CAPITOLO QUINDICI

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QUATTRO MESI DOPO

Mancavano pochi giorni alla data prevista per il parto, così Harry aveva cercato di essere a casa il più possibile per stare vicino al suo Omega. Louis era diventato irrequieto nell'ultimo periodo e l'Alpha avvertiva un forte istinto di protezione verso di lui. A cinque giorni dal termine previsto della gravidanza, Harry decise di prendersi la giornata libera per trascorrere del tempo con il suo compagno, dato che per diverse sere di seguito era rientrato molto tardi, trovandolo già addormentato, per affrontare alcune divergenze tra membri del branco. Ora che la situazione si era risolta, ne aveva approfittato per passare del tempo con il suo giovane Omega. Louis aveva sorriso raggiante quella mattina, quando il suo Alpha gli aveva comunicato che avrebbero trascorso tutta la giornata insieme. Harry si sentiva stranamente nervoso. Nonostante fossero legati da molti mesi, non erano mai stati così tanto tempo insieme. Infatti, subito dopo il loro incontro, era stato assorbito dalle responsabilità di capobranco e di solito trascorrevano insieme giusto il tempo dei pasti e la notte, quando erano impegnati di solito a dormire o fare l'amore. Non avevano mai parlato molto, anche perché Harry non conosceva affatto la lingua che l'altro parlava, anche se inspiegabilmente la maggior parte delle volte riusciva ad intuire il senso delle sue parole. Appena svegli, l'Alpha aveva detto a Louis che sarebbe rimasto con lui quel giorno, poi era sceso in cucina per prendere la colazione e portarla in camera al suo compagno. Al piano di sotto, incontrò sua madre che dormiva in una stanza al piano terra, concedendo la giusta privacy alla giovane coppia. "Buongiorno, caro" lo salutò la madre, mentre si dirigevano entrambi in cucina: "Come sta Louis?". Harry sorrise istintivamente, come faceva ogni volta che pensava al suo Omega ormai prossimo al parto. "Sta bene, mamma" rispose: "Solo un pò nervoso, credo". "Non è facile capirlo, vero?" fece Anne, comprensiva: "A volte vorrei chiedergli se gli serve qualcosa, quando tu non ci sei, ma è sempre molto riservato e poco loquace". Harry fece una smorfia e la donna aggiunse: "Non fraintendermi, Harry, vedo che sei felice con lui ed è un bravo ragazzo ma in una coppia la comunicazione è importante. Con il tempo, spero che riuscirà ad aprirsi con te". L'Alpha annuì, pensieroso: "Io stavo pensando di studiare la sua lingua, anche se per imparare una frase ci ho impiegato una vita".

Harry portò a Louis la colazione in un vassoio, insieme ad un piccolo vaso con una rosa rossa, proveniente dalla serra del villaggio. L'Omega era sveglio ma non si era alzato, sedette sul letto e sorrise felice vedendo il suo compagno. "Takk, min elskede" (grazie, amore mio) gli disse il giovane, facendogli cenno di raggiungerlo a letto. Sedettero vicini, le spalle appoggiate alla testiera del letto. Harry fissò incantato il suo Omega che mangiava con estrema grazia. Non aveva preso molto peso durante la gravidanza, il giusto gli aveva detto Wacana, perché mangiava in modo equilibrato e lentamente. Harry era fiero di lui. Terminata la colazione, l'Alpha prese il vassoio e si alzò per appoggiarlo sulla scrivania, voltandosi poi verso il suo compagno per parlargli in tono amorevole: "Stavo pensando che dovremmo cominciare a scegliere un nome per il bambino, tra pochi giorni nascerà e non ne abbiamo mai parlato". L'Omega lo fissò con un sorriso malizioso, Harry avvertì il corpo essere percorso da un brivido di desiderio, percependo un profumo delizioso provenire dal suo compagno. Louis si passò la lingua sulle labbra, sussurrando: "Jeg vil ha deg" (ti voglio). L'Alpha percorse con lo sguardo il suo Omega, il corpo reso più morbido ed arrotondato dalla gravidanza, i seni leggermente ingrossati che lo facevano impazzire, al pensiero che presto avrebbe allattato il loro bambino. Il respiro accelerato, si avvicinò, poggiando un ginocchio sul letto mentre si chinava per catturare le labbra rosee e morbide in un lungo bacio appassionato. Louis gli passò le braccia dietro il collo, attirandolo contro di sé con un gemito. L'Alpha si mantenne per non cadergli addosso, temendo di fare del male al bambino. Louis mugolò nel bacio, agitandosi sul letto, l'odore invitante del suo liquido lubrificante che colpiva le narici di Harry. Ritraendosi per prendere fiato, l'Alpha ansimò in preda all'eccitazione, sentiva il proprio membro già eretto premere contro la stoffa dei pantaloni. "Alpha" sussurrò il più giovane, gli occhi più scuri per il desiderio, Harry si liberò velocemente dei pantaloni e de boxer, sdraiandosi sulla schiena, accanto a lui. Louis gli rivolse uno sguardo ammiccante, sollevando sui fianchi la lunga camicia che indossava per comodità, i minuscoli slip sotto erano già impregnati dei suoi umori. L'Alpha ringhiò alla vista, mentre l'Omega ridacchiò liberandosi dell'intimo e sedendosi a cavalcioni sopra di lui. "Oh, mio Omega" mormorò con voce roca Harry, ammirando la visione eccitante e adorabile sopra di lui. Il tessuto leggero della camiciola celeste lasciava intravedere i capezzoli turgidi, il viso dai tratti decisi era addolcito dall'espressione quasi timida del più giovane, mentre i suoi occhi di un blu più scuro del solito brillavano malizia e consapevolezza. Louis mosse i fianchi, strusciandosi contro il membro duro e umido del suo Alpha. Harry portò le grandi mani intorno alla sua vita, per guidarne i movimenti. Anche se il suo lupo bramava una penetrazione immediata, per reclamare il suo compagno e morderlo di nuovo, il maggiore sapeva di doversi trattenere per non fare del male al più giovane, ormai al termine della gravidanza. Il suo sguardo si posò con un lampo di orgoglio sul ventre perfettamente arrotondato. Il pensiero del bambino, frutto del loro amore, lo eccitò ancora di più e sentì la propria erezione pulsare dolorosamente. Comprendendolo, come sempre, il suo giovane Omega si sollevò per portare la punta del suo membro tra le proprie natiche, calandosi lentamente su di lui, usando entrambe le mani per allargare la propria apertura gocciolante, con un'espressione maliziosa e lo sguardo adorante, fisso sul suo Alpha. Harry si perse in lui, dimenticando completamente qualunque cosa, sollevò istintivamente i fianchi per affondare dentro di lui, inarcandosi sul materasso e gemendo alla sensazione. "Oh, mio, mio dolce Omega" mormorò, mentre veniva avvolto nel canale stretto e naturalmente lubrificato. Nonostante Louis provenisse da luoghi freddi, il suo corpo era bollente in quel momento. L'Omega si inarcò sul corpo dell'Alpha, gettando indietro la testa per mugolare di piacere quando il membro del maggiore toccò il suo punto di maggior piacere. Iniziarono a muoversi freneticamente, le mani di Harry si mossero sotto la camiciola per afferrare e strizzare i capezzoli gonfi e sensibili, resistendo all'istinto di morderlo, ma sentendo il nodo formarsi nel corpo accogliente del suo compagno. Il membro dell'Alpha si allargò per riempire completamente il suo Omega, il corpo scosso da spasmi di piacere e la bocca socchiusa mentre gemeva, il membro rigido che sfregava contro l'addome del maggiore. Con un grido strozzato, Louis si irrigidì e venne, contraendosi attorno all'erezione dell'Alpha che ringhiò possessivo, riversandosi dentro il suo Omega.

Dolce Omega? - Larry Fanfiction Omegaverse MpregDove le storie prendono vita. Scoprilo ora