Mille giorni in un secondo

10 Dicembre

La serata di ieri ha lasciato in me diversi strascichi, tra cui un mal di testa incredibile.

Mi alzo dal letto distrutta.
Sono in ansia per il nuovo lavoro.

Inizio a prepararmi, mi vesto, pettino i capelli e provo a legarli in uno chignon innumerevoli volte, inutile dire che non viene bene come quello di Charlotte.
Faccio colazione con pancake e succo d'acero e scappo via, portando con me un tazzone di caffè fumante.
Il tempo è sereno ma fa un gran freddo.
Mi dirigo alla metro, per fortuna sono in perfetto orario.

Arrivata a lavoro, varco la porta a vetro e sento subito una sensazione familiare, come se, in quel luogo, ci fossi stata già per tanto tempo.
Mi accoglie Charlotte, sempre impeccabile e dolce. Mi da la divisa e mi sistema lo chignon (lo sapevo che era orribile).
Mi dice che oggi mi occuperò del reparto uomo, che quello è uno dei reparti meno impegnativi e che è perfetto per me che sono alle prime armi.
Si trova al secondo piano.

Arrivo e noto un'infinità di abiti, cravatte, camicie e scarpe. Tutti disposti lungo il perimetro del reparto e qualcosa, in saldo, disposta al centro.
Ci sono abiti di tutti i colori, anche quelli più impensabili!
Noto che non sono presenti né jeans nè Tshirt ma non mi meraviglia, questo è un negozio di classe e, certa merce non è prevista.

La mattinata e il pomeriggio passano in maniera molto tranquilla, anche un po' noiosa in alcuni momenti.

Mi occupo di dare qualche consiglio di stile, chiamo il sarto per aggiustare l'orlo di alcuni pantaloni, cambio qualche camicia, che un cliente ha ricevuto come regalo anticipato per il Natale.

Tutto sommato nulla di ché.
Un lavoro semplice, come lo immaginavo.

Arrivata quasi al termine della giornata, vengo chiamata da Charlotte.

Mi presenta una certa Denise, una ragazza bellissima, alta, capelli lunghissimi, bionda e con gli occhi azzurri, sembra perfetta come una dea.
Mi sento quasi imbarazzata a parlarle.
Lei ha bisogno di fare un regalo, molto particolare e unico, al ragazzo che le piace.
Non so se Charlotte mi abbia coinvolto nella scelta per mettermi alla prova...

Inizio a fare domande per capire un po' che tipo è il ragazzo in questione.

Lo descrive in modo molto personale: un ragazzo dalle mille sfaccettature, molto estroverso ma allo stesso tempo misterioso e tenebroso. Bello e irraggiungibile.

Alla fine le consiglio una camicia di manifattura francese, unica nel suo genere. É bianca con i bottoni di onice nero, pietra molto particolare che ha ispirato tante leggende e  che, si dice, vibra con la frequenza del chakra aiutando a riportare un equilibrio tra mente, corpo e spirito.

Denise resta colpita dal capo e decide di acquistarlo immediatamente.

Charlotte la accompagna alla cassa.

Resto nuovamente sola in reparto...
Ma per poco, ormai sono le 20:00 è ora di chiudere e tornare a casa.

Prima di andar via Charlotte si avvicina a me e si complimenta per la mia professionalità e per il mio modo di rapportarmi con i clienti.

Credo di aver dato una buona impressione, mi sento super soddisfatta di questa prima giornata!