CAPITOLO 23

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Un acuto dolore allo stinco svegliò Draco a un'ora indecente. L'istinto di sopravvivenza si fece sentire immediatamente, e Draco si alzò dal letto con la bacchetta in mano.

"No... No.... per favore no... no, no", un mormorio soffocato e angosciato provenne da Hermione. Rendendosi conto che era stata lei a prenderlo a calci, si rilassò per un momento, ma Hermione continuò la sua supplica addolorata. "No, non può essere... No... no...".

Un movimento dietro la sua testa fece sussultare Draco finché non vide che era la mostruosità rossa del gatto di Hermione piantata saldamente sul suo tavolino, che agitava i suoi occhi gialli tra la sua padrona e Draco come per dire: "Beh, non stare lì, fai qualcosa idiota".

Draco le toccò la spalla con una mano timida e le diede una leggera scossa. "Granger... Granger svegliati!"

Continuava a gemere e a torcere le gambe intorno alle coperte, il viso accartocciato dalla disperazione. Draco risalì sul letto accanto a lei e la strinse forte al petto. "Granger, stai bene, va tutto bene...va tutto bene, va tutto bene..." Sussurrò in modo rassicurante finché non sentì i suoi tremori cessare e lei si svegliò di scatto.

"M-Malfoy?" I suoi occhi si spalancarono, ancora impauriti, come se tutto ciò che aveva afflitto i suoi sogni fosse ancora nel suo campo visivo. La sua espressione si trasformò rapidamente in una di imbarazzo.

"Oh mio Dio, mi dispiace tanto, non volevo... Oh mio Dio!" Scoppiò in lacrime rumorose e Draco guardò impotente, incerto su cosa ci si aspettasse da lui in quella situazione. Lei si strinse tra le sue braccia, cercando disperatamente di trattenere le lacrime e riprendere fiato.

"Vuoi che chiami qualcuno?"

A quanto pare era la cosa sbagliata da dire, perché chiuse gli occhi e scosse la testa furiosamente.

"No! Per favore... per favore, solo... Potresti ... Potresti massaggiarmi la schiena?" La richiesta arrivò con una voce così bassa e rotta che fece pensare a Draco che si aspettava che lui la rifiutasse.

La convinse a tornare di nuovo su un fianco in modo da potersi sistemare dietro di lei, ancora insicuro del suo ruolo. Sollevò con cautela una grossa mano e la mosse in lenti cerchi sulla pelle della sua schiena.

"È così che intendevi?"

La testa di Hermione fece un cenno del capo, e lui continuò a massaggiarla, mentre il suo respiro rallentava a un ritmo più rilassato. Dopo qualche minuto, emise un sospiro soddisfatto e si accoccolò più vicino al suo petto.

"Meglio?"

"Molto, grazie."

"Vuoi... Vuoi parlarne?"

Draco sentì il suo cambiamento, presumibilmente mentre decideva se condividere o meno.

"Non adesso. Penso che dormire sarebbe la cosa migliore".

"Va bene." Cercò di assumere un tono neutro, ma Hermione era troppo intelligente per non notare l'insicurezza.

"Mi hai davvero aiutata", sussurrò, e gli premette un bacio sulla spalla. "Intendevo quello che ho detto prima. Anch'io ho bisogno di te."

Quando si addormentò pochi minuti dopo, Draco si crogiolò nella crescente sensazione di orgoglio di aver confortato con successo Hermione nel momento del bisogno. Forse, pensò, mentre il sonno finalmente lo reclamava, non era poi così male in tutta questa faccenda della relazione.

Mi va bene così.

****

Draco si svegliò con il più paradisiaco odore del caffè, del tè e di quelle che avrebbe immaginato fossero frittelle. Era solo nel letto, ma un leggero ronzio proveniente dalla direzione della cucina gli indicò dove si trovasse Hermione. Indossando i boxer scartati a terra, si addentrò nel corridoio e si fermò sulla soglia della cucina.

Remain Nameless - TRADUZIONE ITALIANA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora