CAPITOLO DUE

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Incontrò uno specchio d'acqua e si fermò afissare il proprio riflesso. I suoi capelli ricci erano marrone scuro, come ilsuo manto di lupo. Gli occhi verdi come le foreste in cui aveva sempre vissuto,con i propri simili. Era più alto degli altri Alpha, i muscoli forti che siintravedevano, sotto gli abiti che indossava. Una camicia verde smeraldo, unagiacca di pelle marrone, dei morbidi pantaloni di tessuto elastico ed un paiodi stivaletti leggeri. Il suo viso era attraente e proporzionato, la pelleliscia e priva di imperfezioni. Il suo carattere dominante ed il suo carisma,lo rendevano desiderabile per ogni giovane membro del branco, eppure non c'eranessuno che lui volesse. Sentì il proprio lupo ululare, di frustrazione. A untratto, qualcosa di insolito lo colpì. Si irrigidì immediatamente, i sensi tesimentre cercava di capire cosa fosse. Si voltò di scatto, muovendo la testa daun lato all'altro e cercando di aguzzare la vista, l'udito e l'olfatto. Avvertivaun'altra presenza, diversa e sconosciuta. Rilasciò un basso ringhio diavvertimento, pronto a difendere il proprio territorio. Un movimento, propriodietro un albero, attirò la sua attenzione e si mosse con cautela in quelladirezione. C'era un altro lupo nel bosco, oltre lui ed i suoi amici. "Chi sei?"urlò, la sua voce possente di Alpha e futuro capobranco, che riecheggiava nelsilenzio. Una figura gli comparve davanti, come sbucata dal nulla. Harry siimmobilizzò, sentendosi travolgere da un'ondata di emozioni mai provate prima.Il giovane davanti a lui era un lupo, ma di un altro branco. Basso di statura,i vestiti ed i colori completamente diversi dai suoi. Indossava un mantello dipelliccia bianco e nero, dei pantaloni di lana pesanti e degli stivali imbottiti.I suo capelli erano molto più chiari di quello di Harry, incorniciavano lapelle chiarissima ed un viso dai tratti eleganti. Il naso piccolo, leggermenteall'insù e due occhi di un azzurro limpido e quasi irreale. Sembrava unragazzino, sicuramente molto più giovane di lui. "Chi sei?" chiese ancoraHarry, con voce flebile ed un'espressione confusa. L'altro si avvicinòtranquillamente, sorridendogli e rispondendo con voce melodiosa: "Mitt navn er Louis" (Il mio nome è Louis). Il bruno Alpharimase incantato da quel suono, comprendendo istintivamente cosa intendesse ilragazzo. "Io, mi chiamo Harry" disse, perdendosi a fissare quegli occhi cosìparticolari. "Harry" sussurrò la voce fanciullesca di Louis, mentre inclinavala testa di lato per fissare con intensità il più alto. Harry boccheggiò, senzariuscire a distogliere lo sguardo dai suoi occhi e avvertendo un tremito intutto il proprio corpo, quando li vide lampeggiare di viola. "Chi sei?"sussurrò, mentre le sue narici venivano invase da una miriade di odori maisentiti prima. Muschio bianco, brezza marina e un sentore di bacche selvatiche.Quel profumo era il paradiso, il suo lupo uggiolò contento. Si avvicinò ancora,fermandosi a un passo da Louis, deglutendo a vuoto mentre mormorava allibito:"Sei un Omega". Studiandolo da vicino, riconobbe le caratteristiche di un'altrarazza di lupi. Sapeva che, molto a Nord rispetto a loro, in luoghi più freddi, viveva un branco di lupidella Tundra, dal manto grigio chiaro. Non aveva mai avuto contatti con loro,sia per l'enorme distanza che li divideva, sia perché erano noti per esseremolto più selvatici ed aggressivi, rispetto a loro. "Alpha" mormorò Louis,sorridendogli dolcemente. I suoi occhi lampeggiarono ancora di viola e Harryricambiò il sorriso, sentendo una sensazione di vuoto nello stomaco. "Omega"rispose, leccandosi le labbra. Colmò la distanza tra loro, facendo collidere iloro corpi ed abbassando la testa, per fissare ancora in viso il più giovane. Un'ondatadi calore gli attraversò il corpo, mentre il profumo inebriante del piccoloOmega arrivava dritto al suo membro, causandogli un'erezione immediata edolorosa. "Mi hai scelto, Omega?" mormorò, con voce strozzata l'Alpha: "Perquesto i tuoi occhi sono diventati viola?". Non sapeva se l'altro riuscisse acomprendere la sua lingua, dato che si esprimeva con un idioma a lui totalmentesconosciuto. "Jeg liker deg" (mi piaci)rispose Louis, la voce dolce come miele. Le parole suonarono come una confermaad Harry, che si chinò per annusare il collo del più giovane. Il suo odore eracome una droga, invase tutti i suoi sensi e lo rese incapace di pensare adaltro che al giovane Omega. "Oddio" mormorò, sconvolto. Dopo tanto tempo,finalmente lo aveva trovato. Louis era il suo compagno, il suo Omega. Ildestino li aveva fatti incontrare e niente, li avrebbe più separati. Passò lebraccia intorno alla vita del ragazzo e lo strinse a sé, il desiderio bruciantedi farlo suo lo travolse. "Dio, mio Omega" sussurrò, sollevando la testa perstrofinare le labbra su quelle rosee del più giovane. "Jeg vil ha mer" (ne voglio ancora) sospirò Louis, controla sua bocca. Sorridendo, Harry si lasciò andare ad un bacio lungo eappassionato, chiedendo accesso a quella bocca calda e morbida. Dapprimaesitante, dopo qualche istante l'Omega mugolò nel bacio, accogliendo la linguadell'Alpha e infilandogli le mani sotto la giacca e la camicia, carezzandoglila pelle disegnando dei piccoli cerchi. Harry rabbrividì al contatto con lapelle liscia e fredda delle mani esili del ragazzo, interruppe il bacio mentre ilbisogno di reclamarlo e possederlo invadeva i suoi sensi.

Dolce Omega? - Larry Fanfiction Omegaverse MpregDove le storie prendono vita. Scoprilo ora