Per giorni la signora Coleman non si è fatta vedere.
Il corpo di Mad non è ancora stato ritrovato, visto che la sua famiglia era in vacanza e a quanto pare nessuno ha denunciato la scomparsa.
Scendo al piano di sotto.
Oggi Janet torna dal suo viaggio.
Vi eravate dimenticati di lei?
Bhe, è partita un mesetto fa per l'Egitto o una cosa così, con il suo club di "missionarie".
Sembra assurdo che una persona come lei possa fare questo tipo di attività, ma da tempo sospetto che questa sua "bontà d'animo" sia dovuta esclusivamente alla sua reputazione che a quanto pare la ritrae come una donna " generosa, gentile e dal carattere dolce".
Mah.
Niente a che vedere con quello che è in realtà, per questo mi sono sempre chiesta che cosa vedesse papà in lei. Sarà che era distrutto dal divorzio, ma non mi sembrava così mentalmente instabile da risposarsi con una specie di cornacchia rugosa che si droga di pettegolezzi e tradirebbe anche la sua stessa madre pur di avere un po' di denaro.
Mah parte due.
A proposito di papà!
Visto che la signora Coleman non si fa vedere da giorni come ho detto prima, ho deciso che andrò io da lei.
D'altronde, esce solo per comprare le sigarette, quindi la probabilità di incontrarla era minima ( se non inesistente) però ho l'impressione che mi stia evitando.
Quando c'è l'occasione di scambiare anche solo due parole, si allontana velocemente e borbotta qualcosa parlando con se stessa.
E come se le sapesse quello che ho fatto e mi giudicasse perché me ne vado in giro come se nulla fosse.
Cosa dovrei fare?
Non ho ancora idea di che cosa sia successo.
La situazione è: vivo per quel poco tempo che mi resta.
Fine.
Poi vedrò.
Non sono del tutto sicura che sia la scelta giusta, ma è la scelta che ho fatto.
Non nascondermi.
Prima di andare a prendere Janet mi fermo da Ketchup e Maio per prendere una Fanta, che migliora l'umore e mi schiarisce le idee.
Inforco la bici e mi dirigo alla stazione.
Ovviamente non sono andati in treno in Egitto, solo che l'aeroporto è un po' distante da qui.
Arrivata alla stazione parcheggio la bici e la lego ad un palo, mi sistemo la felpa grigio chiaro ed i leggins neri e mi faccio uno chignon alto lasciando qualche ciuffetto castano volante ai lati del viso.
Entro nella stazione e vedo Janet che mi fa un cenno con la mano e mi guarda con la sua solita faccia disgustata.
"Hey Janet" la saluto
"Stai male vestita così"
"Ma che gentili che siamo oggi" Alzo gli occhi al cielo.
"Te lo hanno mai detto che l'invidia è una brutta bestia Janet?"
"Invidia? E di cosa? Di una ragazzina abbandonata?"
Mi tremano le mani e una sensazione di caldo mi pervade.
Non sa di che cosa sono capace.
Vorrei dimostrarglielo qui davanti a tutti e spingerla sui binari.
Ma penso che peggiorerei solo la situazione.
"Mia cara Janet, quella abbandonata qui sei tu, io ti porto la valigia, ma sono venuta in bici, come pensi di fare? Oops! Ti toccherà andare a piedi"
Alzo le spalle e lei mi guarda come se avessi appena detto a tutti quanto è falsa.
"Andiamo Kle...non puo-"
"No, vado da sola, niente andiamo grazie"
Un sorrisetto beffardo mi tira le labbra mentre Janet alza gli occhi al cielo e muove le mani per farsi aria.
"Ciao ciao vecchietta abbandonata!"
Corro via e già che ci sono le lascio anche la valigia.
Un viaggio inutile?
No, un' occasione fantastica per deridere Janet, che ora sarà sconvolta più di quando le comunicherò quale orribile girone dell' inferno le spetta.
Arrivata al condominio salgo al piano di sopra e trovo la signora Coleman intenta a spazzare il pianerottolo.
"Ehi Signora Coleman! Posso parlarti un secondo?"
La Signora Coleman mi guarda come se avesse appena visto un fantasma.
"Certo cara" non riesco a non notare quel tremolio nella sua voce, come di spavento.
"Entra pure" spalanca la porta e mi fa entrare e mi butto subito sul divano.
So per certo che la Coleman è abituata a servire una tazza di thè a tutti i suoi ospiti e punto tutto si questo.
Ed infatti la sento dire "Aspetta solo che ti preparo una tazza di thè"
Appena entra in cucina mi infilo nella sua camera da letto.
È una stanza piccola e buia, con un letto singolo nascosto da una tendina blu, un grosso armadio che occupa quasi tutta la parete con tre ante e un comodino. È proprio quello che cercavo.
Apro il cassetto e trovo una busta uguale a quella che avevo ricevuto io da papà.
La infilo in tasca e la sostituisco con una vuota che mi ero portata.
Richiudo il comodino cercando di fare meno rumore possibile e torno in salotto dove mi metto sul divano.
"Come posso aiutarti?"
Prendo la tazza che mi ha appena dato la signora Coleman e la trangugio tutta in un sorso.
"Umh, bhe, in realtà avevo solo bisogno di schiarirmi le idee e il suo thè è il migliore in questi casi."
Lei annuisce convinta, anche troppo.
Esco ed entro in casa mia, corro in camera e mi butto sul letto per poi aprire la busta.
Solo che... c'è qualcosa di strano.
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Troppo Tardi
Mystery / Thriller*Completa* Kley è rimasta da sola con la matrigna Janett da quando suo padre è morto. La polizia non capisce se si tratta di un omicidio o di un incidente e il colpevole è introvabile. Lei però è convinta si tratti di omicidio e farà di tutto per f...