"Granger ma quanto manca per questo maledetto posto? Pensavo avessi detto che sapevi dove andare!" Brontolò Draco, arrancando nella scia di Hermione. Hermione non rispose, ma rilesse il foglietto di carta che aveva in mano.
"Dovrebbe essere qui. Mia madre ha detto di cercare il vicolo tra il negozio di cappelli e.... ah! L'ho trovato!" esclamò trionfante. Nonostante l'Incantesimo Ammortizzante alle calcagna, Hermione era stata vicina a piagnucolare insieme a Draco per la quantità di camminate necessarie per trovare lo speakeasy. Le strade acciottolate e le scarpe da donna non erano un'accoppiata vincente.
Provò anche un dolore ai muscoli delle gambe, ma quello per essere stata piagata su diversi tipi e altezze di tutti i mobili della loro suite.
Raggiungendo la fine del vicolo, Hermione vide una figura vestita di nero appoggiata all'edificio, con il fumo di sigaretta che gli usciva dalla bocca e si dissipava nell'aria della notte estiva. Draco le prese la mano alla vista dell'uomo, e Hermione gli diede una stretta rassicurante.
L'uomo li guardò con disinteresse, aspettando che lei o Draco parlassero mentre si avvicinavano.
Hermione si schiarì la gola. "Charles de Gaulle?"
L'uomo annuì e, strizzando l'occhio, si fece da parte per aprire una porta che sembrava fondersi perfettamente con le pareti circostanti. Contenta di aver dato la password corretta per entrare, un eccitata Hermione tirò Draco dietro di sé nel corridoio buio.
La madre di Hermione le aveva raccomandato questo sfuggente club di bevute, avendolo trovato durante la luna di miele dei Granger, e si era assicurata di avvertirla che la password cambiava ogni mese, di solito per onorare un personaggio storico famoso o un periodo di tempo diverso. Una rapida richiesta da parte di Hermione alla loro concierge e lui aveva ottenuto il tema e la password corretti per lei nel giro di un'ora.
Il corridoio buio si voltò e camminarono lungo un altro corridoio fiancheggiato da lampade a gas su misura. In fondo alla sala, un sipario di velluto aspettava insieme a una giovane donna vestita con l'impeccabile moda degli anni '40.
"Bienvenue," cinguettò e scostò le tende una volta che raggiunsero la fine.
Si accovacciarono dentro e Hermione si sentì come se avesse usato di nuovo la sua Giratempo. Erano entrati in un locale sotterraneo uscito direttamente dalla Francia occupata dalla Seconda Guerra Mondiale. Bassi tavolini da caffè disseminavano il club buio, l'aria nebbiosa dal fumo delle sigarette degli ospiti degli anni passati e di stasera. I camerieri in costume si facevano strada abilmente tra i tavolini per consegnare da bere agli avventori; i camerieri vestiti con abiti da soldato e le cameriere in uniforme da infermiere. Anche se le uniformi maschili erano molto più strette e le gonne femminili molto più corte di quanto fosse probabilmente storicamente accurato, rifletté Hermione.
Nell'angolo più lontano, Hermione poteva sentire un cantante che accompagnava una band jazz dal vivo che suonava una melodia dolce. Tra le coppie ondeggianti sulla pista da ballo affollata, riusciva a distinguere la cantante dai capelli scuri che canticchiava, il suo abito da cocktail di paillettes argentate che luccicava nella penombra, una stola di visone intorno alle spalle.
I genitori di Hermione avevano parlato con affetto del loro tempo trascorso in quella piccola gemma parigina nascosta. A quanto sembrava, durante la loro visita, la parola d'ordine era stata "Marie Curie" e i camerieri sfoggiavano camici da laboratorio e bevande servite in bicchieri e provette.
Il menu dei cocktail di quella sera elencava per lo più bevande a base di gin, Hermione ordinò coraggiosamente per lei e Draco. Fino a quel momento era rimasto in silenzio, appoggiandosi allo schienale della sedia di legno e lanciando occhiate furtive in giro per la stanza. Dal leggero solco della fronte e dalla mascella stretta si capiva che l'ambiente sconosciuto lo rendeva un po' nervoso.
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Remain Nameless - TRADUZIONE ITALIANA
FanfictieCome si sentiva? sembrava che si stesse tenendo insieme a malapena. Lei, tra tutte le persone avrebbe dovuto evitarlo. O urlare contro di lui, lanciargli qualche maledizione, sputargli addosso. Tirare fuori la sua bacchetta e spazzarlo via dalla fac...