Capitolo 7

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| NOTA AUTRICE |

Eheh...

Se avete capito più o meno come sono.... Avrete sicuramente intuito che io non pubblico mai ad orari decenti...

E mi dispiace... Davvero però è come sono io... 

POESIATIME:

Con un giorno in più e con i passi piccoli di questa storia spero di creare un mondo più vero dove la gente non avrà mai paura. Spero che questa storia possa regalarvi un sorriso anche prima di dormire...

Che poetessa che sono... Eheh... No, okay... torniamo alla storia... scusate se ho messo "NOTA AUTRICE" all'inizio ma mi dovevo scusare quindi....

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Mi svegliai con la luce che penetrava dalla finestra che mi colpiva il volto. La mia testa era ancora appoggiata al petto di Michele. Siccome io di solito la notte mi agito molto pensavo di essere in una posizione completamente diversa da quando ci siamo addormentati, ma l'unica cosa diversa era il fatto che la mia gamba destra era sopra la sua vita e il mio piede andava dall'altra parte del suo corpo e la sua mano sinistra era sopra la mia coscia coperta dal pantalone di tuta datomi la sera prima come pigiama.

Lo stavo guardando ed era incantevole. I capelli biondi, con la luce del sole, si notavano ancora di più. La maglietta che indossava era leggermente alzata. Forse quando avevo alzato la gamba si era alzata anche la maglietta. La vita era completamente scoperta e si poteva notare che aveva anche un fisico perfetto. Non aveva la 'pancetta' come dice lui. Anzi... Di certo non c'erano gli addominali perchè era perfettamente magro.

A quella vista celestiale arrossii e spostai la gamba rimettendola stesa. Con quel movimento anche la sua mano si spostò e quindi, di rimando, lui si svegliò rivelando due bellissimi occhi verdi.

Feci subito finta di dormire. Mi vergognavo tantissimo di stargli attaccata come se lui fosse il mio salvagente. Ma infondo lo era. Era lui che mi salvava in qualsiasi momento della giornata con solo una canzone.

Incominciò ad accarezzarmi i capelli e così decisi di 'svegliarmi'.

"Buongiorno" Sussurrò. Io allora arrossii ancora di più. Sul suo viso allora si formò un sorriso dolce e mostrò le sue meravigliose fossette.

"Giorno" Dissi io fingendo la voce assonnata. Mi misi seduta e quindi mi liberai dalla presa delle sue braccia.

Lui si alzò e andò in bagno. Andai in sala dove trovai la Signora Longari, il suo cane, stesa sul divano. Mi sedetti di fianco e la presi in braccio e lei incominciò a leccarmi tutta la faccia. La Signora Longari era un bulldog francese nero. Aveva sempre i denti di fuori. Ed era bellissima. Io non amavo particolarmente i bulldog a lei era semplicemente adorabile.

"Vedo che avete fatto già amicizia" Mi disse Michele dietro di me.

"Come si fa a non voler bene alla Signora Longari?" Chiesi io ironicamente. Mi ricordai di colpo che quel giorno era il mio compleanno e che, in teoria, avrei dovuto passarlo con la mia famiglia. Posai il cane sul divano e mi incupii un po'. Non potei trattenere una lacrima che mi bagnò la guancia destra. La asciugai cercando di non farmi vedere da lui. Ma purtroppo si accorse della lacrima.

"Ehi, ehi, che hai?" Mi chiese sedendosi vicino a me e girandomi il volto in modo che potessi guardarlo negli occhi.

"E' che oggi è il mio compleanno e ci tenevo a festeggiarlo con i miei ma arriveranno domani" Dissi cercando di riprendermi.

"Oh. Adesso però mi fai un sorriso e mi aiuti a preparare la colazione che io sono proprio negato!" Io sorrisi e poi guardai l'orologio attaccato alla parete davanti a me.

Mai 'Na Gioia || Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora