Capitolo 9

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"Che cazzo ci fai qui? "Chiesi al ragazzo davanti a me.
"Hei tesoro. Modera i termini! "Disse lui con estrema calma.
"Sì... il "tesoro" te lo ficco su per il culo! Stronzo! "Intanto Michele era sempre più spaesato e non capiva niente di ciò che stava accadendo a due metri da lui.
"E... lui? "Chiese il ragazzo davanti a me sorvolando la mia frase.
"Te l'ho detto. È io mio ragazzo"Dissi io e in quel momento Michele tornò con i piedi per terra. "Ah. Tu sei Francesco! Allora... alla fine hai deciso dove? "Disse riferendosi alle sprangate che gli avevamo promesso.
"Davvero? Cate sei seria? Ma è un cesso! Ed è molto più grande di te!"
"Ma che cazzo te ne frega scusa? Scelgo io con chi stare. E di certo non con te! "
"Non la pensavi così quando mi hai baciato"
"Ancora? Francesco sei stato TU a baciare ME! " urlai sempre più frustrata.
"Ma mi sembra che ti sia piaciuto no?"
"Mi ha fatto schifo! E poi... detto tra noi, baci male!" In effetti era una parte vero. Bacia molto male.
"E lui? Bacia bene? " chiese poi. Io arrossii. Non mi aspettavo quella domanda. Michele invece aveva distolto lo sguardo e si stava grattando la nuca per l'imbarazzo. "Si"dissi facendo trapelare un po' di insicurezza.
"Bene. Allora fate pure! Baciatevi"ovviamente lui non ci credeva e non potevo biasimarlo. Io recito da schifo.
"No. I-io non b-bacio a comando"balbettò Michele.
"Tu non decidi quando ci baciamo"dissi invece io arrossendo ancora di più.
"E poi non hai risposto alla sua domanda. Che cazzo ci fai qui eh?! "Continuò Michele incazzato per la sua presenza.
"L'università. Mi hanno preso. E quindi vengo a vivere a Milano" lo disse come se nulla fosse. Come se fosse la cosa più semplice al mondo.
"Ora vi lascio al vostro appuntamento." Disse. Poi guardò me "stammi bene tesoro" stavo per ribattere quando lui chiude la porte del bar dove eravamo.
Una lacrima.
Un'altra lacrima.
Tante altre lacrime.
Due braccia che mi strinsero in un abbraccio caldo. Il profumo di Michele.
Buio.

Dei cretini, comunemente chiamati filosofi ("di sto cazzo" per quelli che ne capiscono qualcosa) dicono che il modo migliore per interrompere le sofferenze era morire. Io mi stavo convincendo sempre di più di questa cosa. Tanto che ormai, nei momenti difficili, il mio cervello si interrompeva. Smetteva di funzionare. Staccava la spina per pochi secondi.
Ecco perché io in quel momento mi ritrovai senza sensi tra le braccia del mio cantante preferito.
Mi svegliai in una stanza che riconobbi subito come la mia stanza, con uno strano calore sulla mano. Mi girai e vidi Michele dormire beatamente seduto con la testa poggiata sulla mia mano. Sorrisi perché era bellissimo.
Sorrisi perché e-MA CHE CAZZO CI FACEVA NELLA MIA CAMERA?!
Spostai la mano da sotto la sua faccia e lui si svegliò regalandomi un sorriso bellissimo contornato dalle sue fossette adorabili.
"Oh mio dio. Cate, come stai?"
"I-io credo b-bene" balbettai ricordandomi l'incontro più che spiacevole.
"Sono contento. Hai dormito per due giorni Cate. Mi hai fatto preoccupare a morte!" Due giorni. Cazzo.
"Mi... Mi dispiace. Non volevo farti preoccupare" dissi mentre una lacrima rigava il mio volto.
"Ehi ehi ehi. Cate. Ti prego. Non piangere" avvicinò una mano per asciugare le lacrime. Il suo viso era sempre più vicino al mio. Mi stavo perdendo in quel mare verde che sono i suoi occhi.
Mi avvicinai anche io.
Ci baciammo.
Non era come i baci con Francesco.
I suoi baci non mi avevano procurato così tanti brividi.
Portai una mano dietro la testa di Michele e avvicinai ancora di più il suo viso al mio.
Approfondí solo dopo un po' il bacio.
I suoi baci erano mille volte più delicati di quelli di Francesco.
Lui non era Francesco.
Lui era la persona che amavo.

Uccidetemi. Ve lo concedo. Fate di me tutto ciò che volete.
Ci ho messo un mese ad aggiornare e per questo mi odio tantissimo.
E comunque grazie per le 1k visualizzazioni. Non me le aspettavo. E sì,sono quelle che mi hanno fatto continuare.

Mi odio con tutta me stessa.

Fatemi soffrire.

Ve lo concedo.

Scusate per la schifezza del capitolo.

Mai 'Na Gioia || Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora