CAPITOLO NOVE

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A un mese dalla cerimonia, Harry decise di festeggiare il loro anniversario e si prese un giorno libero. Tenendosi per mano, fecero una passeggiata al limite del bosco, fissandosi negli occhi e baciandosi. "Ti ringrazio, mio Omega" sussurrò emozionato Harry: "Questo mese insieme, è stato il più bello della mia vita". Tirò fuori dalla tasca una scatolina e la porse a Louis, sussurrando: "Questo è per te, mio dolce Omega", si morse un labbro prima di aggiungere esitante: "Jeg ga deg en gave" (ti ho fatto un regalo). Probabilmente la sua pronuncia era pessima, ma il sorriso di Louis lo ripagò per tutti gli sforzi compiuti per cercare di identificare la lingua del suo compagno. Il più giovane scosse la testa, gli occhi lucidi e le guance rosse, mentre afferrava il suo regalo e lo apriva con mani tremanti, sussurrando: "Takk, min elskede" (grazie, amore mio). Dalla scatolina, emerse una collana artigianale di pietre verdi ed azzurre, molto delicata ma anche luminosa. Louis la indossò subito, baciando sulle labbra il suo Alpha e sussurrando con voce tremante: "Jeg har også en overraskelse" (anche io ho una sorpresa). Harry lo fissò in attesa, avrebbe adorato qualunque cosa gli donasse il suo Omega. Il più giovane gli prese una mano e se la portò sul ventre, mormorando dolcemente: "Et barn, min elskede" (un bambino, amore mio). Harry spalancò gli occhi, balbettando confuso e felice: "S-sei sicuro? V-voglio dire, dobbiamo farti vedere subito dalla nostra guaritrice! Oddio!". Un richiamo li fece voltare di scatto. "Harry!" urlò Niall, correndo verso di loro seguito da Zayn. "Alpha!" lo apostrofarono entrambi, visibilmente agitati: "Devi venire subito!".

Harry accompagnò Louis a casa, raccomandandogli di aspettarlo nella loro camera mentre si occupava di un'emergenza. L'Omega si limitò ad annuire, salendo lentamente al piano di sopra. Sollevato nel saperlo al sicuro, l'Alpha raggiunse i suoi migliori amici che lo aspettavano nello spiazzo al centro del villaggio con altri membri del branco. "Che succede?" chiese, preoccupato. Altor, un giovane Alpha a capo della squadra di ricognizione, lo informò: "Abbiamo avvistato un gruppo di lupi sconosciuti, non lontano dal villaggio". "Quanti sono?" chiese Harry, rigido. "Una decina, circa. Da quello che abbiamo visto, portano con sé dei bastoni simili a torce ed altre armi". "Dobbiamo considerarli ostili" ipotizzò Harry. "Di che razza sono?" chiese Zayn, sospettoso: "Sono lupi della Tundra?". Harry lanciò uno sguardo ammonitore all'amico, comprendendo i suoi sospetti. "Non li abbiamo visti bene" replicò Altor, a disagio. "Pensi che siano qui per il tuo Omega, Harry?" gli sussurrò in un orecchio Niall. Il capobranco sospirò, ordinando di organizzare dei continui turni di guardia a tutti gli ingressi del villaggio. Al momento, non c'era niente di sicuro, ma dovevano essere pronti in caso di attacco.

La settimana successiva, dopo colazione, si recò dalla guaritrice del villaggio per prendere un appuntamento. Louis era sempre più assonnato e stanco, così Harry gli aveva suggerito di riposare, mentre lui sarebbe andato dalla donna per fissare una visita il prima possibile. Fortunatamente, i lupi avvistati nella foresta giorni prima, non si erano più visti e l'Alpha si sentiva abbastanza tranquillo. Si diresse verso la casetta di Wacana a passo veloce, sperando che nessuno lo notasse. Era una donna di mezza età e discendeva da una stirpe di guaritori. Da più di quindici anni, curava i membri del branco e tutti riponevano in lei la massima fiducia. Fisico asciutto e capelli rossi, la guaritrice Beta lo accolse con un sorriso. "Benvenuto, Alpha Harry!" lo salutò allegra, chiedendo poi il motivo della sua visita. Harry si accomodò su una sedia ed accettò una tazza di the, mentre spiegava, in tono serio: "Il mo Omega pensa di aspettare il nostro primo piccolo, Waca. Voglio che lo visiti prima possibile, ma deve rimanere tra noi, per il momento". La donna annuì, comprensiva: "Capisco, Alpha. Il vostro legame è nuovo ed i primi mesi di gravidanza, sono molto delicati. Puoi portarmelo questa sera, dopo il tramonto . Sono ansiosa, di conoscerlo".

Come concordato con la guaritrice, Harry accompagnò Louis da lei la sera stessa. L'Alpha lo tenne per mano durante il breve tragitto, senza riuscire a nascondere il suo enorme sorriso. Se Wacana avesse confermato la gravidanza, tra pochi mesi avrebbe stretto tra le braccia il suo primo figlio. La donna li aspettava sulla soglia della sua casa, con un sorriso e gli occhi che brillavano. Li fece accomodare nel suo studio e rivolse qualche domanda a Louis, in tono gentile. "Come ti senti, Omega Louis?" domandò in tono rispettoso e chinando il capo, riconoscendo la sua posizione di compagno del capobranco. "Jeg har det bra" (sto bene) rispose la voce melodiosa del giovane, che si voltò verso l'Alpha come per chiedere il suo appoggio. Harry annuì, decidendo di intervenire, per facilitare il lavoro della donna: "Sta bene. Wacana. Si sente solo debole e stanco. Ci siamo legati più di un mese fa e, penso, che fosse in calore, in quel momento". La guaritrice annuì, pensierosa: "Avrei bisogno di informazioni più precise. Se effettivamente era in calore, quanti anni ha e da quanto tempo è fertile. Ritengo che, questo mese, non sia arrivato il suo periodo e per questo ti ha detto di aspettare un bambino". "Ja, Wacana" (sì, Wacana) rispose Louis, in tono sicuro, aggiungendo poi "Jeg er 18 år gammel" (ho 18 anni). La donna gli rivolse un sorriso quasi materno, osservando: "Sei davvero molto giovane, Omega Louis", si rivolse poi al capobranco: "Ora, devo visitarlo, Alpha. Potresti andare nell'altra stanza?". Riluttante, Harry annuì e uscì, chiudendosi la porta alle spalle.

Dolce Omega? - Larry Fanfiction Omegaverse MpregDove le storie prendono vita. Scoprilo ora