mie valigie visto che mi aveva costretto a lasciargliele.
Entrammo in quella cosa non più sconosciuta dove notai, come l'altra volta, che Giulio non c'era.
"Mi ha scritto prima e mi ha detto che era dalla sorella. Passerà forse sta sera" rispose come se potesse leggermi nel pensiero.
Sorrisi. Forse era un vero sorriso da tanto tempo.
"Sushi?" Propose. Annuii.
Da quel giorno sarebbe iniziata una nuova vita.
Nuova vita = nuovo sorriso.
N/a
Scusate davvero per il ritar
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Mai 'Na Gioia || Michele Bravi
De TodoUn incontro che cambierà la vita di molte persone. In meglio o in peggio?