Capitolo 13

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100 giorni. (5 settembre)

100 giorni in cui pensai che avessi fatto solo una cazzata.

100 giorni in cui non feci altro che piangere.

Si, il primo mese passò con calma. Ero felice di stare con Michele. C'era anche la scuola a distrarmi.

Ma la scuola finì.

Le prime vacanze senza i miei genitori chiusa in casa ad aspettare che Michele tornasse da lavoto.

Giulio ormai si era trasferito. Si stancò molto in fretta di vedere me e Michele sempre appiccicati.

Ero sempre sola. Michele era a lavoro o faceva video youtube con altri e quindi non stava mai a casa.

Mi stancai anche io di tutto quello.

Mi mancava la mia famiglia.

Mi mancava la risata acuta di mia mamma.

Mi mancava la mia dolce sorellina.

Mi mancava quando mio padre tornava tardi a casa per il lavoro.

Mi mancavano i pranzi di mia mamma e le cene mio padre.

Mi mancava tutto.

Ma non potevo tornare.

Non potevo fare un torto a me stessa.

Ogni giorno pensai a ciò che mia mamma mi aveva detto. E questo mi teneva lontano dalla voglia di lasciare quella casa che non ritenevo casa mia.

Amavo Michele. Lo amavo così tanto che se fossi andata via ci sarei stata più male che a restare.

Mi ero abituata alla sua presente non molto costante nella mia vita.

E in quel giorno.

In quel 5 settembre.

Quando mancavano esattamente 9 giorni all'inizio della quarta superiore.

Mi arrivò un messaggio che non mi sarei aspettata mai.

Ero sola.

Michele era a lavoro o non so a fare cosa.

Quel messaggio mi sorprese molto.

"Ci manchi. Per favore torna. Ho sbagliato. Ti vogliamo bene. -Mamma"

Nota autrice

Mi continuano a chiedere le mie compagne di far fare pace con la madre alla nostra Caterina.

Capitolo diverso dal solito.

Mi dispiace per il ritardo!

Un baciuccio.
Aurora

Mai 'Na Gioia || Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora