CAPITOLO CINQUE

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L'aria gelida sui loro corpi sudati, non era piacevole. Harry si sollevò a sedere, passandosi le braccia intorno al corpo e controllando il suo Omega. Louis inclinò la testa di lato e gli sorrise, gli occhi lampeggiarono di viola prima di chiudersi languidamente. Un attimo dopo, iniziò la trasformazione. Al posto del ragazzino dagli occhi blu, c'era un lupo di stazza media, il pelo grigio chiaro lungo e morbido. L'animale si gettò a terra, rotolandosi contento e uggiolando. Harry rimase incantato a fissarlo, prima di trasformarsi a sua volta in un grosso lupo marrone, con il pelo corto e lucido. L'Alpha ululò, il suono alto e forte che rimbombava nella foresta. Il suo Omega saltò sulle quattro zampe e cominciò a correre, era velocissimo. Harry sentì, nella propria mente, Louis chiamarlo: "Bli med meg" (vieni con me), subito scattò dietro di lui.

Corsero nel bosco, rincorrendosi e saltandosi addosso felici. Harry era più grosso e forte, ma Louis era veloce e agile. Dopo diverso tempo, ormai esausti, tornarono verso il punto in cui avevano abbandonato i vestiti. Harry, tornato umano, sedette stancamente per infilarsi i pantaloni e disse: "Ormai è quasi l'alba, mio Omega. Devo tornare al villaggio, prima che faccia giorno". Anche Louis si ritrasformò, lasciandosi cadere stancamente al suo fianco e poggiando la testa su una gamba del maggiore. Harry gli sorrise teneramente, passandogli una mano trai capelli castano chiaro. Il minore gli chiese, senza alzare lo sguardo: "Elsker du meg?" (Mi ami?). La sua voce era dolcissima, musicale. Harry gli sollevò il viso con una mano, fissandolo con uno sguardo intenso: "Sì, mio Omega, ti amo e tu verrai con me, al villaggio. Ora che ho scelto il mio compagno, sarò il capobranco e tu, sarai sempre al mio fianco". L'Omega si sollevò a sedere, annuendo. Fortunatamente Louis sembrava comprendere perfettamente la sua lingua, Harry si chiese perché parlasse così poco e si esprimesse esclusivamente in quell'idioma nordico. Il più giovane gli rivolse un cenno con la testa e l'altro lo fissò, confuso. "Shh" fece Louis, mettendosi un dito sulle labbra e facendo la stessa cosa all'Alpha, con l'altra mano. Harry corrugò la fronte, mentre l'Omega ritraeva la mano, certo di essere stato compreso. I suoi occhi lampeggiarono di un viola chiaro, una luce che li illuminò facendo quasi sobbalzare Harry. Poi, il giovane iniziò a muovere lentamente una mano, disegnando dei piccoli cerchi. Il gesto, lento e ripetitivo era quasi ipnotico. "C-cosa?" chiese il maggiore, Louis si limitò a sorridergli, muovendo la mano in avanti. Una brezza leggera si sollevò improvvisamente, portando verso di loro delle foglie di vari colori. Louis fece di nuovo un cerchio con la mano e le foglie presero a vorticare intorno a loro, compiendo delle piccole evoluzioni. Harry rimase senza parole, il viso di Louis era gioia pura, mentre gli sussurrava: "Jeg elsker deg" (Ti amo).

Impiegarono quasi mezz'ora per raggiungere la baita in cui Harry viveva con sua madre, passarono dal retro per non farsi scoprire e raggiunsero la camera da letto dell'Alpha. Si accoccolarono nel letto singolo di Harry, che si ripromise di costruire al più presto una casetta per sé e il suo Omega, con abbastanza spazio anche per i loro futuri piccoli. Era felice ed entusiasta. Louis si addormentò quasi subito, la testa appoggiata sul petto dell'Alpha, ma Harry rimase sveglio a lungo, ripercorrendo gli avvenimenti della giornata e facendo programmi per il futuro. Si sentiva così fortunato, ad aver incontrato il giovane Omega. In un solo giorno, tutta la sua vita era cambiata. Non solo aveva trovato il suo compagno, ma si erano legati, si erano amati e confessati i reciproci sentimenti. Certo, non si aspettava che le cose andassero sempre bene, come quel giorno. Probabilmente, sua madre e si suoi amici lo avrebbero rimproverato per aver agito in modo avventato, ma non si sarebbe mai pentito. Sapeva molto poco di Louis, eppure si fidava istintivamente di lui anche se era diverso da tutti gli altri lui che aveva conosciuto. Non solo era un Omega maschio, ma era di un altro branco e di un'altra razza. Era taciturno e misterioso, ma il suo sorriso illuminava ogni cosa. Quando aveva compiuto quegli strani gesti e fatto muovere le foglie, Harry si era sentito lusingato perché l'Omega gli aveva mostrato qualcosa sicuramente molto speciale per lui. C'erano molte cose di cui avrebbero dovuto parlare, a breve. 

Dolce Omega? - Larry Fanfiction Omegaverse MpregDove le storie prendono vita. Scoprilo ora