CAPITOLO VENTUNO

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Qualche ora dopo, Harry raggiunse a passo lento l'abitazione della guaritrice, mosso più che altro dalla curiosità. Trovò la porta aperta ed entrò nell'anticamera, dove trovò Anne e Liam, intenti a parlare con Wacana che teneva tra le braccia un fagottino. Gli occhi dei tre erano fissi sulla neonata, il capobranco si bloccò sul posto. "Ciao, Ella Hannah" stava sussurrando dolcemente il Beta: "Io sono lo zio Liam, il tuo zio preferito". Anne e Wacana ridacchiarono, poi la madre di Harry osservò incerta: "Credo che abbia gli occhi di Louis, mi sembrano blu". Harry si schiarì la voce per interromperli e i tre lo fissarono, sorpresi. "Wacana" esordì in tono distaccato, lottando contro se stesso per non fissare la bambina appena nata: "Mia madre mi ha detto che hai delle informazioni importanti, è vero?". Il capobranco rimase a distanza, la postura rigida ed il tono formale. La guaritrice passò la bambina ad Anne ed annuì, facendo qualche passo verso l'Alpha,mentre spiegava: "Sì, Alpha, devo comunicarti che il calcolo iniziale del concepimento di Ella era errato. Tempo fa, avevo sentito parlare di un fenomeno molto raro chiamato superfetazione tra gli umani, accaduto circa una decina di volte nella storia in cui è accaduto che un uovo sia stato fecondato durante la gravidanza". Wacana fece una pausa, Harry le fece cenno di proseguire con la mano, cercando di nascondere la propria confusione. "In alcune razze selvatiche, ad esempio la lepre, il meccanismo del concepimento, in pratica il calore, si attiva pochi giorni prima del parto, in questo modo per un breve periodo nell'utero sono presenti il cucciolo pronto a nascere e quello appena concepito. In questi casi si parla di superconcepimento". L'Alpha la fissò con aria perplessa, chiese incerto: "Vuoi dire che la bambina è stata concepita prima della nascita di Evan?". La guaritrice annuì: "Esattamente, probabilmente qualche giorno prima". Harry spalancò gli occhi, balbettando: "Qualche giorno prima del parto, io e Louis abbiamo fatto l'amore ed il suo odore era intossicante, poteva essere in calore? Abbiamo davvero concepito Ella?". Prima che Wacana potesse rispondere, la sua assistente Valda arrivò di corsa, informandola: "La pressione sta scendendo, Waca, devi venire subito". "Che succede?" chiese Harry, allarmato ma la guaritrice corse via, insieme all'assistente, senza dire nulla. Liam fissò Harry e poi Anne, visibilmente spaventato: "Si tratta di Louis, vero?".

Un'ora dopo, l'altro assistente di Wacana Tribet li raggiunse per riportare Ella da Louis e li informò che la situazione era ora stabile e l'Omega stava molto meglio. Anne sorrise e gli porse la bambina, mentre Liam chiedeva se era possibile vedere Louis. "Tra poco, probabilmente" rispose cauto Tribet: "Chiedo a Wacana", poi sparì portando con sé la neonata. Harry stava ancora processando quanto appreso poco prima dalla guaritrice, inoltre era preoccupato per Louis. Anche se non erano più legati, il suo Alpha continuava a cercarlo, considerandolo sempre il suo Omega. Dopo una ventina di minuti, Tribet tornò per confermare che potevano vedere Louis per qualche minuto, raccomandandosi di non farlo stressare troppo perché era ancora debole. Anne e Liam entrarono subito, Harry li seguì a passo lento, ancora sconvolto nello scoprire che effettivamente Ella era sua figlia e che Louis non lo aveva mai tradito. Avrebbe dovuto ascoltare sua madre, che gli aveva più volte assicurato che Louis era sempre stato solo e non aveva mai lasciato casa loro, dal momento in cui si erano legati. Ma, il suo orgoglio ferito aveva preso il sopravvento e da quando aveva iniziato ad avere rapporti con Zayn, si era lasciato distrarre dal bruno convincendosi di dover dimenticare l'Omega e i bambini, per il proprio bene.

Entrati nel piccolo ambulatorio di Waccana, notarono Ella addormentata in una piccola culla posizionata accanto al letto di Louis. L'Omega era appoggiato alla spalliera del letto, pallido ma sorridente mentre parlava a bassa voce con Evan, che sedeva accanto a lui, accuratamente mantenuto con un braccio dall'Omega. Il bambino aveva ormai otto mesi e sapeva reggersi da solo, oltre a iniziare a balbettare qualche parola. "Pa-p" balbettò con molta difficoltà il piccolo Evan, sputacchiando leggermente e facendo sorridere divertito il giovane Omega, che lo corresse dolcemente scandendo la parola: "p-a-p-p-a, Evan. Jeg er pappa Louis" (Papà, Evan. Io sono papà Louis).

Harry sbuffò, di cattivo umore, ricordando la discussione avuta proprio a proposito della lingua da insegnare al bambino. Ma si morse la lingua, consapevole di non essersi comportato bene e di non avere alcun diritto di interferire con le scelte dell'Omega, avendolo praticamente abbandonato. Il senso di colpa gli pesava come un macigno sul petto, mentre si imponeva di restare calmo per cercare di rimediare ai propri errori. Anne e Liam si avvicinarono al letto, per osservare la piccola Ella da vicino. Louis li salutò con un cenno del capo ed un sorriso, riportando subito la propria attenzione sul bambino. Anche l'Alpha si avvicinò, titubante, fermandosi a un passo dall'Omega e spostando lo sguardo dalla piccola nella culla al bimbo più grande, incapace di pronunciare una sola parola. Erano i suoi figli, avrebbe desiderato prenderli in braccio e stringerli a sé, ma ancora non poteva. Aveva spezzato il legame con Louis, cancellato dalla mente per mesi il pensiero di Evan e della bambina in arrivo, permettendo alla propria arroganza di ottenebrargli la mente e mettere a tacere il proprio cuore. Si era gettato nella relazione puramente fisica con Zayn, appagato dal modo in cui l'altro Alpha gli aveva ceduto il controllo ed ora, si vergognava, per aver usato uno dei suoi migliori amici, pur perfettamente conscio che non sarebbe mai riuscito ad amare il moro.

Dolce Omega? - Larry Fanfiction Omegaverse MpregDove le storie prendono vita. Scoprilo ora