Pensieri

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Ho passato la notte insonne.
Non riesco a togliere dalla mia testa la scena tra Denise e Lawrence...
Lui indossavano la camicia, si, ne sono sicura, quella era la camicia con i bottoni di onice che Denise ha acquistato per riconquistare il suo "ragazzo irraggiungibile"...

Un appuntamento in un locale romantico e Chic...

Lei stava sulle sue gambe e... e...

Si sono baciati...

Non riesco ad evitare di rivivere ogni attimo nella mia testa!

Lawrence mi avrà chiamata almeno 100 volte al telefono, non so nemmeno quanti messaggi mi ha scritto... Ma come può pensare di ricevere risposta?

Devo prima metabolizzare il tutto...

Devo distogliere la mia mente da quel momento...

Ci provo e riprovo... Ma...

Ma...

Non ci riesco...

Non ricordo nemmeno cosa ho fatto dopo aver visto quella scena...

Forse ho guardato Lawrence?

...

Forse...
...

Un flash...

Ora ricordo...

Oh no! Sono scappata via senza dare nemmeno una spiegazione a Sonia!!!

Noooo, non posso immaginare cosa può aver provato lei, l'ho lasciata così, come una stupida...

Ho pianto per le strade di Time Square...
Fino ad arrivare al mio appartamento...

I ricordi sono confusi, non so perché ho reagito così.

Ero come in una bolla...

Forse per Lawrence provo qualcosa di forte...

Io...

Io credo proprio che il mio sentimento possa essere "amore" puro, fulmineo e...
intenso...

Quell'amore che ti fa agire senza ricordare...
Quello che ti trascina in un vortice senza tempo, che ti annebbia i sensi...

Ma...

...Lui sicuramente proverà altro per me...

Amore da parte sua non può esserci...

Ci conosciamo da così poco...

E poi...

Se ci penso bene...

...come si fa a non cedere alle lusinghe di Denise...

Lei è una donna di classe, stupenda, ricca, dolce...

Improvvisamente mi torna in mente il racconto che mi fece la notte in cui la trovai nel taxi...

È Lawrence l'uomo di cui mi parlò!

Quello con il quale ha condiviso la sua vita... Ora ricordo... La camicia era per lui...

No... Non voglio crederci... Non posso farlo... Il mio Lawrence in realtà è l'uomo "cattivo" di cui mi parlava Denise, quello che era quasi arrivato alle mani con lei...

Pensieri si affollano nella mia mente... Non so che fare...

Devo finirla, devo chiamare Sonia e scusarmi con lei... Devo dimenticare Lawrence e tutto ciò che gira attorno a lui... Basta!

Prendo il telefono e chiamo Sonia, non risponde...
Riprovo...
Finalmente, quasi all'ultimo squillo, apre la telefonata...

Mi scuso e le racconto tutto, ma proprio tutto ciò che è successo tra me e Lawrence, le racconto di Denise, della camicia e della storia della sua vita, almeno di ciò che mi ha detto...

Sonia resta in silenzio per tutto il tempo...

Poi mi chiede la parola...

<<Hope, mi rendo conto di ciò che hai passato in questi giorni, mi dispiace, ma forse non capisci che io sono in una posizione delicata, pensavo di averti vicina, come lo sei sempre stata.
Pensavo di poter contare su di te, pensavo che, tra noi, niente e nessuno si sarebbe mai potuto intromettere... Ma devo ricredermi!

Sapevi che ieri era una serata importante per me, che sto nella merda a causa del cuoco, tu non dovevi abbandonarmi così!!!!!

Sei scappata via, chissà dove, non hai risposto più alle mie telefonate, né a quelle di Lawrence. Ci hai fatto preoccuparti tantissimo!
Vuoi saperlo? Anch'io lo conosco! È un ragazzo dolcissimo e quell'arpia di Denise sta cercando di tornare insieme a lui con ogni mezzo!
Sta acquistando casa proprio per "fuggire" da lei! Per non denunciarla...

Se solo avessi pensato di fermarti, di chiedere aiuto a me, se solo avessi risposto al telefono...

Ma, sinceramente, sono stanca!

Ogni volta che succede qualcosa di difficile da affrontare, tu scappi...

Non puoi pensare di fare ciò per sempre! >>

La interrompo...

Sto piangendo, non riesco più a seguire le sue parole, devo pensare, devo riprendermi, devo... devo...

... Non so cosa devo fare...

La saluto e le chiedo se possiamo vederci da vicino...

Lei mi risponde che è molto impegnata...

Mi ricorda che la festa è prevista per il prossimo sabato e che ci vederemo lì.
Mi raccomanda di non mancare...
Mi dice di farlo per lei, perché ha bisogno della mia presenza...
Le prometto che ci sarò...

Riagganciamo.

Scoppio a piangere convulsivamente...
Non riesco a fermarmi...
Sto avendo un attacco di panico...
Devo respirare...
Apro tutte le finestre, mi siedo sul pavimento e stringo forte le ginocchia al petto...
Mi sforzo per respirare piano, lentamente...
Non riesco a farlo benissimo ma... Va meglio...

***bussano alla porta***

Mille giorni in un secondo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora